BMW R80 custom by 7 Ages
Se nel 1923 BMW produsse la sua prima moto, la R32, una bicilindrica da 500 cc con telaio rigido, già nel 1938, con la R51, la casa bavarese sperimentava il primo sistema di sospensione posteriore a ruota guidata. 90 anni più tardi da quel 1923, il customizzatore inglese Ian Solley di 7 Ages Custom Motorcycles ripropone su una R80 il telaio hardtail.
Se nel 1923 BMW produsse la sua prima moto, la R32, una bicilindrica da 500 cc con telaio rigido, già nel 1938, con la R51, la casa bavarese sperimentava il primo sistema di sospensione posteriore a ruota guidata. 90 anni più tardi da quel 1923, il customizzatore inglese Ian Solley di 7 Ages Custom Motorcycles ripropone su una R80 il telaio hardtail.
Nell’officina inglese hanno la simpatica abitudine di dare nomi alle loro moto legati alle opere di Shakespeare. Ecco quindi che dopo la Macbeth, la Hamlet, la Othello, la Richard II e la Caesar Racer non poteva non esserci la Romeo 80. Molte delle opere realizzate da questa officina sono restauri ad hoc, come quello operato su una Harley-Davidson XLCR del ’77 che per fortuna non è stata né customizzata né tanto meno ribattezzata con nomi “poetici”.
Altre sono invece conversioni in cafe racer. Ma questa volta Ian Solley preferisce percorrere una strada diversa, più radicale. Sulla sua BMW R80 customizzata infatti ogni pezzo sembra essere stato sostituito, a parte il classico boxer. Tanto per cominciare il telaio è di tipo rigido e la forcella è quella da 49 mm di diametro di una Harley-Davidson FXD Dyna Super Glide.
Solley è un estimatore di moto made in USA ma quando si imbatte su eBay in una R 80/7 del 1982 già restaurata e per sole 1.350 sterline non riesce a resistere. “Dopo aver passato anni sulle Harley era giunto il momento di fare qualcosa di diverso”, questo il suo primo pensiero.
E diversa sicuramente questa Romeo 80 lo è. La radicale costruzione del telaio rigido viene effettuata da Dave Batchelar di P&D Custom Bikes, uno dei più rinomati costruttori inglesi. Il serbatoio è risagomato soprattutto nella parte bassa per accogliere le linee del nuovo telaio e Dave ricrea anche i fianchetti e i parafanghi, con quello posteriore che ingloba la porzione riservata alla seduta.
Solley ne frattempo smonta il motore e i carburatori Bing per montarli poi all’interno del nuovo telaio. Aggiunge scarichi Supertrapp ai collettori originali, un manubrio artigianale, indicatori di direzione e specchietti “bar end” Oberon, mentre un faro recuperato da un’Harley è sormontato da uno strumento Motogadget.
Le ruote da 23 pollici di diametro hanno un layout tipicamente custom, nulla a che vedere con gli originali cerchi da 19 e 18 pollici anche se Solley ha mantenuto lo stesso identico disegno “snowflake” di quelli di serie. I mozzi sono stati ricostruiti da Steve Taylor di Taylor-Made Wheels, mentre la verniciatura bicolore stesa sulla carrozzeria, che richiama i colori ufficiali della casa bavarese, è opera del verniciatore Keith Baker di Classic Cycle Works con sede nel Sussex.
foto | Merry Michau e Mike Prior