Test Gibernau al Mugello. Ducati, è l'ora delle scelte!
Di proposito non aspettiamo la fine di questo secondo round di test della Ducati MotoGP conSete Gibernau al Mugello. Stasera, tempi alla mano, non sarà difficile trarre una conclusione.
Se lo spagnolo, così pare, gira (parecchio) più veloce di Melandri, e “tiene” fisicamente alla distanza, la conclusione non può che essere una sola: subito in pista dal prossimo Gran Premio. Gibe non è un rookie. Uno così ritrova in un week end il “ritmo” della competizione. Se invece lo spagnolo arranca, fatica, o fa più o meno gli stessi tempi di Marco, allora grazie Gibe, è stato bello, tanti saluti. Parentesi chiusa.
La Ducati non partecipa alle competizioni per hobby. Quindi a una conclusione bisognerà arrivarci, perché la vicenda può diventare grottesca e addirittura cafkiana. La domanda è una sola: cosa vuole la Ducati? Qual è il suo obbiettivo principale? Guarda all’oggi, al domani, o al dopodomani?
Se, come riteniamo, riconquistare il mondiale 2008 della MotoGP è l’obbiettivo numero uno, tutti gli sforzi della casa bolognese vanno concentrati in questa direzione, senza tentennamenti ulteriori e dispersioni.
Attualmente Stoner-Desmosedici-Bridgestone è il pacchetto più competitivo, potenzialmente in grado di recuperare il gap in classifica e lottare alla pari con Rossi e Pedrosa per il titolo. La ruota sembra essere tornata a girare favorevolmente al binomio iridato. Tutto sarebbe però meno difficile se la Ducati disponesse di una “seconda” guida competitiva in grado di inserirsi nella lotta per il podio, o giù di lì.
Assen, con l’inseguimento di Rossi e il sorpasso ai danni di Melandri, ha dimostrato quanto sia pesante il limite della Casa bolognese in questo senso. E se quei punti conquistati da Valentino in Olanda per l’inconsistenza di Melandri alla fine diventassero determinanti?
Allora? Allora basta. Stoner è prima guida perché è un fuoriclasse. Qui serve “solo” la “seconda” guida, non un pilota che “disturbi” l’australiano: altrimenti si rischia di cadere dalla padella alla brace. Se Gibernau “c’è”, prendere il toro per le corna e schierarlo prima possibile. La situazione non potrà che cambiare in meglio.
La storia del motociclismo racconta di piloti fuori dal giro e rientrati (alcuni anche dopo gravi incidenti) nelle competizioni con successo. Gibernau è integro e non è così arrugginito da non poter aiutare la Ducati in questa rincorsa al titolo. A meno che si giochi l’azzardo del giovane Canepa “elbowz” (il gomito) che sta facendo molto bene nei test di Indianapolis. Anche qui: basta di tirare l’elastico e di sfogliare la margherita. Non lo si vuole buttare nella mischia per timore di bruciarlo? Ok. E’ comprensibile.
Anche se restiamo convinti che se la classe c’è, viene subito fuori. Un solo esempio: quando un giovanissimo pilota juniores fu gettato nella fossa dei leoni senza preparazione e senza aver mai disputato una gara mondiale, quel pilota, fin che il suo mezzo, tenne, non solo non si fece intimorire ma andò in testa e mise tutti dietro. Certo, si chiamava Giacomo Agostini. Non si dica che erano altri tempi. Insomma.
E’ l’ora delle scelte. Perdere altro tempo, anche altre due corse, può voler dire giocarsi il titolo. Le due gare d’appello concesse a Melandri possono costare il mondiale. Far rientrare Gibernau in Repubblica Ceca potrebbe essere troppo tardi.
E’ un nodo da sciogliere subito. E non è facile. Ma la direzione Ducati è chiamata ad assumersi le responsabilità che le compete. C’è l’ok di Casey? Se sì, Ducati in pista con Stoner e Gibernau.
foto | GPone