Jeremy Burgess: "Che soddisfazione quel mondiale del 2004!"
Ecco pronta un’intervista a tutto tondo fatta da Jon Urry di Visordown.com, a colui che ha contribuito a rendere invincibili due campionissimi della classe regina, Mick Doohan e Valentino Rossi. Signore e signori, Mr. Jeremy Burgess.
Un uomo perennemente dietro le quinte, ma che svolge un lavoro di fondamentale importanza per il Team, per i piloti: “Trovo il mio lavoro emozionante e coinvolgente, altrimenti farei altro. Sono perennemente a contatto con Valentino per almeno due ore al giorno, per 3/4 giorni la settimana.”
Una vita passata a carpire i segreti dei prototipi. Trentanni che hanno permesso a Jeremy di vivere situazioni estreme nelle quali tutto perdeva importanza rispetto all’obiettivo comune: correre e vincere. “Per trovare il giusto assetto della moto mi è capitato di rimanere sveglio per giorni interi, come accadde per Randy Mamola nel 1980. Stavamo sviluppando un nuovo sistema di sospensioni ed un nuovo telaio. In tutto dormii 4 ore in 3 giorni per cercare di trovare una soluzione apprezzabile!”
Un salto indietro nel tempo, ma di soli 4 anni. Il mondiale vinto con Rossi nell’anno di esordio in Yamaha: “Quel titolo ci ha davvero reso felici. Riuscire ad ottenere un risultato del genere dopo pochi mesi che lavoravamo per il colosso di Iwata è stato semplicemente grandioso. Credo che nessuno di noi potrà dimenticare quei momenti.”
Qual’è il vero segreto della premiata ditta Burgess-Rossi? “L’esperienza. Lavorare insieme per tanto tempo ha fatto si che ognuno capisse esattamente quelle che sono le richieste, i desideri dell’altro. Affrontiamo i problemi con metodo, senza lasciarci travolgere dalle situazioni. Dal primo test del 1999 siamo lentamente divenuti un vero team. Si trattava di creare un giusto amalgama tra un pilota italiano, una moto giapponese e dei tecnici australiani. Se siamo arrivati sin qui, credo che tutto sia andato per il meglio.”
Qualche diverbio con Valentino in tutti questi anni? “Possiamo avere dei punti di vista differenti, ma nessun litigio. Con Doohan la situazione era più dura, voleva che si provassero sempre le sue soluzioni e solo dopo un eventuale insuccesso ti permetteva di dire la tua. Valentino ti ascolta ed è molto più ricettivo. In generale si tratta di persone con un carattere molto differente. Il primo più passionale, il secondo più tranquillo, soprattutto nella vita di tutti i giorni.”
Grazie all’inossidabile cheyenne per la segnalazione.
via | Visordown.com