Foto del giorno: BMW K1200S gommata Bridgestone Battlax BT30
Foto racconto di Massimo che ha testato gli pneumatici Bridgestone Battlax BT30 sulla propria BMW K1200S
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Così come abbiamo fatto per la Foto del giorno “Transalp e Versys in pista a Castelletto di Branduzzo” pubblichiamo nelle medesima rubrica un secondo racconto, corredato da una bella galleria fotografica del nostro lettore Massimo che ci racconto come vanno gli pneumatici Bridgestone Battlax BT30 sulla sua BMW K1200S. Ecco il suo racconto:
Finalmente trovo un giorno non piovoso, cosa più unica che rara di questi tempi. Decido così di testare a dovere le nuove coperture Battlax BT30, eredi delle BT023, montate ormai da tempo sulla mia mastodontica BMW K1200S, che aspettava sonnacchiosa in box per uscire allo scoperto ad affrontare la grande prova.
Che cos’hanno di diverso le BT30 dalle più conosciute BT023? In sostanza la struttura del pneumatico è logicamente migliorata attraverso l’utilizzo di una tecnica brevettata da Bridgestone chiamata FE (Finite Elements) che ha lo scopo di migliorare il grip sull’asciutto, in special modo nella fase di riscaldamento. Anche il disegno delle scolpiture è nuovo. All’anteriore troviamo il T-CROSS, ovvero una scanalatura dritta nella parte centrale che si incurva sui lati, mentre il pneumatico posteriore adotta un classico disegno SWIRLED-SHAPED.
Non varia ovviamente la tanto apprezzata BIMESCOLA, con la parte centrale dello pneumatico più dura, a tutto vantaggio della durata, e la parte laterale più morbida per garantire il giusto grip nelle pieghe più accentuate.
Il tragitto prescelto è quello che dalla bassa bergamasca mi proietta al passo Maniva, circa 200 km di curve tra andata e ritorno, con l’obiettivo di raggiungere il passo Crocedomini.
Peccato che le condizioni avverse di questa maledetta primavera (se così possiamo chiamarla) hanno fatto si che il test si concludesse qualche km prima del previsto, a causa della chiusura del passo Maniva per strada impraticabile… ma andiamo con ordine…Controllata la pressione degli pneumatici, e fatto il pieno di carburante, parto di buona lena con zainetto in spalla contenente nient’altro che la mia fida reflex digitale. I primi km mi servono per “carteggiare” progressivamente le spalle delle gomme e prendere la dovuta confidenza, del resto è la prima volta che affido la mia sicurezza a delle coperture mai usate in vita mia, sia per marchio, sia per tipologia. Le BT30 sono gomme nate appositamente per il turismo, per macinare km in abbondanza e non esserne mai sazi, ed io non ho la minima idea di cosa mi aspetterà, e che reazioni avranno alla mia solita guida ai limiti del buon senso!
La prima sensazione è che mi ritrovo a tu per tu con un morbido cuscino d’aria su cui la ciclistica della K1200S, settata per l’occasione su NORMAL tramite l’utilissimo tasto ESA, scivola sorniona senza essere minimamente disturbata dalle infinite corrugazioni, buche e voragini del manto stradale italico.La temperatura dell’aria si attesta sui 22-23°C in pianura, davvero l’ideale per gustare in toto il confort offerto dalle nuove Bridgestone.
Il profilo del pneumatico anteriore, un classico 120/70, è abbastanza rotondo ed omogeneo, offre da subito la possibilità di lanciarsi dentro le prime curve in piena sicurezza, perchè trasmette istantaneamente quel feeling necessario a prendere la giusta confidenza, prima di aumentare il ritmo; si dimostra da subito amichevole, sincero e soprattutto mai traditore come vedremo più avanti. E’ altresì vero che bisogna imparare a fidarsi almeno all’inizio, ma questo è un approccio più psicologico all’argomento, e vale per quei piloti abituati ad utilizzare carcasse decisamente più rigide, quelle che ti fanno sentire anche la presenza del più piccolo sassolino; qui invece siamo in presenza di una gomma che ha lo scopo di rendere ogni centimetro di strada il più uniforme e confortevole possibile…già, qui si viaggia sul velluto.
Anche la “sorella” maggiore, nella misura di 190/50, offre le stesse identiche caratteristiche, segue fedelmente la traiettoria impostata dall’anteriore, quasi ad essere su un binario da cui non si può assolutamente deragliare. Identica la sensazione di grande appoggio a terra, sicurezza e stabilità.
Una volta accertato il fatto che le BT30 sono ormai pronte ad offrire tutto il meglio di sè, aumento il ritmo all’avvicinarsi delle prime curve che mi porteranno a salire ad un’altitudine sempre maggiore a cui corrisponderà anche un deciso calo della temperatura ambientale, fino a toccare gli 8°C, oltre la quale i miei buoni propositi subiranno un’inevitabile arresto.
La moto, grazie al generoso appoggio offerto dalle BT30, si comporta esattamente come vuole la mia testa, non è un fulmine in discesa e bisogna agire con una certa decisione su pedane e manubrio, ma ci si ritrova proprio dove si vuole passare, senza dover correggere la traiettoria, mentre se non si entra decisi si ha una leggera tendenza ad allargare.
L’entrata in curva è preceduta da un’ottima stabilità in frenata, senza scomponimenti di nessuna natura. Il feeling con l’anteriore è di quelli che mi lasciano col sorriso, ci si fida, ed ogni volta si può provare ad entrare più decisi, certi che avremo in ogni occasione tutto l’appoggio necessario.
La percorrenza, come dicevo, è precisa e neutra in ogni occasione, sia nelle curve ad ampio raggio, quelle preferite dalla K1200S, sia quelle a medio raggio; un po’ di fatica nei tornanti stretti dove sarebbe meglio un profilo più appuntito all’anteriore, per entrare più svelti ed uscire quanto prima possibile dall’impaccio, ma nulla di sconvolgente, purtroppo la moto pesa parecchio dunque bisogna accettare qualche compromesso.Continuando a salire sul passo incontro la prima neve a bordo strada, accompagnata da rivoli d’acqua che inumidiscono quasi tutte le curve.
Abbasso un po’ il ritmo, anche perchè l’asfalto rovinato dalle intemperie invernali si fa via via più sconnesso. Occasione comunque ghiotta per mettere ulteriormente alla frusta le BT30, ma non c’è niente da fare, queste gomme non vanno in crisi nemmeno in condizioni critiche, anzi il grip e l’appoggio rimangono sostanzialmente invariati, soprattutto l’anteriore non cede mai, nemmeno sullo sporco o sui piccoli sassolini che vengono come fagocitati dalla mescola, a tutto vantaggio del comfort di marcia, mentre anticipando l’apertura dell’acceleratore in uscita dai tornanti per cercare di sbarazzarmi il prima possibile dall’impaccio, lo pneumatico posteriore avvisa con largo anticipo che più di tanto non può assistermi, complice anche l’assenza del controllo di trazione. Ed ecco quindi che inizia a scivolare, provocando piacevoli derapate facilmente controllabili, e che terminano immediatamente non appena torna un minimo di asfalto pulito ed asciutto. Ci prendo gusto e vado a cercarmi apposta le zone più infide per sfidare ancora una volta la tenuta laterale delle BT30, il divertimento è assicurato.
Il percorso viene interrotto dalla sbarra che mette fine alla salita verso il Crocedomini; il termometro segna ormai 8°C, fa freschetto ed è il momento di fare marcia indietro per tornare a casa.
Guardo il tasto ESA, rifletto meno di un secondo e mi convinco a settare le sospensioni su SPORT, vediamo di mettere a dura prova ancora una volta le BT30, sono curioso di capire fin dove mi posso spingere col grip.
La discesa è più agevole, ormai so cosa aspettarmi, ma attendo di vedere il termometro risalire fino ai 15°C prima di cominciare a spingere molto forte.
Non appena la temperatura dell’aria arriva attorno ai 18°C, scalo senza pietà due marce ed inizio a danzare velocemente fra curve e curvoni. Mi accorgo di non potere entrare molto forte in curva innanzitutto per via del peso della moto e poi perché il profilo dell’anteriore chiede, come già accennato, di accompagnare di forza la discesa, anzi bisogna anticipare leggermente la manovra più di quanto fatto all’andata per contrastare la forza centrifuga che vorrebbe sbattermi all’esterno, ma so di potermi fidare delle BT30 ed entro deciso buttando il corpo all’interno, iniziando a grattare gli sliders degli stivali prima, e le saponette della tuta a seguire!
Dai lo confesso: mi sto divertendo come un matto, e non mi succedeva da anni, inoltre la strada è poco frequentata e dunque molto sicura da pericolo a quattro ruote, permettendomi così di accelerare fino a raggiungere velocità da rimprovero. Lo sò non dovrei, ma credetemi, con queste coperture che ricordiamo essere turistiche, esce facilmente fuori l’anima più sportiva dei mitici Battlax, che si dimostrano ancora una volta molto efficaci anche agli angoli di piega più tosti che la K1200S può raggiungere.
Il limite della moto arriva dunque abbastanza presto, segnalato dall’incisione sull’asfalto dei sensori di sbandata delle pedane, ma la mia impressione è che le BT30 possono permettere di esagerare a piacere, visto che non accennano affatto a perdere aderenza nemmeno sotto tortura!
Certo non ho preso la pioggia oggi, per mia fortuna, ma sono sicuro che le BT30 diranno la loro anche sul bagnato, alla prima occasione…
Che dire e cosa pretendere di più?
Farete migliaia di chilometri e ne vorrete sempre di più.
Fantastiche e consigliate ai turisti dalla manetta facile!Massimo C.
Avete foto simili? Inviateci le vostre foto del giorno, che avete scattato voi o che vi siete fatti scattare da un amico, all’indirizzo fotodelgiorno@motoblog.it. Titolo preferenziale avranno le foto scattate durante una gita o una vacanza a patto che siano corredate da un racconto adeguato. Se fate un viaggio, ad esempio, descriveteci l’itinerario, i km percorsi, quanto avete speso in carburante, deve avete mangiato e/o pernottato e quali strade avete percorso. Se anche voi avete raggiunto e superato i 100.000 km con la vostra moto, raccontateci come li avete percorsi ed inviateci le foto della moto in questione. Le più interessanti, particolari, simpatiche o curiose, saranno pubblicate a vostro nome.
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