Marc Marquez incontra Freddie Spencer: "Era un tipo come me"
Il fenomeno del team Honda Repsol incontra il leggendario pilota americano a cui ha 'soffiato' ad Austin i record di precocità nella classe regina del Motomondiale, sia per quanto riguarda la pole position che la vittoria.
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Lo scorso sabato 8 Giugno, il nuovo ‘ragazzino terribile’ della MotoGP Marc Marquez ha incontrato il pilota a cui ha recentemente sottratto i record di precocità per quanto riguarda la prima vittoria e la prima pole nella classe regina del Motomondiale, il mitico ‘Fast’ Freddie Spencer. L’incontro è avvenuto in occasione di un’iniziativa promozionale tenutasi presso il Megastore Alpinestars/Maxxess di Bordeaux, in Francia, dove i due hanno incontrato i tifosi, firmato autografi e concesso interviste (in calce il video con alcuni ‘spezzoni’ della conferenza stampa).
Marquez è subentrato a Spencer in qualità di più giovane pilota nella storia della Premier Class a conquistare la pole position e a vincere un Gran Premio nel corso del GP delle Americhe dello scorso 19-21 Aprile, secondo round del Motomondiale 2013. Spencer è stato detentore entrambi i record per 31 anni, e quello dello scorso sabato è stato il primo incontro tra i due.
Questo il commento di Freddie Spencer sulle gesta del precoce rider spagnolo:
“Penso che sia un grande. E’ un fantastico pilota giovane con grande abilità, ma ancor più di questo io rispetto il modo in cui la fa: spinge, spinge e spinge ancora. E’ interessante perchè quando fai un record – come ho fatto io in quel 4 Luglio di tanti anni fa – il ricordo rimane sempre vivo, come se fosse stato ieri, e adesso spero che Marc mantenga il record almeno per lo stesso tempo in cui l’ho tenuto io: 31 anni.”
“E’ stato un periodo molto lungo, e per me è stato un privilegio poter competere a un livello così alto ed aver la possibilità di fare un record del genere. Al tempo non avevo idea di quanto sarebbe potuto durare, ma io credo che tutto accada per una ragione ed il fatto che Marc sia venuto fuori in questo momento, con questo genere di prestazioni, è semplicemente fantastico, anche da vedere. Sono felice, perchè è un bene per il nostro sport.”
E questa è stata la risposta di Marc Marquez:
“Guardando alla storia di questo sport e degli sport motoristici, rimane un record interessante, specialmente nel campo delle moto. Quando ho tempo vado a guardarmi i video storici perchè credo che alcune cose siano davvero incredibili, soprattutto nel modo in cui si guidavano le moto anni fa, ma adesso che ho il record spero che duri molto tempo. Ho visto molti video di Freddie, ma sono rimasto colpito da quello che mi ha detto la gente di lui, ovvero che era più o meno un tipo come me: spingeva sempre, per lui non era mai abbastanza, e credo che questa sia una buona cosa per un pilota. Poi vedi che lui correva in due classi nella stessa domenica, e questo è un qualcosa che io non riesco neppure a immaginare.”
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Nel 1985 infatti, Spencer è stato l’ultimo pilota a correre e vincere in 2 classi nello stesso anno, conquistando sia il titolo della 250 cc che quello della 500cc. Così l’americano ricorda quel periodo:
“La cosa principale era saper guidare entrambe le moto – una cosa che Marc ovviamente sa fare – e già questo è abbastanza interessante. Ad ogni modo la cosa più difficile in quel periodo era il fatto che le gare erano molto ravvicinate. A volte capitava che ero sul podio per festeggiare la vittoria in 500 e le 250 nel frattempo stavano uscendo dalla pit-lane: non c’era tempo! Comunque avevo un grande team, e non ci sono dubbi sul fatto che io ho vinto quei 2 mondiale perchè ero parte di una squadra fantastica, di cui faceva parte anche Jeremy Burgess, con grandi ingegneri. E poi avevo il supporto di Honda. Tutto questo lo ha reso possibile.”
Al giorno d’oggi un’impresa del genere sembra improponibile, come ammesso dallo stesso Marquez che proprio l’anno scorso ha vinto il Mondiale Moto2:
“Per me è questa [il doppio titolo nel 1985] la cosa più impressionate, è incedibile. Come ho detto prima, non riesco neppure a immaginare adesso di fare una gara in Moto2, finirla, e poi fare la corsa della MotoGP. Capisco che adesso i tempi sono diversi, ma per me significa anche che i piloti di allora erano davvero forti anche dal punto di vista della forma fisica. In piste come la Malesia, dove fa caldissimo, quando finisci la gara sei completamente esausto: di sicuro io non potrei fare un’altra gara, ma loro lo facevano e questo è impressionante.”
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Lo spettacolare stile di guida ‘gomito a terra’ di Marquez ha impressionato molti appassionati quest’anno, e alcuni lo hanno avvicinato a proprio a quello di Spencer per il grande movimento che il pilota fa sulla moto. Interrogato sull’argomento Spencer
“La mia nuova tuta Alpinestars ha le saponette anche sui gomiti, e quando le ho viste ho pensato che le uniche occasioni che avrò per usarle sarà quando cadrò a terra. Ma lui [Marquez] è fantastico, adoro guardarlo. Ovviamente il fatto di muoversi sulla moto è precedente alla mia era, bisognava usare il corpo per aiutare la moto nei movimenti, ed il motivo per cui io iniziai a farlo negli anni 70 era la mia stazza: muovendomi sulla moto vedevo che la moto stessa rispondeva meglio.”
“Adesso si vede l’evoluzione di quello stile, tipo Marc, e anche se io non l’ho mai fatto capisco le motivazioni che ci stanno dietro: ti da un maggiore ‘feeling’ rispetto a quello che stai facendo, in termini di angolo di piega, di posizione, e il guidare la moto in fin dei conti si riduce a come tu ti senti su di essa. Se riesci ad avere un certo feeling, se riesci a prevedere certe cose e portare la moto dove vuoi… è di grande aiuto, ma è vero anche che questo aspetto non è cambiato granchè per molto tempo.”
Marquez comunque riconosce che uno stile aggressivo come il suo non sarebbe stato possibile anni fa con una moto come la ‘vecchia’ Honda NSR500 di Spencer:
“Non so, magari se provassi una moto come quella di Freddie.. non so se succederebbe al primo, secondo o terzo giro, ma prima o poi di sicuro farei un high-side. Adesso c’è l’elettronica che rende molto difficile che ciò si verifichi, ma con quelle moto si facevano diversi incidenti. Sarebbe molto interessante. Oggi è tutto diverso – gomme, sospensioni, le moto, l’elettronica – è un mondo totalmente diverso.”
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