MotoGP: la Thailandia prenota un Gran Premio per il 2015

Attualmente il 50% dei GP si corre in Spagna, USA e Italia e Dorna vuole aprire ai nuovi mercati.

Di Francesco
Pubblicato il 21 giu 2013
MotoGP: la Thailandia prenota un Gran Premio per il 2015

La Thailandia, assieme all’Indonesia e ovviamente all’India, è uno dei mercati del Sud est asiatico con la maggior espansione, in primis nel mondo delle due ruote di piccola cilindrata e un Gran Premio nelle vicinanze di Bangkok sarebbe visto di buon occhio, specialmente dalle case produttrici che potrebbero giovare di una grande esposizione mediatica in un paese praticamente vergine a livello di competizioni a motore (se si esclude il Mondiale Motocross che ha esordito proprio in questa stagione sul tracciato di Si Racha).

I dirigenti del Buriram International Circuit, faraonico impianto in costruzione a circa 200 km a nord della capitale, erano volati al Mugello e in occasione del GP si sono incontrati con il management di Dorna e il suo patron, lo spagnolo Carmelo Ezpeleta, che ha dichiarato al magazine MCN:

“Al Mugello abbiamo parlato con i rappresentanti del progetto in Thilandia e ci hanno assicurato che i lavori al circuito finiranno presto e quindi potrebbe essere una buona opzione già per il 2015.”

Ezpeleta, riguardo alle voci che vorrebbero un GP anche nella vicina Indonesia, ha continuato:

“Si parla di molti circuiti diversi in Indonesia ma al momento non c’è ancora nulla di certo.”

Le case giapponesi sarebbero le più interessate a uno sviluppo della MotoGP sul versante asiatico e Lin Jarvis, boss della Yamaha, ha già espresso un desiderio da parte della casa dei tre diapason di rendere il Motomondiale il più globalizzato possibile, per il semplice motivo che i produttori di moto hanno bisogno di vendere se vogliono continuare a investire nei team. Attualmente ci sono ben 4 gare in Spagna, 3 negli USA e 2 in Italia, per un totale di 9 Gran Premi, ossia la metà del calendario concentrata in soli tre paesi, tutti affossati dalla crisi economica. Oltre alla Thailandia anche l’India è un papabile candidato, ma pare che gli accordi tra le due parti siano in fase di stallo; inoltre è già stato confermato che l’Argentina avrà il suo GP già dalla prossima stagione e anche il Brasile (paese in forte espansione e che ospiterà i prossimi Mondiali di Calcio) sia interessato a ospitare una gara. Jarvis ha le idee chiare:

“Abbiamo veramente bisogno di rendere la MotoGP uno sport globale e dobbiamo sistemare lo sbilanciamento che c’è al momento. Non vogliamo andare in Spagna quattro volte a stagione, ma vogliamo essere maggiormente presenti in Asia e Sud America: avere un campionato globale con un ragionevole numero di gare a prezzi ragionevoli ci permetterebbe di espandere il nostro appeal mediatico, che è un obiettivo di primaria importanza.”

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