A Brno, Rossi e Stoner alla "baionetta". Ma non ci sono vendette da consumare
La MotoGP riparte da Brno. E anche se ogni gara fa storia a sé, il 12esimo appuntamento stagionale può “marcare” il campionato 2008. Addirittura potrebbe essere la corsa di svolta per il titolo iridato.
Per le diverse caratteristiche del circuito (e non solo) non si ripeterà la gara di Laguna Seca. Ma ci sono le premesse per un grande spettacolo di altissimo valore tecnico e agonistico.
Anche se non è da escludere qualche outsider “guastafeste” (Pedrosa?), tutti i riflettori sono puntati su Rossi e Stoner. Entrambi, diversi per età, palmares e caratteristiche agonistiche e umane, sono indubbiamente piloti che esaltano il motociclismo e meritano, al di là del tifo, il massimo rispetto.
Entrambi sono consapevoli del valore altrui e sanno che a Laguna Seca hanno lottato al limite di quel filo sottile che separa l’agonismo dalla scorrettezza, il rischio calcolato delle corse dal pericolo fuori misura. Oltre il quale la competizione di moto si tramuta in una inconcepibile corrida e lo spettacolo esaltante in una inutile e stupida bagarre.
Ma Rossi e Stoner, appunto, da grandi campioni qual sono, saranno in grado di fare rivivere agli aficionados uno straordinario show, senza farci pentire di amare questo meraviglioso sport del motore. Gare da “duri” non vuol dire lotta per buttarsi fuori a vicenda. A Brno, né altrove, non ci sono vendette da consumare. Ma lotta corretta per affidare (prima o poi) lo scettro del “migliore”.
Sul terreno della competitività in questa fase del mondiale, il pacchetto Stoner-Ducati-Bridgestone parte con maggiori chances. Però il risultato di Laguna Seca e la classifica generale dicono che è Rossi l’uomo da battere. Tocca quindi al campione australiano andare all’attacco.
Lo ripetiamo: non c’è nessun conto da saldare rispetto a Laguna Seca. C’è solo da ridefinire sul campo una scala di valori. Il “canguro” sa che non può fallire l’appuntamento di Brno. Concedere altri punti a Valentino, potrebbe significare imboccare la via che porta a dare l’addio al titolo mondiale.
All’opposto, riprendere il ritmo vittorioso dimostrato prima della trasferta americana, significherebbe ristabilire le distanze fra Stoner-Ducati e Rossi-Yamaha. In altre parole, una netta vittoria di Casey dimostrerebbe che per il binomio iridato, Laguna Seca è stato solo un “incidente” di percorso. Nel qual caso il futuro, per Rossi e la Yamaha, diventerebbe molto difficile.
C’è chi teme, o auspica, che l’alfiere della Ducati sia sotto shock per l’ultimo tete-a-tete con Valentino. Se Stoner non avesse superato il “trauma” della sconfitta subita nel duello con l’italiano a Laguna Seca, ci troveremmo a dover ridiscutere della differenza che passa tra un campione e un fuoriclasse. Ma, visto quel che Stoner ha fatto vedere fin qui, non sembra essere questo l’oggetto della discussione. Di fuoriclasse si tratta.
Altri piloti, dopo aver perduto duelli con Valentino, si sono via via smarriti, psicologicamente, prima che in pista. Brno dimostrerà che Stoner è di un’altra pasta. Per il bene anche di Valentino. E del motociclismo.
A Brno, né Rossi né Stoner possono pensare alla classifica. Chi perde domenica dà all’avversario metà titolo mondiale. E forse di più.