Tester Motoblog e Yamaha: prova Ténéré di Eleazaro Rossi

Di Gianluca
Pubblicato il 9 lug 2008
Tester Motoblog e Yamaha: prova Ténéré di Eleazaro Rossi


Ottavo test, come previsto dall’iniziativa Motoblog e Yamaha vi fanno diventare “Tester”. A realizzarlo è stato Eleazaro Rossi (nick liz-hard), lettore selezionato per testare la Ténéré.

Sabato Mattina alle 8.30 sono davanti alla porta della concessionaria Buscherini Moto in Via Bologna, inutile dire che sia molto eccitato all’idea di provare la Tenerè, l’ho adocchiata appena uscita e ho mandato a memoria le recensioni cartacee che tutto sommato la descrivono come una buona moto.

Il mio range di utilizzo è principalmente turistico con diversioni offroad, sembrerebbe un ottimo compromesso ho solo qualche perplessità sul motore. Consegno la mia Superenduro e salgo sulla Tenerè. Si fa immediatamente apprezzare la comodità della sella, morbida ma non cedevole, decisamente alla portata di tutti come altezza, sono alto 180 cm e tocco molto agevolmente entrambi le piante dei piedi a terra, ideale soprattutto per i neofiti e comodissima in città nelle manovre da fermo.

Test Yamaha Tenere di Eleazaro Rossi
Test Yamaha Tenere di Eleazaro Rossi
Test Yamaha Tenere di Eleazaro Rossi

Il peso purtroppo si avverte tutto, perlomeno da ferma, sembra di avere tra le gambe un bicilindrico di ben altra cilindrata anzichè un grosso mono. Un occhio alle plastiche e al quadro, a prima vista i comandi sono comodissimi (sensazione confermata anche dopo oltre 500 chilometri in una settimana) e perfettamente raggiungibili, il display è visibile tanto in piena luce quanto al buio, i blocchetti sono classici senza infamia nè lode…non puoi aspettarti chissà cosa da una moto che costa a malapena 7000 euro, fin qui: onesti.

Giro la chiave (comodo il blocchetto sul serbatoio) e parto. E’ un attimo accorgersi che i benefici di una sella bassa nelle manovre da fermo scompaiono appena si è in movimento…è vero, una “sgambata” può salvarti all’ultimo momento ma le ginocchia sono decisamente troppo piegate e certamente poco comode sulle distanze medio-lunghe.

Esemplare invece la protezione aerodinamica, a 90 km/h sembra di stare su uno scooter, zero aria sulle spalle e qualche leggerissimo vortice ad altezza occhi, le cose peggiorano leggermente quando si sfiorano i 130 e oltre, ma siamo comunque a velocità extra codice e nonostante questo le spalle restano completamente protette…tanto che mi sembra di stare sul mio vecchio Gs1200 che certo non offriva al busto una protezione maggiore…davvero strano visto che a occhio il cupolino della Tenerè non pare certo granchè.

Test Yamaha Tenere di Eleazaro Rossi
Test Yamaha Tenere di Eleazaro Rossi
Test Yamaha Tenere di Eleazaro Rossi

Provo prima la frenata, poi è la volta di qualche piega in collina. Inutile dire che il doppio disco anteriore svolge egregiamente il suo lavoro, davvero eccellente, deciso ma modulabile…abituato al monodisco della mia SE mi sembra di stare su un altro pianeta, qui la frenata non perde potenza e anche se molto stressata è sempre pronta. Decisamente deludente il freno posteriore invece… basta sfiorarlo per bloccare la ruota, modulabilità: zero… divertente per le sgommate forse ma poco efficace per correggere le curve e decisamente scomodo in fuoristrada, bisogna abituarsi ma si poteva fare di meglio.

Il motore è esattamente quello che mi aspettavo (purtroppo), un grosso mono di vecchia concezione, rabbioso e divertente in basso ma poi a 4500 giri (neanche) mura, un gran rumore però sei inchiodato. Devo dire che ho provato decisamente di meglio nella stessa categoria, oltretutto il peso ingente non aiuta. Nel misto, sul passo del Muraglione, inizio a trovarmi a mio agio dopo un po’…bisogna rassegnarsi, non si può allungare…si esce in seconda con una bella spinta dalle curve…ma già fine curva il divertimento è finito e cambiare non risolve la situazione.

Un’altra delusione arriva dal reparto sospensioni, le stesse che sul pavè e le buche cittadine mi avevano piacevolmente colpito per il comfort si dimostrano completamente inadatte ad una guida minimamente sportiva. Non sono un pistaiolo ma certo mi piace piegare (un po’ come tutti credo) e non mi sento a mio agio quando invece che su una moto sembra di stare in barca. L’anteriore ondeggia pericolosamente non appena si accenna una piega un po’ più spinta del solito e il posteriore perde aderenza con una facilità imbarazzante…e sto ancora andando molto piano.

Test Yamaha Tenere di Eleazaro Rossi
Test Yamaha Tenere di Eleazaro Rossi
Test Yamaha Tenere di Eleazaro Rossi

Ottime invece le vibrazioni o meglio l’assenza delle stesse…si iniziano ad avvertire davvero molto in alto vero i 6000 giri, decisamente fuori dalla portata di una guida non esasperata, fino a quel livello non sembra nemmeno di stare seduti su un mono. Le sentirete in autostrada…verso i 130 e oltre, a quel punto invece diventano fastidiose, sia quelle al manubrio che sulle pdane.

Le stesse sospensioni che mi avevano amaramente deluso su strada si rivelano un buon compromesso in off, copiano benissimo le asperità, anche quelle più accentuate e difficilmente vanno in crisi… bhè decisamente difficile metterle in crisi con la mia guida da pensionato…ma mi fanno sentire a mio agio.

Incredibile dove ti porta nonostante gli oltre 200 kg (col pieno), un po’ perchè sono abituato a spostarmi con moto pesanti, un po’ perchè la sella bassa ti toglie tutte le paure, in un attimo si abbandonano le tranquille stradine di ghiaia per sentieri monoruota nel bosco e salite impervie… e lei spinge bene, l’erogazione è perfetta… rabbiosa in basso come dicevo ma senza strattonare, fantastico.

Decisamente poco adatte al fuoristrada, invece, le pedane e la vicinanza delle leve freno posteriore e cambio alle stesse (non sono regolabili). Strettissime, offrono un pessimo grip e con gli stivali da enduro risulta parecchio scomodo cambiare le marce, peccato…era un accorgimento che poteva essere migliorato con poca attenzione in più. Non molto comoda anche la posizione in piedi con il manubrio laggiù in basso decisamente scomodo… niente che non possa essere risolto con dei raiser ma anche qui un po’ di attenzione in più sarebbe stata apprezzata.

Se si fanno apprezzare le protezioni in plastica opaca ai lati del serbatoio, pochi euro per cambiarle se danneggiate e abbastanza protettive, risulta assolutamente ridicolo il paramotore, un unghia di plastica capace forse di proteggere dai fili d’erba ma che offre una protezione certamente inadatta a qualsiasi tragitto fuori dall’asfalto, da cambiare immediatamente.

Test Yamaha Tenere di Eleazaro Rossi
Test Yamaha Tenere di Eleazaro Rossi
Test Yamaha Tenere di Eleazaro Rossi

Infine il consumo, qui ci sarebbe da leccarsi i baffi invece, se guidata senza strappi ad una media dei 90 km/h riesce a fare anche 26 km con un litro, questo vuol dire che grazie al suo serbatoio da 24 litri abbiamo un autonomia su strada di oltre 600 chilometri, meraviglioso…ovviamente le cose cambiano un po’ in offroad dove è difficile fare più 16 km/lt. anche guidando rotondi ma è comunque un’ottima autonomia.

La guida in coppia
Il peso di un passeggero non mette in crisi la ciclistica…bè, non più di quanto non lo sia già diciamo. Vale lo stesso discorso fatto sopra, con calma si va dappertutto. Il passeggero è decisamente comodo, le ginocchia non sono troppo piegate e per la sella vale quanto scritto per il pilota, confortevole. Non buona purtroppo la posizione delle maniglie (difficile aggrapparsi perchè troppo vicine alla sella) e fastidioso lo scarico che scalda decisamente molto (problema che può essere risolto montandone uno non catalizzato)

In fin dei conti
In fin dei conti ha i difetti strutturali di un bicilindrico senza averne i pregi, poca potenza, sospensioni che su asfalto non se la cavano molto bene… in compenso un consumo ridottissimo che certo si fa apprezzare e un’ottima protezione aerodinamica.
Dipende da cosa dovete farci, spostamenti in città e brevi gite nei week-end con qualche diversione offroad? Perfetta.

Test Yamaha Tenere di Eleazaro Rossi
Test Yamaha Tenere di Eleazaro Rossi

Divertimento tra le curve, un minimo di guida sportiva e molta autostrada? C’è di meglio. Il succo è che con questa moto si va piano… non è che sia un difetto per carità, però si va piano, è una moto da statali, poco entusiasmante e sicuramente intelligente.
Peccato che, per quanto mi riguarda, le moto vadano scelte più col cuore che con la testa.

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