Ducati-Gibernau: basta di sfogliare la margherita!
Come tutte le storie tirate troppo per le lunghe anche questa di Gibernau e della Ducati, con i suoi annessi e connessi, rischia di stancare. Anzi, a dirla tutta, ha già stancato.
Anche perché, stando a certe dichiarazioni (ultime quelle di Livio Suppo), non se ne vede la fine. Non vogliamo ripetere quanto già ripetutamente scritto sull’argomento. E non vogliamo riprendere il bandolo della matassa dall’inizio.
Il dato è uno solo. La Ducati è convinta che ci sia ancora una possibilità ( al prossimo GP di Brno) che Melandri recuperi la sua stagione fin qui disastrosa e possa così dare anche una “mano” al caposquadra Stoner che tenta di recuperare il gap in classifica nei confronti del leader attuale Rossi.
Ma, stando a quel che si è visto fin qui, non si capisce proprio dove poggi l’ottimismo dei manager della casa di Borgo Panigale. Un exploit di Marco sarebbe davvero un miracolo. E di questi tempi i miracoli restano tali, cioè sogni.
Allora? Allora, o ci sono condizioni contrattuali capestro per la Ducati tali da non poter stracciare l’accordo, oppure stavolta lo stesso Suppo, cui è sempre andato e va il nostro convinto consenso, rischia un grosso sbaglio.
A questo punto, anche dopo gli ultimi test del Mugello, al di là del millesimo o anche del decimo, è evidente che Gibernau è potenzialmente in grado di scendere in pista con la Desmosedici italiana. Con quale risultato? Nessuno è in grado di saperlo. Ma non è difficile prevedere che lo spagnolo possa far (molto) meglio del pilota ravennate. Si dirà che questo è un risultato in grado di essere raggiunto da chiunque. Ma non è così scontato.
Per concludere. Per la Ducati, ovvio, solo Stoner è oggi in grado di riportare il titolo iridato a casa. Ma sarebbe tutto più facile (o meno difficile) se il secondo pilota Ducati riuscisse da Brno in avanti a inserirsi (almeno nelle qualifiche) fra i primi. E questo sembra oggettivamente impossibile per Melandri ma possibile per Gibernau.
L’ipotesi Canepa, proprio per il rispetto del giovane pilota genovese, non la prendiamo neppure in considerazione.
Lasciare a Stoner tutta le responsabilità del bis iridato è un rischio troppo alto. Potrebbe essere un grave errore. Anzi, a questo punto, con le gare che si susseguono, è già un errore. Si vuole ancora perseverare?
I titoli mondiali della MotoGP non si “incontrano” per strada. Il valore di un mondiale non ha eguali. Proprio perché Stoner e la Ducati hanno il potenziale per ripetere il successo finale del 2007, non si può lasciare “scoperto” un tassello come quello della “seconda” guida, che potrebbe essere decisivo.
In questi casi, il rispetto dovuto a Melandri come pilota e come uomo, non c’entra niente. Qui deve contare su tutto il rispetto per un fuoriclasse come Stoner e per una Casa come la Ducati, per il suo blasone, i suoi dipendenti, i suoi aficionados presenti ovunque nel mondo. Poi c’è la questione d’immagine e, dulcis in fundo, l’aspetto commerciale.
Scusate se è poco. Vogliamo ancora sfogliare la margherita?