L' "ostruzionismo" di Valentino e il "passo" del canguro

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 24 lug 2008
L'


Prosegue l’onda lunga di Laguna Seca. Ovvio. Per come la corsa si è svolta e per come la corsa si è conclusa. Non ci torniamo sopra. Anche perché le polemiche, sale dello sport, hanno un tempo. E quel tempo è scaduto.

Però. C’è sempre un però. E riguarda la “verità” di chi commenta. Apprezziamo spesso il non facile lavoro di Guido Meda, cui va riconosciuto di aver dato un contributo non certo secondario per aver portato, con taglio anche innovativo, le corse di moto in mezzo al gran pubblico.

Però anche i … maestri, quando si superano … possono sbagliare. Scrive Guido sul portale Sportmediaset: “Abbiamo sentito parlare, e troppo, di un concetto che con la gara non ha nulla a che vedere: l’ostruzionismo. Secondo alcuni cioè, Rossi non avendo lo stesso passo di Stoner, avrebbe messo in piedi una vera e propria manovra di sbarramento, scorretta persino, impersonando il ruolo del tappo assassino. Non scherziamo”.

Ora, al di là del significato etimologico, di “ostruzionismo” il motociclismo è sempre vissuto. Fin dai grandi duelli Nuvolari-Varzi, Surtees-Duke, Ubbiali-Provini, Agostini-Hailwood, Redman-Read, Roberts-Sheene, Lawson-Spencer, su su fino fino all’era Rossi, l’ostruzionismo è stato ed è parte integrante del duello e della battaglia in pista fra campioni. E’ una componente, come rammentava il grande Mike Hailwood, “dell’arte di correre in motocicletta”. Come la staccata impiccata, come la manetta aperta nel curvone, come la pelata a raso terra nella esse, il “fare il passo”, o “obbligare” l’avversario a tenere il proprio passo è parte integrante delle doti del campione.

Valentino Rossi e Casey Stoner a Laguna Seca 2008
Valentino Rossi e Casey Stoner a Laguna Seca 2008
Valentino Rossi e Casey Stoner a Laguna Seca 2008

Altra cosa, ovvio, è chiudere le curve, scalciare l’avversario, fingere l’anticipo di una frenata ecc, tutte “prelibatezze-carognate”, viste (purtroppo) tante volte: trucchi usati anche da grandi campioni, pur di battere l’avversario.

Motoblog ha già reso onore a Rossi e a Stoner per la gran corsa di Laguna Seca. E ha anche detto che dai duelli, chi arriva dietro esce, pur con il plauso solenne, sconfitto. E lì, sconfitto è stato Stoner. Che però non lede nessuna … “maestà” quando parla di “alcune manovre di Rossi troppo aggressive”. Ne ha facoltà, come si dice, perché, se non altro, lui era lì. Tanto più che l’australiano ha ammesso il proprio errore.

L’ostruzionismo è “dote” che appartiene anche ai commentatori, per esaltare l’uno o frenare l’altro dei contendenti in una corsa o in un campionato. Un esempio? A Laguna Seca è scomparsa d’improvviso la parola “elettronica”, rea, fino a poco prima, di fare la differenza. Vince Tizio (Casey)? Grazie alla sua elettronica. Perde Caio (Vale). Colpa della sua elettronica. Adesso l’elettronica non c’è … più. Scommettiamo che tornerà protagonista nel caso di una nuova (non improbabile) vittoria di Stoner/Ducati?

Per finire sul “passo”. Non è vero che il “passo” non conta. Che non contano quattro turni di prove fra venerdi e sabato, più il warm up. Alla fine c’è una chiara visione dei valori in campo. Non virtuali ma reali. Un decimo è un decimo. E chi lo subisce, lo subisce. Tantè che cerca di correre ai ripari. Poi c’è la corsa, dove può vincere anche chi ha fatto l’ultimo tempo in prova. Difficile ma è successo.

Le grandi corse di moto avvincono anche perché mai niente è scontato e “vince – diceva Agostini – chi taglia il traguardo per primo”. E chi vince, di solito, ha ragione. Anche se vince l’avversario del pilota per cui si fa il tifo.

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