Assen MotoGp: Stoner vola sugli altari. Rossi nella polvere

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 28 giu 2008
Assen MotoGp: Stoner vola sugli altari. Rossi nella polvere


La corsa: assolo. Voto 9. Calma! Sappiamo di andare controcorrente. Ma, lo ripetiamo, la valutazione di una corsa di motomondiale non si misura solo sul tete a tete del gradino più alto del podio. Le singole fasi della corsa sono state di altissimo livello, valore e interesse. Anche un assolo, se di straordinario spettacolo, riempie la scena. Un solo capolavoro di Raffaello tiene in piedi un museo o una mostra. E anche le cadute sono una componente dello spettacolo, pur se particolare. Assen, giro di boa del campionato, riapre davvero il mondiale. Motoblog, in questo, è stato (non) facile e lungimirante profeta.

Casey Stoner: mattatore. Voto 10 e lode. L’australiano vince, domina, trionfa. Terza vittoria stagionale (al pari di Rossi), secondo successo consecutivo. Soprattutto conferma la tendenza di Donington (ma anche la spinta di Catalogna e del Mugello): Casey è attualmente il pilota più forte del mondiale. La sua Ducati (voto 10 e lode) è oggi la moto più performante. La strada è lunga ma il binomio iridato si rimette in corsa per il titolo mondiale. Stoner vola e sale a 142 punti (Pedrosa primo a quota 171, Rossi secondo a 167)A desso sono gli altri, tutti gli altri, in affanno. L’ombra del canguro, minacciosa, si fa più vicina.

Dani Pedrosa: passista. Voto 9. Altra piazza d’onore (la terza) per lo spagnolo che ha sfruttato in pieno l’evolversi della corsa. Pedrosa, se non gliela fa, non punta all’impossibile, sa adeguarsi, guadagnando punti preziosi che lo portano in testa nella classifica generale provvisoria. Non è poco. Ma con l’aria che tira, forse andare sempre a punti, non sarà sufficiente per guadagnare il titolo.

Colin Edwards: premiato. Voto 8. Un po’ di fortuna non guasta. Il terzo posto è il premio di una corsa combattuta (vincente) con un poker indiavolato composto da Dovizioso, Lorenzo, Vermeulen.

Valentino Rossi: passo falso. Voto 4. Le ruote sono rotonde. Per tutti. E anche gli dei possono cadere. Il pesarese ha troppa foga e butta via tutto con una caduta nella prima curva a sinistra del primo giro, trascinando a terra anche l’incolpevole De Puniet. Poi riparte 30 secondi dopo e recupera gli spiccioli dell’11esimo posto anche grazie all’inconsistenza dei due piloti Ducati, Melandri ed Elias. Dopo le performances vittoriose in Cina, Francia e Italia e i due secondi posti di Catalogna e Donington, Rossi rischia, con Assen, di aprire una nuova fase no. Di certo, il mondiale è tornato in salita.

Nichy Hayden: sfortuna nera. Voto 8. Perdere il terzo posto per essere rimasto senza benzina a poche centinaia di metri è da raccontare. Sfiga. Ma anche ad Assen Hayden non ha mai impensierito Pedrosa: dov’è che spinge il nuovo Honda pneumatico? O è questione di manico? Stavolta almeno l’americano ha tenuto il ritmo e non ha commesso i soliti errori.

Dovizioso, Lorenzo, Vermeulen: tris d’assi: Voto 8. Gran battaglia (anche con Edwards) e bei sorpassi. Dovi, oltre che veloce, matura di gara in gara. Non commette errori, In gran recupero Lorenzo, presto lo ritroveremo in lotta per il podio.

Alex De Angelis e Marco Melandri: nessun voto. Pur diversi, entrambi gli italiani sono equiparabili in modo negativo. Certo, non sono da mettere sullo stesso piano. Ma alla fine, purtroppo, il risultato negativo è quasi sempre lo stesso. Peccato

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