Prova Daytona 675 SC by Special

Di Dave
Pubblicato il 10 lug 2008
Prova Daytona 675 SC by Special


Gli amici di Special hanno provato in anteprima la Daytona 675 del team Triumph SC guidata da Garry McCoy nel mondiale Supersport, ma anche la prima nata della versione replica stradale.

Ecco alcuni estratti della prova completa, effettuata sul tracciato di Misano, che troverete sul numero 51 della rivista in edicola dal prossimo 4 Agosto.

Grazie alla disponibilità e professionalità del team siamo seguiti alla stregua dei piloti: prima dell’ingresso in pista ci offrono di poter regolare semimanubri e pedane secondo le nostre esigenze. McCoy predilige un’angolatura del manubrio abbastanza stretta con la quale però non ci troviamo a nostro agio.

Prova Daytona 675 SC by Special
Prova Daytona 675 SC by Special
Prova Daytona 675 SC by Special

Prova Daytona 675 SC by Special
Prova Daytona 675 SC by Special
Prova Daytona 675 SC by Special

I tecnici provvedono così all’apertura di qualche grado, mentre per le pedane e le leve comando tutto è già di nostro gradimento. I giri a nostra disposizione con la Supersport sono solamente 6 per cui dobbiamo trarne il massimo beneficio.
Dopo un paio di tornate utili a capirne il comportamento aumentiamo il ritmo e restiamo piacevolmente sorpresi dal motore. Le mani magiche di Farné hanno esaltato le caratteristiche tipiche del tre cilindri: coppia pronta e buon allungo si apprezzano soprattutto nelle accelerazioni che portano sui tre rettilinei del tracciato ed ingranando le marce si sente sempre una spinta vigorosa e pulita.

Purtroppo la rapportatura del cambio è un po’ lunga ed obbliga ad utilizzare la prima marcia nel tratto più lento del tracciato. Inoltre il comando del cambio ad azionamento elettronico richiede innesti vigorosi, pena fastidiose sfollate. La stazza penalizza anche la guida, complice un setup studiato espressamente per il pilota. In inserimento e percorrenza la moto trasmette un gran feeling, ma quando si comincia ad accelerare la moto si “siede” al posteriore e la traiettoria inevitabilmente si allarga.

Di conseguenza bisogna lavorare molto di corpo per contrastare questa tendenza tenendolo il più possibile verso l’interno finché la moto non è quasi dritta. La posizione in sella è comunque buona e si ha la sensazione di guidare una moto facile e molto maneggevole. Nelle staccate più decise il posteriore tende ad alleggerirsi ma aiutandosi con il freno posteriore e spostando il sedere verso il codone, si riesce a sopperire al disagio.

Per la versione replica siamo stati i primi a portarla in pista ed a farle percorrere i primi chilometri, vi basti pensare che gli ultimi lavori di messa a punto sono stati ultimati prima di entrare in pista. Le caratteristiche di base riferite alla maneggevolezza ed alla confidenza riscontrate sulla SS sono presenti anche in questa versione.

Ovviamente si percepisce la presenza di qualche chilo in più ma tutto sommato il comportamento di guida non spiace. La posizione in sella è ovviamente meno esasperata ma per un utilizzo in pista amatoriale va più che bene. Anche se in fase di rodaggio il motore si è comportato bene ma confidiamo in prestazioni ancor più performanti quando sarà tutto in ordine. Promosso anche l’impianto frenante che mutua la stessa componentistica utilizzata sulla Supersport.

Foto: Federico Foresi
Tester: Gordon Casteller

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