Perchè paga sempre e solo Max Biaggi?
Il “fattaccio” Biaggi-Fabrizio, il litigio fra i due piloti, le conseguenti polemiche non fanno bene ai protagonisti (piloti, ma anche manager e cronisti vari) e arrecano danno all’ immagine del motociclismo in generale e della SBK in particolare, indicata (non senza ragione) come la specialità più “sana” delle corse mondiali di moto.
Nelle corse, il contatto fra piloti non è una novità: fa parte del gioco. Come il rischio. Oggi a me, domani a te.
E’ vero: quest’anno il più penalizzato è stato Biaggi. Che ha dovuto subire. E pagare. Ma questo non legittima nessuno, quindi nemmeno Max, a “farsi giustizia” da solo. Tanto meno di allungare le mani su un altro pilota. Perché dalla (eventuale) ragione si passa subito dalla parte del torto.
Come nessuno è legittimato ad atterrare chi lo precede. Anche se un pilota fosse di “intralcio” (non è ovviamente il caso del “corsaro” quattro volte campione del Mondo) nessun altro concorrente in pista ha diritto di chiedere strada o di “infilzarlo”.
Ognuno fa e deve fare la propria corsa. Chi è davanti imposta la curva e chi vuole superare deve essere in grado di farlo con correttezza, senza abbattere gli altri come birilli. In certi momenti concitati della gara, specie dopo una caduta provocata da altri, il pilota, per lo stato di stress, può avere reazioni eccessive. Che sono sempre sbagliate e sempre inaccettabili.
Chi sta sopra (manager) o intorno (giornalisti ecc.) ha il diritto/dovere di spegnere l’incendio, non di attizzarlo.
A questo punto, due riflessioni. La prima riguarda i giudici di gara. Possibile che in certe occasioni, dove c’è anche una forte componente di rischio, chi deve sancire scorrettezze palesi, non interviene?
La seconda riflessione riguarda Max Biaggi che alla fin fine rischia di pagare per tutti. Paga perché, sentendosi “accerchiato” e sotto tiro, si sente “in diritto” di … esagerare.
Biaggi, oltre che grande pilota, è persona intelligente. Non merita l’ilarità o il dileggio di tanti sapientoni nel muretto e nelle cabine televisive.
Il limite sta nel fatto che Max non ha un vero addetto alle Pr, è “solo”, senza “filtro”, deve sempre prendere di petto ogni controversia e sciogliere nodi senza “mediatori”.
Per vincere, specie nei confronti dei media e dell’opinione pubblica, ci vuole arguzia e soprattutto “diplomazia”. Che è un’arte sopraffina. Pari “all’arte di correre in moto”. Parole di Mike Hailwood.