Motoblogger: Muoio dalla voglia di raggiungerti
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2008/07/stelvio-tornanti.jpg)
killer ha aderito alla nostra iniziativa MotoBlogger per l’Estate 2008 inviandoci un post.
Mi sono sempre immaginato un continuo miglioramento, un lento inesorabile e continuo miglioramento, delle conoscenze, delle capacità, delle condizioni, se vogliamo provare a semplificarla in vari livelli di gioco, per diversi giocatori, ogni “player” sceglie il suo livello, parti dal più basso per salire in base alle capacità. C’è chi si ferma ai primi stadi chi si impegna a crescere.
Crescere costa, denaro, tempo, fatiche in un mondo dove c’è sempre qualcun altro che, forse ed alla fine prendendosela comoda, vive meglio. Così con la moto, puoi andarci a passeggio anche se non è così immediata come il cinquantino o puoi scegliere di passare al livello superiore.
Quando hai cominciato a dialogare con i concetti dell’aderenza, dell’inclinazione, della velocità allora possiamo porci in un piano di confronto, altrimenti rischiamo di restare ancorati all’assurdità dei questi aspetti soprattutto quando li parametriamo all’età e razionalità di questi contesti, cercati ad arte.
Quando impari che avvicinandoci all’asfalto in piega riesci a percorrere la curva più velocemente allora cominci ad andare in cerca solo di quello e lo trovi, lo trovi anche in mezzo al deserto, trovi sempre tutto quello che cerchi! Più veloce, staccata, staccatona, discesa in piega alla volta del punto di corda, in un equilibrio che vede modulare la gestione della pinza del freno anteriore, corda e dosaggio dell’acceleratore, perché con un mille devi stare attento agli eccessi di potenza.
E mentre riacquisti la posizione stai già chiedendo alla tuo gioiello motoristico quello che può darti più di qualunque altro prezioso, tutta la potenza, la progressione, in parte anche la brutalità, la fluidità di una risposta che da sola contiene un vortice di adrenalina, passione, soddisfazione, piacere e tutto quello che conosci finanche la paura.
Tutto quello che puoi fare in pista, misurandoti con Te stesso, ingarellandoti con quelli che condividono un’amicizia spinta dalla stessa identica passione e che su piani ovviamente differenti ti porti dietro anche quando vai sulla strada delle dolomiti. Anche se hai la consapevolezza della qualità dell’asfalto, della variabilità delle condizioni dello stesso manto bituminoso, anche se conosci il concetto di rischio, dell’assenza delle vie di fuga, della inadeguatezza dei “guardarail”, di quelli che vengono dal senso opposto, capita di dare fiducia ad un contesto, capita di voler affrontare quella curva meravigliosa nel modo che faresti nelle condizioni ideali.
A volte capita! basta anche una sola volta! che proprio in quel preciso momento, sopra un asfalto che hai percorso almeno duecento volte qualcosa sfugga di mano, liquidi non meglio identificati, una presenza che Ti porta a stringere verso il punto estremo della carreggiata, quello, che morfologicamente parlando, diventa depositario di un sacco di situazioni, quello dove Ti rendi conto che stai perdendo l’anteriore, quello che resta il punto dove hai perso l’anteriore ed imboccato il percorso che porta a tutto quello che non vorresti accadesse mai.
Lì si è fermata mia moglie, l’altro gioiello, quello vero, quello autentico, quella tenera e fedele compagna di avventure sopra le due ruote, testimone di un sacco di brividi ed emozioni che risulterà sempre difficile trasmettere a tutti quelli che là sopra ci devono ancora salire.
Mi fido di te, questo è l’epitaffio che mi ha lasciato assieme a quelle poche foto di un essere che non mi sarei mai immaginato così forte, grande e maledettamente presente in tutte quelle forme che non riesco a vedere, toccare ed annusare. Tutto quello che hai imparato adesso te lo puoi anche appendere, mi fido di te, ricordatelo, mi fido di te!
Scritto da killer.
foto | wikipedia