Marco Melandri: "che giornata incredibile!"
Tutti i commenti dei piloti SBK al termine delle gare di Monza, 4° round della stagione 2013, che hanno visto Melandri (BMW) e Laverty (Aprilia, in veste di mattatori della giornata.
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Una domenica da record quella di Monza, con Marco Melandri che in Gara 1, oltre ad aver conquistato la prrma vittoria della stagione ha anche fatto segnare la velocità media più alta nella storia del Campionato Mondiale Superbike, 201,814 km/h, battendo il precedente primato stabilito nel 2000 a Hockenheim. Il ravennate del team BMW Motorrad Goldbet non può che essere soddisfatto della giornata di ieri e dei punti guadagnati che lo rilanciano in classifica generale:
“Una giornata incredibile per me. Finire primo e secondo a Monza è fantastico e mi fa sentire bene dopo le difficoltà che abbiamo avuto ad inizio stagione. Gara 1 è stata incredibile. Sapevo che il mio passo in gara era abbastanza buono, anche se avevamo faticato un po’ in qualifica. Quando siamo partiti, mi aspettavo che sarebbe stata dura fino all’ultima curva. Quando Eugene, all’ultimo giro, mi ha sorpassato, ho pensato che sarebbe stato impossibile ri-superarlo, perché era veloce in curva e stava scappando via. Nell’ultima curva invece ero abbastanza vicino, sapevo di averne un po’ di più, così l’ho sorpassato e, anche se ero un po’ lungo, ho tenuto aperto il gas e sono riuscito a tenere fino all’arrivo. Negli ultimi metri parlavo con la mia RR dicendole: vai, vai, vai! A metà di Gara 2 ero un po’ più veloce dei due davanti, ma non aveva senso cercare di sorpassarli. Non appena Sylvain ha fatto un piccolo errore, l’ho sorpassato, e sono partito alla caccia di Eugene, che purtroppo era troppo lontano. Sono molto contento anche del secondo posto. Ora sono fiducioso perché il feeling con la mia moto è tornato. Posso frenare ed entrare nelle curve molto forte com’è il mio stile di guida. Sono certo che d’ora in poi possiamo lottare con i migliori in ogni gara. Voglio ringraziare la mia squadra, stanno lavorando sodo e sono certo che il mio campionato inizia ora. Voglio anche ringraziare tutti i miei fan che sono venuti qua oggi, è stato fantastico vederli sulle tribune”.
Di umore ben diverso il compagno di team Chaz Davies, che dopo un buon 5° posto in gara 1 è caduto rovinosamente nella seconda manche (dopo che anche venerdì era stato protagonista di uno spettacolare incidente in cui aveva demolito la sua BMW:
“Gara 1 è stata divertente ma non perfetta. È stato divertente confrontarmi con Jonathan e Davide, ma non ce ne era motivo. In questo modo il gruppo dei primi si è allontanato troppo velocemente e noi abbiamo perso tempo e, specialmente, la possibilità di andare in scia, importante perché consente di guadagnare decimi preziosi giro dopo giro. Avevo un buon passo e, a metà gara, ho cercato di chiudere il gap dai primi ma, oramai, non era più possibile raggiungerli. Sarei curioso di sapere come sarebbe andata la gara se fossi riuscito ad andare via con loro.
In Gara 2 ho, di nuovo, perso tempo con Davide. Si mi sono divertito di nuovo, ma mi è costato mezzo secondo a giro dal gruppo di testa. Pensavo di poter chiudere il gap e spingere per lottare per la vittoria, e non finire quinto. Purtroppo ho forzato troppo e ho perso il davanti. Ovviamente sono dispiaciuto per esser caduto, ma sono contento perché la moto sta migliorando e stiamo andando nella direzione giusta”.
In casa Aprilia week end da incorniciare, con Eugene Laverty che ha conquistato, al pari di Melandri una vittoria e un secondo posto. Il nord-irlandese ha commentato:
“Una grande giornata per me, dopo il podio di Gara 1 è stato bello chiudere questo weekend con una vittoria. Soprattutto perché ero un po’ deluso, anche nella prima frazione potevo puntare al gradino alto gestendo diversamente il finale di gara. Abbiamo dimostrato di poter essere veloci con costanza, su due piste molto diverse come Assen e Monza. La mia RSV4 mi ha assecondato al meglio, su questo tracciato la velocità ed il bilanciamento della moto in frenata sono fondamentali. La situazione di classifica è ottima, se consideriamo il doppio zero di Aragon, ma mi sono già lasciato alle spalle le difficoltà e punto a fare bene anche nella prossima tappa di Donington. Pur giocando quasi in casa non è mai stata una pista particolarmente favorevole per me, ma credo che quest’anno abbiamo le carte in regola per colmare anche questa lacuna”.
Per quanto riguarda il suo compagno di squadra Guintoli, leader della classifica generale a prescindere da come si concluderà la questione sul 3° posto in Gara 2 che lo vede contrapposto a Sykes tra appelli e ricorsi, ha disputato due belle gare, dimostrandosi anche un buon “amministratore”. In questa dichiarazione Sylvain non aveva ancora appreso la notizia dell’accoglimento da parte della Direzione Gara del ricorso di Kawasaki, che al momento riporta Sykes sul terzo gradino del podio:
“Un weekend emozionante! In Gara1 mi sentivo veloce fino a metà gara, poi il mio feeling è calato ed il quarto posto è stato il massimo che potessi ottenere. Nella seconda avevo un passo migliore, gli altri facevano molta più fatica a sorpassarmi ma negli ultimi due giri non riuscivo comunque a tenere il passo di Eugene e Melandri. La decisione presa dopo la manovra di Sykes mi era sembrata ovvia fin da subito. Sono felice del terzo posto anche se mi sono perso l’emozione del podio dal vivo, perché il mio Team se lo merita dopo aver lavorato così duramente. In ottica mondiale questi sono punti davvero importanti”.
E veniamo a Sykes, ultimo grande protagonista del week end all’Autodromo Nazionale, autore della Superpole, del nuovo record del circuito e, se non dovessero esserci più sorprese, di due podi (2° in gara 1 e 3° in gara 2):
“Oggi ho dato tutto là fuori, non potevo fare di più. Gara uno è stata una grande gara, una grande battaglia, anche se questa volta il bersaglio ero io. Ero in attesa di vedere dove gli altri ragazzi sarebbero andati più forte e l’ho usato a mio vantaggio facendo un grande ultimo giro. E’ stato fantastico e avere la Kawasaki che lavora come in questa gara mi rende molto motivato. Monza è uno dei circuiti più impegnativi, certo sarebbe stato bello vincere ma ce ne andiamo comunque con la pole position, un nuovo record del circuito, un record sul giro e due podi, quindi sono felice!”
Bene anche Michel Fabrizio del team Red Devils Roma, che con il 6° posto di gara 1 e il 5° della seconda ha conquistato punti importanti:
“Partire così indietro ci ha penalizzato molto, sia in gara1 che in gara2. In gara1 in un giro ho perso tempo per regolare il freno davanti e anche in seguito ho avuto difficoltà a gestire il problema. Per questo motivo, essendo Monza una pista pericolosa, non me la sono sentita di rischiare di danneggiare gli altri e ho iniziato a girare abbastanza bene solo quando sono rimasto da solo. Per quanto riguarda gara2, ringrazio la squadra e Brembo per il lavoro sui freni, visto che sono andato decisamente meglio. Purtroppo nel finale ho fatto un errore e mi dispiace, ma alla fine me la sono cavata. Forse avete visto una battaglia dura con Giugliano ma non c’è niente di cui preoccuparsi. Da parte mia non c’è nessun problema… le gare sono così e lo ringrazio per essersi battuto correttamente. Tornando al risultato, a me e alla squadra serviva questo per ricominciare a credere in noi stessi. Avrei voluto qualcosa in più di un 6° e un 5° posto ma va bene anche così. Anzi, mi scuso se nei giorni precedenti posso essere sembrato demotivato. Ero solo un po’ sottotono per non aver reso come volevo. A Donington ricominciamo con un nuovo spirito.”
Dietro di lui il concittadino Davide Giugliano del team Althea Racing, col quale in gara 2 ha ingaggiato un bel duello. Giugliano ha lottato duramente nella seconda manche, dimostrandosi un buon combattente e non lasciandosi scoraggiare dal 10° posto di gara 1:
“Gara uno è da dimenticare. Abbiamo avuto tanti problemi all’impianto frenante ed anche la gomma posteriore non ha lavorato come ci si aspettava. In gara due sono partito subito bene e con un buon ritmo. Volevo stare con i primi ma ho fatto un piccolo errore alla variante della Roggia ed ho rischiato di cadere, forse a causa di una macchia d’olio che mi aveva sporcato la ruota posteriore. Ho cercato di recuperare sul gruppo di testa ma ormai era troppo lontano. Questa è una pista strana e diversa da tutte le altre, un capitolo che preferisco concludere per pensare alle prossime gare a partire a quelle di Donington.”
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