Le 10 migliori 500 da Gran Premio di tutti i tempi

Potremmo definirle le Regine dei Gran Premi: moto che hanno fatto la storia delle competizioni e portato al trionfo i campioni più grandi delle due ruote, attraverso epiche vittorie e duelli indimenticabili. Vi presentiamo la nostra Top 10 con le migliori 500 cc dal dopoguerra ad oggi.

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 6 apr 2014
Le 10 migliori 500 da Gran Premio di tutti i tempi


L’epopea delle moto 500 cc 2 tempi nel Motomondiale si può dire terminata per sempre, sostituita a partire dal 2002 dalla nuova classe MotoGP con motori 4 tempi che da allora ha assunto stabilmente il ruolo di ‘classe regina’ del Motomondiale (nonostante le frequenti giravolte regolamentari, che nel corso degli anni hanno anche portato la cilindrata scendere da 1000 a 800 per poi risalire di nuovo a 1000 cc e l’introduzioni di sub-classi quali la ‘CRT’ e la ‘Open’).

Nonostante siano ormai passati oltre 10 anni dall’archiviazione dell’era dell 500, il loro ricordo è ancora ben vivo tra tutti gli appassionati – specialmente quelli oltre la soglia degli ‘anta‘ – così come lo sono le imprese di tutti quei piloti degli anni ’60, ’70, 80’ e ’90 che, con queste moto hanno segnato un periodo eroico e ormai irripetibile nella storia del motociclismo sportivo e dello sport in generale. Ma quali sono state le moto che hanno veramente fatto la storia? Quelle che hanno davvero infiammato la passione dei fans di quegli anni? Noi ne abbiamo selezionate 10 – in nessun ordine particolare – che per noi hanno davvero fatto la storia, e non solo per le vittorie ottenute in pista. Quali sono le vostre preferite?

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Ducati 500 GP

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Primo tentativo di Borgo Panigale nella classe regina del Motomondiale, che però non andò esattamente a buon fine. Anno 1973: la Direzione Generale Ducati chiese all’Ing. Fabio Taglioni, di progettare una moto da Gran Premio in grado di competere con MV Agusta e Honda. Così nacque la 500 GP, una bicilindrica da 72 CV a 12.000 giri al minuto. Il telaio venne testato da Mike Hailwood, tra gli altri, ma l’esordio al GP delle Nazioni 1971 non fu all’altezza delle aspettative, con Spaggiari ritirato e Phil Read quarto. Al GP delle Nazioni del ’72 i piloti Ducati Spaggiari e Smart arrivarono rispttivamente terzo e quarto, e a Borgo Panigale decisero di ritirarsi dalla classe regina. Vi sarebbero tornati 30 anni dopo con la Desmosedici.

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Norton Manx

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Prende il nome dall’Isola di Man e venne prodotta dal ’47 al ’62. Progettata dall’Ingegnere Joe Craig venne creata per vincere il TT, gara cui la Norton partecipò continuativamente dal 1907 al 1970. Caratterizzata da un telaio innovativo e da un baricentro particolarmente basso per l’epoca, la Manx accompagnò Geoff Duke alla vittoria del suo primo titolo mondiale nel 1951.

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AJS Porcupine

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Questa moto dal design assolutamente unico si assicura un posto nella nostra Top 10 per un dato estremamente importante: vinse il primo Campionato del Mondo della classe 500 nella storia, disputato nel 1949, grazie al britannico Leslie Graham. Il nome (‘porcospino’ in inglese) le derivava non certo dalla lentezza, ma dalla particolare alettatura dei cilindri, che la facevano somigliare – appunto – a un porcospino. Rimase un titolo isolato, perché già dall’anno successivo la AJS iniziò a soffrire di problemi di affidabilità che le impedirono di contrastare l’agguerrita concorrenza della Gilera.

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Cagiva C594

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La Cagiva C594 – conosciuta anche come Cagiva 500GP – aveva la sua carta d’identità già nel nome: “C” stava per “Cagiva”, “5” per “500” e “94” per 1994, anno in cui il modello fece il suo attesissimo debutto (soprattutto da parte dei tifosi italiani) nella classe regina del Motomondiale.

Eddie Lawson, Randy Mamola, John Kocinski: con la Cagiva nessuno di loro vinse mai un mondiale, ma le soddisfazioni non mancarono, con Kocinsky che arrivò terzo in classifica generale nel ’94 con questa moto (il suo compagno Doug Chandler si piazzò 9°), vincendo la prima gara in Australia e ottenendo altri 5 podi. Purtroppo per lui però, quell’anno Mick Doohan iniziò la sua incredibile escalation che lo portò a vincere 5 titoli consecutivi con Honda.

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Suzuki RG 500

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La moto di Barry Sheen, per intenderci, con la quale il pilota londinese vinse due mondiali nel ’76 e nel ’77. Questa modello vinse 5 titoli costruttori consecutivi, dal ’76 all’80 e, con la versione RGB, Marco Lucchinelli trionfò nel mondiale 1981. Inizialmente denominata “XR-14” venne aggiornata nel ’76 adottando un nuovo motore con le misure alesaggioxcorsa di 54×54 e non più di 56×50, mentre nel 1977 viene ridisegnata la carenatura caratterizzata da un desingn più arrotondato e dove non vengono più usate le paratie paracalore sulle espansioni.

La RG 500 venne aggiornata più volte, dando vita alle varianti RGA (nel 1978, caratterizzata da una carenatura arrotondata e un codino maggiorato in modo da coprire le due espansioni sotto il codino) e la RBG, sostanzialmente uguale alla precedente tranne che per le alettature laterali.

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Yamaha YZR500

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Dal 1973 al 2001, nelle sue svariate incarnazioni (marcate dalla sigla ‘OW’), questa moto ha attraversato tre decenni di Motomondiale facendo incetta di vittorie e titoli. Due le sue epoche principali: dal 1973 al 1981 con motre 4 cilindri in linea e dal 1982 al 2002 con il 4 cilindri a V, con in mezzo il breve interregno del modello OW54, con motore 4 cilindri in quadrato con distribuzione a disco rotante.

Un titolo per Giacomo Agostini, tre con Kenny Roberts Sr., tre per Eddie Lawson e tre per Wayne Rainey, con otto titoli costruttori: questo l’impressionante palmares del bolide dei tre diapason, che ha sfiorato il titolo anche con i nostri Max Biaggi (nel 2001) e Luca Cadalora (1994). Nel 2002, con l’arrivo della MotoGPe dopo 30 anni di servizio, lasciò il testimone alla Yamaha YZR-M1.

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Honda RC181

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Classe 1966: una macchina da guerra che nelle mani di Mike “The Bike” Hailwood arrivò due volte seconda nel mondiale. La prima volta nell’anno del debutto, nonostante le 3 vittorie di Hailwood, e lo stesso l’anno successivo anche se il britannico si era aggiudicato ben 5 successi. Com’è possibile? Dall’altra parte, in entrambe le occasioni, c’era un tale Giacomo Agostini in sella alla sua MV Agusta.

Ad ogni modo, grazie anche alle 2 vittorie del compagno di Hailwood Jim Redman, questa moto conquistò il titolo costruttori al debutto nel 1966. Nel 1967 invece, la lotta per il titolo 500 visse a lungo sul duello Agostini-Hailwood, che si scambiarono più volte la testa della classifica e furono protagonisti uno spettacolare e ormai leggendario duello al TT dell0Isola di Man. L’inseguimento si risolse all’ultima gara in Canada, con Hailwood che vinse il GP per raggiungere ‘Ago’ in classifica con gli stessi punti. Avendo entrambi i piloti cinque vittorie a testa, il titolo fu attribuito a Agostini in base ai secondi posti, 3 per Agostini contro i 2 di Hailwood.

Al termine di quella stagione, Honda si ritirò dal Motomondiale e Hailwood lasciò temporaneamente il motociclismo per intraprendere una carriera di corse automobilistiche. Nei due anni di ‘carriera’ in 500, la a Honda RC181 vinse 10 dei 19 Gran Premi disputati.

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Honda NSR500

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Anche se la nostra Top 10 non si propone di stilare una graduatoria di merito, questa è la moto che in molti considerano la ‘più grande moto da corsa di tutti i tempi’. La Honda NSR500 debuttò nel Motomondiale nel 1984 (in sostituzione della NS500 con cui Freddie Spencer vinse il primo titolo in 500 per Honda nel 1983) e vi rimase fino alla fine della stagione 2001, ultima stagione della classe 500, ed in questi anni sono stati tantissimi i piloti che con lei hanno conquistato vittorie e titoli mondiali.

Limitandoci a questi ultimi, la lista dei vincitori comprende lo stesso Spencer (1985, anno della sua storica doppietta 250-500), Wayne Gardner (1987), Eddie Lawson (1989 e 1990), Mick Doohan (5 titoli consecutivi dal 1994 al 1998), Alex Criville (2000) e anche il nostro Valentino Rossi, che nel 2001 vinse l’ultimo titolo della storia delle 500 2T. 11 su 18 i titoli costruttori.

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Gilera 500 Rondine

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Costruita inizialmente dalla CNA, specializzata in aeri la Gilera 500 Rondine si aggiudicò una miriade di gare internazionali negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, oltre a portare il record mondiale di velocità a 274.181 km/h, stabilito ancora una volta da Taruffi nel 1937. Moto rivoluzionaria, la prima con il 4 cilindri fronte marcia, fu la moto di Geoff Duke e Umberto Masetti, protagonisti del mondiale agli inizi degli anni ’50. Può essere considerata il prototipo di tutte le moto sportive moderne.

MV Agusta 500 Tre Cilindri GP

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La Moto da Gran Premio con la “M” maiuscola. Giacomo Agostini la prese in mano nel ’64 per la prima volta, quando era un progetto in fase di start up e lui era ancora un pilota con poche esperienza. Insieme divennero il connubio più inossidabile della storia del motociclismo. Agostini preferì sempre la versione da 420cc a quella da 500 con 4 cilindri e insieme vinsero 7 titoli mondiali nella classe regina. Un gioco da ragazzi…

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