MotoGP: nuove regole, CRT addio?
Fuori dalla griglia le CRT con centralina Marelli, buona parte dei piloti interessati dal provvedimento, rimangono escluse le ART prodotte da Aprilia.
E’ stata ufficializzata poco fa dalla MotoGP Commission una disposizione che già da tempo era nell’aria: la “claiming rule” che permetteva a chiunque di acquistare un motore dei ‘prototipi di serie’ è stata abrogata.
La nuova regola sulle CRT con centralina Marelli entra in vigore con effetto immediato, mentre per i motori dei prototipi dal 2014. In pratica è stata cancellata quella norma che permetteva a un costruttore della MSMA di comprare un motore CRT su richiesta e la stessa cosa per le moto prototipo dalla prossima stagione. Rimangono quindi esclusi i team che utilizzano moto con motore ART-Aprilia, quindi Aleix Espargarò, Randy De Puniet e Yonni Hernandez.
In soldoni: le CRT muoiono in giovane età e a questo punto non rimane che chiedersi a che gioco stia giocando la Dorna, che cambia le regole in corsa a seconda degli interessi solo dei più forti. E’ di pochi giorni fa la notizia che Ezpeleta ha intenzione di rivoluzionare la Superbike (leggi l’articolo), per migliorarla ovviamente, ma si rimane un po’ allibiti da come si cambino i regolamenti in corsa e con una stagione nemmeno giunta a metà. Le CRT, discusse creature della stessa Dorna, non scompariranno del tutto dalle griglia di partenza, ma è ovvio che questi provvedimenti spingeranno i team a guardare in altre direzioni e verso novità già annunciate per il 2014, come le Honda RCV di produzione o le Ducati “production”, senza dimenticare che sarà possibile acquistare in leasing i motori delle M1 dalla Yamaha.
Altra legge con effetto immediato è quella riguardante la Moto2: attualmente i team possono chiedere la sostituzione di un motore anche nel caso in cui il direttore tecnico abbia deciso che il cambio non sia giustificato. Questo un deposito di 20 mila euro che si perde nel caso in cui il motore mostri performance adeguate ai parametri previsti, ma in pratica tale penalità non è mai stata applicata e i team si sono sempre fatti carico solo dei costi di trasporto e test dei motori. Ora il deposito è stato ridotto a 7500€ con un supplemento di 2500€ per ogni cambio successivo dallo stesso team/pilota nella stessa stagione, ma la penalità sarà applicata severamente d’ora in avanti e l’obiettivo della Commissione è di scoraggiare i team dal richiedere cambi di motore senza fondate ragioni.