Suzuki V-Strom 1000 2014 | le novità sul motore

Prende forma la nuova sport tourer di casa Suzuki, pensata per grandi viaggi e avventure fuoristrada ma adatta ad un uso quotidiano. Le Interviste al Layout Designer Teppei Eguchi ed al Product Planner Mr Tomohisa Ichimaru che ha sviluppato il progetto

Di Francesco
Pubblicato il 4 set 2013
Suzuki V-Strom 1000 2014 | le novità sul motore


Nuovo capitolo che riguarda la nuova Suzuki V-Strom 1000 2014 che vedremo al prossimo Salone Internazionale del Motociclo di Milano in programma alla Fiera di Rho dal 7 al 10 novembre prossimi. La quarta tappa che porta alla scoperta della nuova V-Strom 1000 passa attraverso la conoscenza di Mr. Eiji Sasaki, ingegnere responsabile dello sviluppo e test del motore.

Uno dei suoi obiettivi era quello di realizzare un motore che potesse garantire grande potenza a qualsiasi erogazione, per garantire performance elevate per una moto touring ideale per i lunghi viaggi. L’intervista svelerà qualche piccolo segreto non solo sullo sviluppo del motore ma anche su altri elementi fondamentali per la perfetta realizzazione di una moto.

1. Buongiorno, potrebbe parlarci di lei e del suo ruolo all’interno dello sviluppo del progetto?

Sono entrato in Suzuki nel 1987 e dal 2002 seguo lo sviluppo dei motori di tutte le moto di grande cilindrata.Ho lavorato allo sviluppo del motore della SV650, della GSX-R600, GSX-R1000 etc. Il mio team ovviamente è anche coinvolto nella rifinitura dello sviluppo del motore della V-Strom 1000. La mia “vita da motociclista” è iniziata con una Hustler 50. Ho anche partecipato a delle gare cittadine a bordo della RGV250R e GSX-R750. Oggi preferisco più la guida touring su una Bandit 1200S Abs.

2. Quali sono stati i compiti principali del Team durante lo sviluppo del motore?

Nel settore che si occupa dello sviluppo del motore le mansioni sono separate e si suddividono tra il team che segue il design del motore e quello che effettua i test; io faccio parte del secondo gruppo. In poche parole, il mio compito è quello di sviluppare il motore attraverso continui test e sperimentazioni. In base alle performance richieste e previste, abbiamo disegnato le curve di coppia e potenza, determinando il design e le specifiche del motore per raggiungere gli obiettivi prefissati. Dopo aver realizzato il prototipo del motore, abbiamo proposto altre implementazioni basate sui test effettuati. Abbiamo ovviamente anche condotto un test di resistenza del motore con una prova al banco.

3. Può spiegarci meglio quali sono le caratteristiche principali del motore della V-Strom?

La V-Strom ha la V nel suo nome; quindi ci siamo focalizzati per enfatizzare il carattere del motore V-Twin. Con il loro inconfondibile rombo ai bassi giri del motore e la loro potenza agli alti, i motori V-Twin sono davvero unici. Tuttavia possono sembrare un po’ più complicati da guidare ai bassi regimi a causa dello shock di combustione. Pertanto uno dei punti fondamentali del nostro team di sviluppo è stato quello di rendere il motore più “morbido” nei bassi e medi regimi per consentire una guida di tipo turistico, pur mantenendo un carattere più aggressivo agli alti regimi. Quindi ci siamo concentrati per realizzare un motore facile da gestire ai bassi/medi regimi in modo da permetterne un uso quotidiano. Abbiamo rivisto il sistema di iniezione del carburante, aumentando la pressione, aggiungendo le doppie candele e ridisegnando il volano accensione. In realtà quasi tutti i componenti interni sono stati riprogettati, col risultato di avere un motore completamente diverso rispetto al modello precedente. Inoltre il nuovo design del motore ha contribuito ad un migliore comfort di marcia oltre a garantire una guida più divertente. C’è inoltre un team che ha lavorato esclusivamente sul sound del motore; un lavoro faticoso per produrre un suono del motore profondo e garantire una guida confortevole senza rumori e vibrazioni fastidiose. Per migliorare il comfort di guida abbiamo anche progettato il primo modello Suzuki con sistema di controllo della trazione elettronico. I nostri tester e gli ingegneri hanno passato davvero tanto tempo a testare, rifinire e regolare il giusto settaggio di questo sistema.

4. Quali sono state le maggiori difficoltà riscontrate durante il processo di sviluppo?

Sviluppare lo scarico è stata sicuramente la parte più complicata. Con un motore di tipo V-Twin la lunghezza e la forma dello scarico sono due elementi di estrema importanza che possono causare non poche difficoltà. Per migliorare la coppia ai bassi e medi regimi, uno scarico dal design allungato è sicuramente la soluzione migliore. Tuttavia non c’è molto spazio nella parte sinistra della moto considerando il layout delle sospensioni posteriori e la ridotta altezza da terra. Pertanto trovare la giusta forma dello scarico è stato davvero complicato. Abbiamo inoltre modificato il sistema da doppio scarico a scarico singolo migliorando notevolmente la maneggevolezza complessiva.

5. Quali sono le sue considerazioni finali sul progetto V-Strom?

Considerando il suo spirito tourer e la chiara identità della V-Strom, ho una frase per definire lo sviluppo del motore: ”grande potenza a qualsiasi erogazione”. A mio parere, una moto da turismo, alimentata con un motore bicilindrico a V dovrebbe essere sostanzialmente divertente da guidare, con un carattere anche sportivo in modo che il pilota possa sfruttare appieno la sua agilità, il suo peso ridotto e il design compatto per godere del piacere di guida su qualsiasi strada e soprattutto su quelle più tortuose. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo dovuto realizzare un motore in grado di erogare potenza a tutti i regimi. Garantire un’esperienza di guida confortevole è sicuramente un fattore importante. Tuttavia, a mio modesto parere, la V-Strom dovrebbe essere considerata come una moto touring, ma dal carattere sportivo, ideale per i lunghi viaggi. Il motore produce la sua massima potenza intorno ai 4.000 giri, il che significa avere un’adeguata potenza su un ampio range di giri. Ci si potrebbe chiedere perché non ci si sia spinti verso cilindrate maggiori come 1.100 o .1200 cc.; ma aumentare la cilindrata avrebbe significato aumentare anche le dimensioni della moto, rendendola anche più pesante, il che ci avrebbe impedito di raggiungere gli obiettivi prefissati in fase di progettazione.

6. Quale tipo di pilota apprezzerà maggiormente un’esperienza di guida su questa moto?

I piloti esperti ma che si sentono giovani dentro e che sanno riconoscere ciò che è importante in una moto, sicuramente loro apprezzeranno. I piloti che oltre al design e alla vanità cercano una moto di sostanza dalle elevate prestazioni, quando proveranno la moto, capiranno perché il motore V-Twin da 1.000 cc. sia in assoluto il migliore per una moto tourer.

Intervista al Layout Designer Teppei Eguchi

1. Ci può raccontare qualcosa di lei e del suo ruolo all’interno del progetto V-Strom1000?

Ho iniziato a lavorare in Suzuki nel 2003. Dopo una prima esperienza come designer delle sospensioni, sono stato chiamato in causa per occuparmi del design e della progettazione del telaio. Nello specifico, per la V-Strom1000, il mio ruolo riguarda proprio il design del telaio e di altri componenti nella loro prima fase di sviluppo. Nell’ambito motociclistico privato, ho una Bandit 250, una TL1000S e anche una DR-Z400SM che guido da più di 8 anni.

2. Il “Layout Designer” è un lavoro poco conosciuto. Quali sono le sue principali mansioni?

In poche parole il mio compito è quello di trasformare le bozze grafiche dei designer e i requisiti prestazionali del Product Planner in un prodotto concreto. Rispetto alla realizzazione del design automobilistico, quello motociclistico è sicuramente più complesso perché la stesura del layout e dei disegni stilistici devono fin da subito essere connessi alla funzionalità. Ad esempio il serbatoio è un elemento fondamentale per il design di una motocicletta. Da un lato deve essere in grado di contenere una certa capacità di carburante, dall’altro bisogna tener conto anche della scatola filtro aria posta sotto il serbatoio, la cui capacità è direttamente legata alle performance del motore. Più la capacità di questi due contenitori è maggiore meglio è, ma bisogna anche tenere in considerazione le dimensioni del serbatoio, sia per un discorso estetico sia per il comfort del pilota. Inoltre la dimensione di queste componenti cambierà il centro di gravità dell’intera moto modificandone la manovrabilità. Questo è solo un esempio per far capire come ogni parte sia composta da diversi elementi che si influenzano a vicenda. Penso che il lavoro legato al design del layout di una moto sia una parte davvero importante per la realizzazione di una moto.

3. Come comunicava con i designer e gli ingegneri?

Credo che la comunicazione tra designer e ingegneri sia molto importante. Per realizzare un prodotto esteticamente piacevole e dalle elevate performance, gli ingegneri devono comprendere correttamente il concept style, mentre i designer devono capire bene i requisiti ingegneristici. E’ necessario rispettarsi a vicenda in modo equilibrato per procedere in maniera positiva nel progetto. Ho discusso a lungo e costantemente con lo Styling Designer per mettere in relazione i dati tecnici con i bozzetti grafici. In realtà ho legato molto con Mr. Murakami, che è un mio coetaneo e un amico anche al di fuori del lavoro. Entrambi siamo entusiasti di lavorare insieme a questo grande progetto; spesso ci siamo trovati a discutere di lavoro fino a tarda notte per migliorare sia l’aspetto estetico sia quello funzionale della moto. Agli altri ingegneri ho chiesto di proporre i requisiti tecnici di ogni singola parte per poi collegarli al layout generale della moto. In alcuni casi è stato necessario rivedere alcune proposte per avvicinarci, passo dopo passo, al miglior design possibile. Con questo continuo scambio comunicativo tra designer e ingegneri abbiamo lavorato sulla realizzazione del modello di argilla.

4. Ci può raccontare qualcosa a riguardo dell’indagine svolta in Europa e della sua esperienza di guida sulle strade europee?

Mi ritengo davvero fortunato ad aver avuto la possibilità di guidare sulle strade europee e di vivere l’esperienza di guida tra i piloti europei. Abbiamo guidato sulle autostrade, attraversando le Alpi su strade tortuose nei confini tra i diversi Paesi, dove abbiamo potuto vedere dal vivo il reale utilizzo delle moto da parte dei motociclisti. Da questa esperienza abbiamo meglio capito quanto il comfort di guida e la stabilità siano importanti in autostrada. Se si è già stanchi dalla guida in autostrada di certo non si può apprezzare la guida in strade più tortuose. Inoltre abbiamo visto l’alta percentuale di persone che fanno della moto un utilizzo touring, montando spesso tre bauletti. Queste sono state considerazioni importanti nel processo decisionale per il design e il “carattere” della V-Strom 1000.

5. Potrebbe spiegarci meglio gli obiettivi e le idee che stanno dietro alla ciclistica ed al design della moto?

Come ho già detto, la stabilità in autostrada, il comfort e la possibilità di accessoriare la moto con tre bauletti sono fattori di estrema importanza per progettare una moto adatta a percorrere lunghe distanze. Tuttavia non si può solo pensare alla stabilità e al comfort altrimenti la moto sarebbe molto grossa ed ingombrante. Abbiamo pensato che l’identità della nuova V-Strom1000 si sarebbe dovuta formare proprio su questi elementi caratterizzanti. Qual è la vera identità della V-Strom? Contemporaneamente divertente da guidare nelle strade più tortuose, ma anche maneggevole e confortevole nell’uso quotidiano. Crediamo che la versatilità e la sportività siano le identità della V-Strom. Proprio per garantire il comfort di marcia, le prestazioni, la versatilità e il divertimento di guida, abbiamo rivisto diversi aspetti come le dimensioni, compreso il layout del motore, l’interasse, la rigidità del telaio e la posizione di guida.

6. Qual è il suo giudizio finale sul progetto V-Strom?

La mia priorità è quella di realizzare una moto divertente. Come pilota, si può godere di una guida piacevole sulle strade più tortuose, mentre la guida risulta confortevole in autostrada. La mia seconda priorità è ridurre il peso. Il peso ridotto è sempre uno dei pilastri per la realizzazione di una moto. Soprattutto per una persona non molto alta come me, avere una moto dal peso ridotto significa avere una moto più maneggevole. Prima di questo progetto, la mia preferenza era guidare una moto sportiva in circuiti chiusi. Mi sono divertito a guidare nei lunghi viaggi, ma la mie priorità sono state comunque le performance e la sportività. Tuttavia dopo la mia esperienza sulle strade delle Alpi, la mia percezione della moto e il mio modo di pensare sono stati ampliati. Mi sono letteralmente innamorato delle moto touring. Ho lavorato sodo per realizzare la mia moto dei sogni.

7. Che tipo di pilota vorrebbe provasse questa moto?

E’ la moto ideale per i piloti esigenti come me che amano la guida sportiva senza rinunciare al comfort e alla funzionalità tipiche di una moto touring. Vorrei che questo tipo di pilota provasse la nuova V-Strom 1000 sia nell’utilizzo quotidiano sia nelle lunghe percorrenze. Sono sicuro che vi piacerà!

Pensata per il mototurismo

Nessuno può capire meglio le esigenze di chi viaggia su due ruote se non proprio un motociclista. La moto non è solo un mezzo di trasporto e chi macina chilometri in sella lo sa bene: ergonomia, comfort, praticità e prestazioni sono solo alcuni degli elementi attorno ai quali concentrarsi. Lo sa bene anche Mr Tomohisa Ichimaru, Product Planner che ha avuto il compito di sviluppare il progetto della V-Strom 2014 e che prima di essere manager è un appassionato come molti altri:

“Ho posseduto una Bandit1200S, una Hayabusa, e una V-Strom 650 (2008), ora ho una V-Strom 650 e una vecchia RMX250. Il mio hobby è il turismo sulla lunga distanza, ogni primavera e estate affronto viaggi di una settimana che prevedono lunghe percorrenze. Attraverso queste esperienze di guida personali, ho potuto raccogliere le mie opinioni su come migliorare la moto dal punto di vista del proprietario”.

La realizzazione del “concept” DL1000 (che vedete nelle foto), che prossimamente darà vita alla nuova V-Strom 1000, nasce proprio da questi elementi, raccolti anche lungo un tour europeo grazie alla collaborazione delle concessionarie Suzuki e alle informazioni degli utenti. Il progetto si concretizza partendo dal grande apprezzamento del pubblico nei confronti della V-Strom 650:

“il concept di prodotto della nuova V-Strom 1000 è l’estensione di quello della 650. Abbiamo puntato a costruire una moto capace di offrire grande potenza e prestazioni senza però l’impegno richiesto da una moto di grande cilindrata. Il pilota può godere di una guida confortevole con grande manovrabilità”.

Mr. Ichimaru evidenza le caratteristiche di alcuni dettagli che sottolineano la grande attenzione rivolta alla sicurezza e al divertimento. La nuova V-Strom 1000 è equipaggiata delle medesime pinze freno anteriori monoblocco a attacco radiale impiegate sulla sportiva GSX-R 1000, e offre di serie il sistema ABS. La dotazione tecnica inoltre prevede per la nuova V-Strom 1000 il sistema elettronico di controllo della trazione, e sarà la prima moto Suzuki di produzione a adottare questa tecnologia. Il motore, derivato dal noto bicilindrico a V da 1000 cc già impiegato sulla precedente generazione V-Strom 1000, è stato oggetto di numerosi interventi al fine di ottenere maggiore regolarità ai regimi inferiori e migliori performance in accelerazione. Grande attenzione al set di valigie (due laterali e quella posteriore) al fine di garantire ingombri limitati che non influiscano sulla maneggevolezza e sulla stabilità della moto.

Insomma, un lavoro “a tutto tondo” che mette al centro dell’interesse dei progettisti l’utilizzatore finale; uno sforzo notevole da parte dello staff che ha lavorato al progetto, ma anche una sfida che Mr. Ichimaru sente d’aver superato:

“Vorrei che i proprietari dell’attuale V-Strom 650 e della precedente V-Strom 1000, così come ogni pilota che ama i lunghi percorsi, provassero la nuova V-Strom 1000. Se apprezzate il carattere divertente e emozionante della V-Strom, sono certo vi piacerà”.

Per conoscere in anteprima tutte le curiosità della nuova V-Strom 1000, le informazioni e le notizie esclusive sulla futura Sport Enduro Tourer Suzuki registratevi sul sito moto.suzuki.it/nuovavstrom1000.

Intervista Mr. Tomohisa Ichimaru

Ci racconti brevemente di Lei e del Suo ruolo nel progetto

“Ho iniziato a lavorare in Suzuki nel1997. Nel 2000, dopo tre anni di esperienza nel campo delle vendite, mi hanno conferito un nuovo incarico nella divisione Moto Product Planning. Da allora, ho lavorato al progetto di prodotti quali gli ATV come l’ LT-Z400 e moto nude come la Bandit e la GSR. Per il progetto di sviluppo della nuova V-Strom 650, mi hanno conferito l’incarico di responsabile dei nostri modelli Enduro Tourer e ho lavorato sulla definizione del “concept”, il livello di equipaggiamento e l’obiettivo delle performance da raggiungere della nuova V-Strom 1000. Nella mia vita personale da motociclista, ho posseduto una Bandit1200S, un’ Hayabusa, una V_Strom 650(2008) ed oggi ho una V-Strom650 del 2012 e un modello della precedente versione dell’ RMX250.”

Quindi, oggi Lei guida una moto che ha progettato di persona. Puoi raccontarci di questa storia?

“Sì, guidavo una V-Strom della prima serie e mi hanno dato la responsabilità di sviluppare la nuova generazione proprio del modello che guidavo io. A seguito dello sviluppo del progetto, ero così fiducioso e soddisfatto dei miglioramenti che avevamo fatto, che ne ho comprata una. Il mio hobby è andare in moto percorrendo lunghe distanze in primavera ed estate, normalmente sto via una settimana. Attraverso queste esperienze di guida personali, ho costruito la mia opinione su come migliorare la moto dal punto di vista del pilota. Per una persona come me, è stata una grande opportunità fornire le mie idee ed esperienze come contributo allo sviluppo del nuovo modello. Costruire un modello nuovo è una sfida, tutti i membri dello sviluppo del progetto hanno avuto esperienze di guida sulle strade europee e tutti loro hanno una forte determinazione ed entusiasmo per il progetto.”

Quali distanze preferisce percorrere nei suoi viaggi?

“Dipende dall’itinerario e dal programma, normalmente faccio 400 km al giorno, 2000-3000 km in totale ogni viaggio. Per me, il piacere di guidare è dato da quei momenti in cui l’uomo e la moto sono all’unisono. In un percorso lungo, posso provare quel piacere per ore ed è per questo che amo i viaggi lunghi in moto. Quando si percorrono lunghe distanze, il comfort in autostrada, la capacità di carico e molti altri elementi diventano necessari per la moto. Comunque, credo che la sensazione di divertimento quando si guida una moto, senza sentirsi annoiati, sia la caratteristica fondamentale prima di qualsiasi altro elemento. Sono convinto che la nuova V-Strom abbia tutto. Dalla mia personale esperienza, posso capire il perché il segmento delle Enduro Tourer stia crescendo, perché le aspettative da queste moto sono le stesse che anch’io ho quando guido questa moto.”

Potrebbe parlarci del concept di prodotto e del processo di sviluppo dello stesso?

“Siamo orgogliosi di annunciare che la nuova V-Strom650 ha ricevuto complimenti e ottime valutazioni in tutto il mondo. Il concept di prodotto della V-Strom650 è “una moto touring divertente da guidare, confortevole e versatile”. Nonostante il concept di prodotto della nuova V-Strom 1000 sia la naturale estensione di quello della 650, abbiamo avanzato l’idea di “Migliore moto Enduro Tourer per dimensione, comfort e divertimento”. Abbiamo puntato a realizzare, da un lato, una moto potente e dalle prestazioni elevate tipiche delle moto di grandi cilindrata. Dall’altra vogliamo che il pilota possa godere di una guida confortevole e grande maneggevolezza.”

Avete effettuato un’indagine in Europa? Ci racconta come è andata?

“Sì abbiamo effettuato un’indagine in Europa che ci ha permesso di conoscere meglio i clienti tipo di questa moto: sono piloti esperti, dai 40 anni in su, che hanno una certa esperienza di guida con le moto. La nostra indagine è stata condotta da un team che ha effettuato una settimana di viaggio in giro per l’Europa, mettendosi dalla parte dei guidatori e saggiando una moltitudine di strade diverse. Oltre questo abbiamo parlato con i motociclisti e i concessionari locali. Abbiamo scoperto che i clienti utilizzano la loro moto praticamente ogni giorno, dal commuting alle lunghe percorrenze. È stata una grande opportunità per il team di sviluppo per comprendere il reale utilizzo delle moto e le condizioni delle strade, guardando le cose dal punto di vista dei motociclisti. Questa esperienza sulle strade europee ha permesso un miglior sviluppo del modello.”

Può dirci su quali parti vi siete focalizzati per garantire una guida turistica più confortevole?

“Le Enduro Tourer sono moto divertenti e maneggevoli da guidare. Tuttavia questa tipologia di moto può sembrare ingombrante e intimidire i piloti prima ancora di salire in sella. Sappiamo che le dimensioni e il peso di queste moto potrebbe compromettere la manovrabilità nelle strade cittadine più strette. A mio modo di vedere questo è un punto a sfavore delle moto Enduro Tourer di grossa cilindrata. Sulla V-Strom 1000 abbiamo lavorato per risolvere questo tipo di problema in modo che il maggior numero di motociclisti possa godere del piacere di usare questa Enduro Tourer.

Per raggiungere questo obiettivo, il primo sforzo è stato quello di ridurre il peso. Il nostro team di sviluppatori ha lavorato alacremente per limare e ridurre il peso laddove possibile. Il risultato di questi sforzi ha permesso di incrementare la facilità di manovra, migliorare le prestazioni in curva, o semplicemente di rendere più facile posizionare la moto sul cavalletto centrale. Per una maggiore facilità nel mettere il piede a terra, abbiamo posto grande attenzione alla forma della sella e alla sua altezza da terra. Grazie a questi accorgimenti, e al design snello del motore V-Twin, il pilota può toccare molto più facilmente con i piedi a terra. Per godersi la guida anche durante lunghi viaggi, è importante puntare sulla versatilità di una moto capace di adattarsi e cambiare a seconda della condizioni stradali e atmosferiche. Insieme alla riduzione complessiva del peso abbiamo lavorato per migliorare la maneggevolezza allungando l’interasse e incrementando la rigidità del telaio. Lo pneumatico anteriore da 19 pollici permette inoltre un bilanciamento perfetto tra stabilità e agilità.

Il sistema frenante con ABS è di serie, e le pinze freno anteriori, radiali a monoblocco, sono le stesse utilizzate sulla GSX-R1000 del 2011. In aggiunta, per la prima volta su una moto Suzuki, è stato incluso il controllo di trazione. Per quanto riguarda le sospensioni, abbiamo dotato la V-Strom 1000 di nuove forcelle a steli rovesciati per una maggiore stabilità e comfort di guida. Anche la posizione di guida è stata rivista in modo da garantire al pilota comfort e controllo totale della moto.”

Su quali caratteristiche vi siete concentrati quando avete sviluppato il motore?

“Un motore bicilindrico produce un rumore dello scarico ed una sensazione di accelerazione uniche. Sebbene il motore sia basato su quello della V-Strom 1000, le parti interne sono state accuratamente ridisegnate e rifinite per aumentare il controllo ai bassi e medi regimi e le performance in accelerazione. In questa fase, non posso rivelare tutti i dettagli delle modifiche e dei miglioramenti, ma suggerisco ai clienti V-Strom di effettuare il test-ride e provare la differenza.”

Cosa può dirci a proposito dei bauletti?

“Borse laterali e bauletto centrale sono componenti fondamentali per un a moto Touring perché il loro è un utilizzo quotidiano. Io stesso ho deciso di montare sia il bauletto sia le borse laterali sulla mia V-Strom650. Durante l’ideazione della V-Strom 1000 abbiamo dato grande importanza alla realizzazione dei tre bauletti. Abbiamo lavorato molto sul loro sviluppo fin dall’inizio dello progettazione della V-Strom 1000 in modo da integrarli nel miglior modo possibile con il design della moto. Anche per le borse laterali abbiamo effettuato un grande sforzo per diminuire la dimensione in modo da ridurre la loro influenza sulla stabilità e sulla maneggevolezza della moto.”

Quali sono le sue considerazioni finali riguardo a questo progetto?

“È stata una nuova sfida per Suzuki. La mia determinazione è forte per creare una moto unica che solo Suzuki può realizzare. Durante l’indagine in Europa, ho percepito grande aspettativa e interesse nei confronti delle Enduro Tourer, soprattutto dai concessionari, dai clienti e dai proprietari attuali di V-Strom. Con questa consapevolezza in mente abbiamo intavolato delle discussioni in Suzuki per realizzare una moto che rispondesse alle aspettative dei clienti. Inoltre dal mio punto di vista, che è quello degli amanti delle moto turistiche, ho continuato a proporre nuove idee per rendere l’esperienza di guida Tourer più divertente e emozionante. Il cliente tipico della V-Strom è un motociclista appassionato ed esperto. Noi, da appassionati, abbiamo sviluppato un prodotto senza scendere a compromessi.

Ogni membro del team ha avuto grande determinazione e un ruolo fondamentale nello sviluppo del prodotto. Essere coinvolto nel progetto V-Strom, per me è un onore e una grande opportunità che mi ha oltretutto permesso di trascorrere molte giornate piacevoli. A tutti gli attuali clienti della V-Strom650 e della V-Strom1000, e per tutti gli amanti della touring, propongo di provare assolutamente la nuova V-Strom1000. Anche voi sarete coinvolti dal mondo divertente ed eccitante della V-Strom, e credetemi, ve ne innamorerete.”

Pronta nel 2014

Prende forma la nuova Suzuki V-Strom 1000, nata per soddisfare le esigenze di coloro che vogliono affiancare il confort di una moto turistica alle prestazioni di una sportiva, o anche dei motociclisti che voglio usare la propria due ruote in vacanza o per lunghi raid ma senza rinunciare ad andarci tutti i giorni in ufficio nel traffico cittadino. Versatilità, insomma, sembra il motto della nuova Suzuki, che promette di essere una moto polivalente e tecnologica ma nel contempo divertente e capace di prestazioni elevate ma anche di grande sicurezza.

Conosciuta ai saloni autunnali 2012, la “concept” DL 1000 è stata capace di catalizzare le attenzioni grazie alla tecnologia all’avanguardia ed al design elegante. Sull’onda del successo riscosso dalla eclettica V-Strom 650, il concept della nuova sport tourer Suzuki ha solleticato l’interesse grazie alle sue forme particolari, dove è evidente la discendenza dal design atipico della leggendaria DR750S BIG del 1988, contraddistinta dal “becco” frontale che per prima Suzuki ebbe il coraggio di proporre. Uno punto stilistico che ha poi fatto scuola, ripreso dalla nuova V-Strom 1000 come fulcro attorno al quale costruire la sua immagine forte, simile a quella di un rapace, dinamica e all’avanguardia, nonostante le linee rimangano armoniose e non eccessivamente aggressive.

La nuova V-Strom 1000 si propone di coniugare la praticità di una crossover con il comfort di una tourer, offendo ottime prestazioni unite a una praticità adatta anche all’impiego quotidiano, il tutto con grande attenzione alla sicurezza e per questo è stata equipaggiata con la migliore tecnologia disponibile, sviluppata per offrire al pilota la possibilità di sfruttarne al meglio le doti. Ciclistica, motore e impianto frenante sono progettati ex-novo proprio per questo, per sottolineare le caratteristiche di affidabilità e prestazioni intrinseche nel DNA Suzuki.

La casa di Hamamatsu ha creato un sito dedicato alla Suzuki V-Strom 1000 2014 che trovate all’indirizzo www.suzuki-vstrom.com e sul quale potete trovare il video, il concept, la storia della V-Strom con i modelli gloriosi che l’hanno preceduta.

Suzuki V-Strom 1000 concept
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