Intervista a Chris Pfeiffer: il numero uno nello Stunt
Dopo le varie gallery e video del grandissimo appuntamento dal vivo con Chris Pfeiffer, ecco la nostra intervista per parlare anche del suo ultimo lavoro “Stunting for life“.
D: Come mai hai cambiato da Ducati a BMW?
R: “Le Ducati sono moto bellissime, ma come nella vita le cose belle sono difficili da gestire. A parte tutto volevo fare un salto di qualità nel mio stile ed avevo bisogno di una moto con un’erogazione più pulita, meno potente e più facile da utilizzare”.
D: Quindi non è stata una scelta puramente economica?
R: “No, assolutamente. Anzi, a dire il vero è stata una scelta controcorrente e molti mi dicevano che sarei stato un pazzo a lasciare la casa italiana, ma cercavo una moto che si adattava alla perfezione al mio stile di guida. Non volevo un quattro in linea come motore, come fanno molti stunt negli U.S., ed amando il bicilindrico e la sua coppia sempre pronta non potevo che fare una scelta di questo tipo. La Bmw mi ha contattato, come aveva fatto cinque anni prima, dicendomi che avevano una nuova moto che faceva al caso mio quindi ho chiesto le caratteristiche di questo nuovo modello e sono andato a fare un test.
Inizialmente ero un po’ scettico per la trasmissione finale a cinghia ed i rapporti non erano adatti per lo stunt, quindi ho detto ai tecnici che in quelle condizioni non potevo dare un giudizio definitivo sul progetto. Avevo bisogno di accorciare i rapporti per prima cosa, ma sulla F800 non era semplice in quanto bisognava cambiare tutto il forcellone per avere una corona più grande. Beh, in quel caso la Bmw mi ha davvero sorpreso e dopo solo una settimana avevano esaudito tutte le mie richieste. Questo non fece altro che dimostrarmi quanto la casa bavarese a me ed al mio ingresso nel mondo dello stunt con la loro moto. Ho fatto quindi un secondo test e la moto era veramente perfetta, quindi non ho esitato a fare il passaggio. Non è stato facile lasciare la Ducati ma il mio contratto era in scadenza e la filiale tedesca non mi ha rinnovato, quindi ho deciso di intraprendere questa nuova avventura”.
D: Ed è stata una scelta vincente, visto i risultati che hai conquistato negli ultimi anni…
R: “Esatto! La prima gara a cui ho partecipato con la F800 erano gli Stunt Wars negli Stati Uniti, e potete immaginare cosa hanno pensato gli organizzatori quando hanno letto che avrei girato con una Bmw. Ma dopo aver fatto le prime sessioni, erano tutti sbalorditi dal mio nuovo mezzo e quello che riuscivo a fare con una moto della marca tedesca, notoriamente delle moto non adatte ad un pubblico giovane e tanto meno ad uno stunt rider. Dopo quella gara tutti hanno cambiato opinione sulla Bmw, che per la prima volta una di grande valore credeva nel nostro sport”.
D: Sicuramente è stato un cambiamento epocale di tendenze, visto anche il numero ed il livello dei riders negli Stati Uniti..
R: “Quello è vero, ma non dimentichiamo che fu AC Farias, dal Brasile, il primo ad inventare complessi tricks di freestyle su moto stradali di grossa cilindrata. Fu lui a portare lo stunt riding ad un livello superiore, prima di lui esistevano solo monoruota e burn-out. Lui è il vero precursore dello stunt moderno ed a lui devo molto. Negli Stati Uniti ci sono moltissimi riders ma credo che il livello sia ancora inferiore rispetto a quello degli europei”.
D: Oggi stai introducendo lo Urban Style, un vero mix di manovre di Bmx, Skateboard e Stunt riding…
R: “Si, in effetti mi sono un po’ annoiato dei soliti trick quindi mi sono detto, perché non inventare qualcosa di veramente nuovo? Prendere in prestito lo stile street di altri sport che hanno freestyle mi affascina, e proprio per questo ho in programma per il futuro di sviluppare al meglio lo Urban Style. Per questo scopo sto costruendo una nuova moto da stunt, un piccolo monocilindrico che mi permetta di fare tutto questo. Infatti, da sempre utilizziamo moto adattate e non costruite espressamente per lo stunt. Ho in mente un mezzo che mi permetta di portare questo sport ad un livello superiore”.
D: E’ proprio quello che ha spinto la KTM a creare la 690 Stunt, cosa ne pensi di quel progetto?
R: “L’idea è sicuramente ottima, una grande casa come KTM che costruisce una moto per lo stunt è veramente fantastico. Purtroppo è ancora una concept anche se dovrebbero fare una prima serie limitata per il 2010. A parte questo, a livello di design è bellissima ma credo che abbiamo bisogno di uno stunt rider professionista per svilupparla al meglio ed inoltre il motore 690 non è facile da gestire, soprattutto in relazioni ai nostri trick. E’ sicuro che qualcosa di sta muovendo e questo mi rende estremamente felice”.
D: Secondo te come si presenta la scena stunt attuale?
R: “Stiamo vivendo un vero e proprio boom, dagli Stati Uniti alla Francia, senza dimenticare anche l’Ungheria”.
D: Nel tuo ultimo DVD “Stunting for life”, siamo rimasti colpiti dalla scena del ponte, ce ne puoi parlare?
R: “Quello è Street Riding puro ed è proprio a questo livello che sto puntando, facendo cose che nessuno ha mai fatto prima. Prendo ispirazione direttamente dalla Bmx e dallo Skateboard e come vengono affrontati gli ostacoli con questi mezzi. La cosa che mi fa più piacere è che al momento sono l’unico a farlo”.
D: Stai provando nuovi trick?
R: “Si, una variante dell’High Chair, chiamata Jump to High Chair, si sviluppa da fermo tenendo la moto pronta, poi si salta direttamente in High Chair ed una volta seduto sul serbatoio si parte in monoruota” ( ecco cosa è successo subito dopo l’intervista, ndr).
D: Qual è la differenza principale tra Old e New School?
R: “Per le nuove manovre bisogna assolutamente accorciare i rapporti, esattamente quello che ho fatto io con la F800. A me, infatti, piacerebbe diminuire ancora la velocità della moto ma al momento siamo al limite con la nostra trasmissione. Dovremmo comunque avere la soluzione a questo problema, credo sarà risolto già con le nuove moto”.
D: Quando hai iniziato a fare stunt con le moto da strada?
R: “Nel ’99 con una Bandit 1200, ma inizialmente era di contorno ai miei show con la moto da trial. Esattamente l’opposto di ciò che accade oggi, dove la trial occupa una piccola parte degli show. Nel 2000 ho iniziato ad usare la SV 650, una moto straordinaria, poi nel 2003 sono passato in Ducati ed ho utilizzato il Monster 900, il 1000 e poi l‘800. Dal 2006 sono con Bmw, questo è il mio terzo anno con loro e sto per rinnovare per altri tre anni”.
D: Hai mai avuto grossi incidenti in carriera?
R: “Qualcuno si, ma sempre quando mi sono avvicinato alle moto da fuoristrada. Ho avuto undici fratture e solo una di queste con la moto da strada. L’ultimo è stato a Maggio, quando ho tentato il primo backflip nella storia della Bmw, ma sono caduto male nella vasca di gomma piuma e mi sono rotto una vertebra. Ma devo dire che mi sono ripreso in fretta e sei settimane dopo ho vinto titolo di Campione Europeo”.
D: Qualche motivazione particolare nella scelta del casco da motocross?
R: “No, nessuno è solo il mio stile. Volevo comunque qualcosa di diverso, quindi ho preso un casco da cross ed ho tolto la visiera. Con questo tipo di casco inoltre hai molta più visibilità rispetto ad uno da strada e sei ben protetto. Mi hanno informato poi che adesso negli Stati Uniti è diventata una sorta di moda questa e la cosa non puo’ che farmi piacere”.
D: Come vive la tua famiglia il tuo lavoro?
R: “Mia moglie mi supporta al 100%, viaggio molto per il mondo ed a volte non è facile per una famiglia. Ma le cose cambieranno, non sarò il numero uno per sempre ed ho 38 anni, quindi magari farò meno spettacoli e soprattutto meno gare per avere più tempo da dedicare ai miei cari. Di sicuro in questo momento sono ancora molto motivato”.
D: Per finire qualche suggerimento a chi vuole iniziare…
R: “Per iniziare a fare stunt bisogna avere una piccola moto da cross, sono leggerissime, potenti e facili da controllare e sono la vera palestra per iniziare. Poi l’altra cosa fondamentale è quella di andare a girare in sicurezza, magari scegliendo uno spot chiuso al traffico come un grosso parcheggio od un’area attrezzata per le moto. Come ultimo consiglio posso solo dire di indossare sempre delle protezioni adeguate e di usare sempre il freno posteriore nei monoruota!”
Non ci resta che ringraziare Chris Pfeiffer per la disponibilità ed augurargli di continuare a sviluppare lo Stunt Riding in questo modo.