Tester Motoblog e Yamaha: prova FJR1300 AS di Nicola Papeo - 1a parte

Di Gianluca
Pubblicato il 26 giu 2008
Tester Motoblog e Yamaha: prova FJR1300 AS di Nicola Papeo - 1a parte


Quinto test, come previsto dall’iniziativa Motoblog e Yamaha vi fanno diventare “Tester”. A realizzarlo è stato Nicola Papeo (nick pap), lettore selezionato per testare la poderosa FJR1300 AS.

La prima impressione che la moto può dare vista dalle brochure e dalle foto è quella di essere mastodontica e pesante, mentre il primo impatto dal vivo smentisce tale impressione: le linee (sicuramente migliorate dalla colorazione scura e dalle fasce degli inserti) risultano esteticamente gradevoli e sufficientemente snelle per dare un carattere sportivo, se poi si confronta tale moto con le gemelle di altre marche ci si accorge che, anzi, il voluminoso motore è stato ben nascosto sotto una carena filante.

Appena montati su ci si rende conto della grande comodità sia per il guidatore che per il passeggero, ma anche degli ingombri e del peso; le dimensioni sono notevoli soprattutto con i bauletti montati ed il peso di 268 kg a secco fa intuire le difficoltà di manovra nello stretto: niente slalom tra le macchine ferme e niente penne per cui la sconsiglio a chi è abituato al ciao con la marmitta proma e la sella con le frange (tratto dall’art. 31 della costituzione).

1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo

Girata la chiavetta la centralina fa un test di controllo che ti da’ l’ok per l’accensione, quindi con il freno ant. tirato e con il folle ma anche con la prima inserita (se non si ha il cavalletto aperto) è possibile mettere in moto il 4 cilindri yamaha: E qui il primo problema… mi hanno fregato la levetta della frizione!!!… in prossimità del pollice ed indice della mano destra abbiamo il tasto per regolare elettricamente il deflettore anteriore, il clacson, le frecce, il tasto per gli abbaglianti e per i lamps, i tasti per salire di marcia e scendere e per disattivare i comandi manuali, ma della leva della frizione neanche l’ombra!

1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo

E’ evidente che prendere confidenza con tutti questi interruttori non è semplice ma è immediato invece l’utilizzo del cambio:
Il sistema YCC-S prevede che inserito il tasto di abilitazione del cambio manuale (lucetta YYC-S verde accesa), è possibile innestare la prima e fare le cambiate salendo di marcia con l’indice e scalando col pollice: Innestata la prima (che da un piccolo scossone come delle volte fa anche il cambio tradizionale), si parte con lo stacco della frizione completamente automatico,

1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo

La sensazione per i primi metri è quella di guidare uno scooter, lo stacco è semplicissimo e ben controllato, qualche difficoltà in più la si può avere se la partenza è su piano inclinato e si deve impostare immediatamente una curva, in tal caso il peso e l’inesperienza gioca brutti scherzi e mantenere su con una gamba tutto il peso è certamente poco salutare. Una volta partiti, la frizione automatica agisce fino a quando si raggiunge la velocità minima adeguata alla marcia (nel frattempo il segnalatore di marcia lampeggia) una volta superata tale fase si ha subito la percezione che sotto si nasconde un cavallo di razza.

Il motore oltre ad avere un numero di cavalli degno di nota (105,5 kW (143,5 Cv) a 8.000 giri/min.) possiede una coppia eccezionale che si fa sentire già dai 2000 giri (134,4 Nm (13,7 Kg-m) a 7.000 giri/min.). Aprendo il gas si sente una notevole spinta in avanti costante a tutti i regimi con la moto che non si scompone mai e che non accenna mai ad un sollevamento della ruota anteriore.

1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo

La corposità di questo motore è ancora più gradevole nel viaggio autostradale: il sorpasso può essere compiuto in pochi attimi aprendo gas con qualsiasi marcia e con qualsiasi regime, anche se si viaggia con passeggero e a pieno carico. Ma la sensazione più bella è che a 130 km/h la moto viaggia assolutamente rilassata e silenziosa ma soprattutto incollata a terra: la tenuta di strada e la stabilità della moto conferiscono una buona confidenza della moto anche in curva, permettendoti pieghe “inaspettate”.

1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo

Eccellente il funzionamento del parabrezza, con il tasto posto sul lato sinistro del manubrio è possibile sollevarlo fino a raggiungere praticamente l’altezza della visiera del proprio casco (dato chiaramente variabile a seconda della statura del guidatore – sono alto 1,80m), in marcia offre una ottima copertura dal vento anche a velocità sostenute e la differenza si percepisce drasticamente riportando verso il basso il parabrezza; una volta arrivati e spenta la moto il parabrezza si richiude automaticamente.

1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo
1a parte test Yamaha FJR1300 AS di Nicola Papeo

Altro pregio di questa moto sono i bauli laterali, sono ben integrati nelle linee della moto pur se il loro ingombro si fa sentire nei passaggi stretti, ma il loro pregio si percepisce all’atto dell’utilizzo: sono estremamente capienti e si smontano con semplicità tramite la maniglia posta affianco alla serratura, basta girare la chiave e sollevare la levetta che il bauletto si sfila dagli appositi incastri.

Una volta riempiti, basta riposizionarli nell’apposito alloggio con la chiave inserita e girata e riabbassare la maniglia, che il gioco è fatto: si può partire… destinazione Costiera Amalfitana! (to be continued)

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