Marco Simoncelli: "vincente ascoltando anche il Vale"

Di LeleV_200mph
Pubblicato il 17 lug 2008
Marco Simoncelli:

Domenica ci ha fatto alzare ancora una volta dalla sedia, e lo ha fatto per una maturità e superiorità che gara dopo gara stanno diventando sempre più evidenti, forti, nette. E ora è in testa alla 250, come il suo amico Valentino nella MotoGP: ma questa volta strano a dirlo rispetto a Rossi, Marco Simoncelli è addirittura messo meglio.

Perchè Superpippo arriva dall’ennesima e sonora vittoria, quest’ultima in Germania. Un po’ alla Casey Stoner per capirci, dominando nella pioggia. E di cose da raccontare Marco ne ha tante: eccolo in una bella intervista per la Gazzetta.

– Ha fatto feste particolari al ritorno dal Sachsenring?
Direi di no. Un lungo viaggio in camper: un po’ guidava il mio babbo, un po’ io. C’è di bello che ora in Italia, per strada, mi riconoscono“.

– Che emozioni prova a freddo?
Molta felicità. La preoccupazione era prima della gara. Non sapevo cosa avrei combinato con la nuova moto ufficiale, ti prendono mille dubbi. Poi in prova sono andato velocissimo, sicuramente più di come avrei potuto con la vecchia LE. In corsa è venuto quasi tutto da solo, senza accorgermene“.

– Era stato in testa al Mondiale 125 nel 2005: prima gara e vittoria, sembrava tutto facile.
Allora le cose erano andate male per un po’ di sfortuna e perchè forse non ero maturo. Ho imparato tanto, soprattutto dagli anni negativi. Oggi mi sento più completo e veloce“.

– Con le vittorie è arrivata la fidanzata o c’era già prima?
No, Kate è arrivata nel momento più difficile, a fine 2006. Vincevo pochino…“.

– Dice che la famiglia è importantissima, anche in pista.
Mi fa piacere avere accanto padre, madre, sorella e morosa: sembra di stare a casa. Non so se mi fa andare più forte, però mi dà serenità e carica“.

– La sorellina Martina è diventata un portafortuna: e quando, nel momento caldo del campionato, dovrà tornare a scuola?
Salterà qualche giorno. Tanto alle elementari si può fare e poi lei è molto intelligente…“.

– A proposito di scuola, lei è uno dei pochi ad aver preso la maturità. Andrà avanti?
Ho fatto 4 anni di scientifico ma ho capito che correndo non ce l’avrei fatta. Sono passato a dirigente di comunità. Meno importante ma il “pezzo di carta” ce l’ho. Dopo potrei anche andare all’università“.

– Parliamo dei capelli mastodontici. Il nuovo look è nato da una scommessa?
Quella c’è stata, ma nel 2006, con un mio amico: dovevo fare un podio in 10 gare e lui, moro, si sarebbe tinto di biondo platino. Mi sono rapato io… In inverno ho deciso di farli crescere. E non li taglierò se vinco il titolo“.

– E la storia del casco di due taglie più grandi?
Una favola. Ho interni modificati con la calotta grande“.

– Quando è nato il nuovo Simoncelli, che vince e non sbaglia?
È un processo iniziato nel 2007. Molto merito è del mio capotecnico Aligi Deganello, che ha tirato fuori il meglio da me. Ho la migliore squadra“.

– Ha cambiato allenamento?
Nel 2006. Vado alla stessa palestra di Vale, lavoro con lo stesso preparatore, Carlo Casabianca. Bravissimo: la mia crescita è anche merito suo“.

– Con Rossi c’è un rapporto stretto: le ha dato i consigli per fare il salto di qualità?
Non c’è una cosa particolare. Quando torniamo dalle gare riguardiamo insieme i nostri gran premi. Mi dice dove ho sbagliato o cosa migliorare“.

– Le è pesato, all’inizio, il confronto con il suo mito?
Il problema è che, visto che ci somigliamo come carattere, tutti aspettavano che facessi in pista anche i suoi risultati. Ma di Valentino ce n’è uno“.

– Cosa farà in vacanza?
Barca a vela tra Ibiza e Formentera. Un grande catamarano con gli amici e la mia morosa. Per fortuna abbiamo lo skipper: mi sento più sicuro con uno che sa cosa fare“.

– Come immagina il ritorno in pista a Brno dopo la sosta?
Mi spiace che non ci siano un paio di gare. Io sono in formissima, gli altri un po’ nel pallone. Magari si riprendono…“.

– Ha deciso per il 2009?
Lo farò entro Misano (fine agosto, n.d.r.). Ma non ho l’ossessione della MotoGP. Un altro anno con la Gilera 250 non sarebbe male. Un po’ è questione di soldi, un po’ di garanzie. Per il salto non serve la squadra ufficiale ma ci vogliono le giuste condizioni tecniche“.

via | Gazzetta

Ultime notizie