Brno: Stoner a terra lascia a Rossi gara e titolo iridato
La corsa: sgonfiata. Voto 7. Quando tutto è legato a due soli (grandi) piloti, se ne salta uno (per caduta), addio corsa, addio spettacolo. La MotoGP ha dimostrato ancora una volta tutto il suo limite. Urge una svolta. Non sarà facile. Ognuno (Dorna, Case, sponsor, circuiti, piloti) tira l’acqua al proprio mulino. Dov’è la FIM?
Valentino Rossi: “otto”. Voto 10. Una vittoria (la quinta stagionale) che porta il pesarese e la Yamaha (voto 10) in paradiso e in carrozza verso l’ ottavo titolo mondiale. Vale non si è smontato dopo una partenza non eccezionale, ha tenuto sotto pressione il fuggitivo Stoner e poi, volato via il ducatista, la partita si è chiusa. Non solo la gara. Anche il mondiale 2008. Rossi è indubbiamente anche un pilota fortunato. Ma è fortuna meritata. La classe, straordinaria, paga sempre.
Casey Stoner: kappao. Voto 3. Salta il “canguro”. Ma, stavolta, dalla sua Ducati (voto 4 per la politica piloti). Una caduta al sesto giro che non solo ha tolto all’australiano una vittoria annunciata ma toglie al binomio campione del mondo ogni possibilità di lottare per bissare lo straordinario risultato del 2007. Stoner resta un pilota di primissimo ordine. Ma dopo Laguna Seca e soprattutto dopo Brno, tornano i dubbi sul suo reale valore. Sotto pressione, paga pegno. Il fuoriclasse è tale quando non sbaglia nel momento decisivo. Ma la Ducati si tenga stretto l’australiano. In giro, di migliori, oggi non se ne vedono. A parte il “46”.
Toni Elias: argento. Voto 8 +. Nel giorno della debacle di Stoner, la Casa di Borgo Panigale guadagna un inaspettato secondo posto con Elias, autore di una corsa maiuscola. Bene. Benissimo. Purtroppo il ko subito da Stoner non fa apprezzare questa bella performance.
Loris Capirossi: ruggito. Voto 8. Grande rientro del leone di Borgo Rivola. Un gradito ritorno sul podio. Un terzo posto meritatissimo che vale una intera stagione e dà slancio alla Suzuki che coglie anche il sesto posto con Vermeulen (voto 7).
Shinia Nakano: official ma … Voto 6. Vista la situazione, (specie la superiorità Bridgestone e la debacle Michelin), un quarto posto non è da buttare ma non conta poi così tanto. Il giapponese ha fatto una gara più che dignitosa con una moto su cui la Honda (voto 4) costruirà la sua prossima stagione.
Melandri, De Angelis, Dovizioso: forza Italia. Voto 6. Forse Melandri merita oggi qualcosa di più. Ma il suo buon settimo posto dimostra la bontà del pacchetto moto-gomme facendo pesare ancor di più i tanti risultati mancati fin qui. Per gli altri due italiani oggi era difficile fare meglio. Ma si rifaranno entrambi.
Lorenzo, Toseland, Edwards, Pedrosa: velo pietoso. Voto 4. I tre piloti Yamaha e il pilota della Honda possono accusare la malasorte (soprattutto le gomme e, Jorge e Dany anche gli infortuni non smaltiti) e pensare al dopo. Per tutti, gara da dimenticare.