TomTom Rider Test - 2a parte
Questa è la seconda parte del test del TomTom Rider pubblicato ieri, che vi invitiamo a leggere prima di leggere questa che è la seconda parte.
E’ arrivato quindi il momento di montare il Rider su una delle nostre moto, una Guzzi California Stone.
Visto che TomTom è stata così gentile da includere nella scatola tutto il necessario per il montaggio decidiamo per il “fai da te”.
Visto che il supporto è pensato per tubi di sezione “standard”, e il Guzzi California ha un tubo decisamente grosso abbiamo dovuto “modificare” un pò gli attacchi.
Anche l’installazione sullo specchietto retrovisore non è stata semplice ma il risultato finale sembra sufficientemente robusto. Una volta piazzato il Rider sul suo supporto il lavoro è completo. Il risultato finale è piacevole e non sporca la linea di una moto essenziale come la California Stone.
E’ il momento della prova su strada, certo la temperatura del Nord non ispira lunghi viaggi per cui ho deciso di provare il Rider in due modi. Lo proverò direttamente sulla moto su alcuni tragitti conosciuti della zona per valutarne l’ergonomia su due ruote. Per valutare le sue capacità come “navigatore satellitare” lo installeremo nei prossimi giorni su una seconda moto, una nuovissima e fiammante Bmw HP2.
In Viaggio
Impostare un tragitto è abbastanza semplice, basta scegliere la relativa voce di menù e seguire le istruzioni.
Una volta inserito l’indirizzo utilizzando la tastiera che appare sullo schermo il navigatore comincia a calcolare il percorso; se il tragitto prevede strade con pedaggio viene data la possibilità di scegliere se utilizzare percorsi alternativi senza pedaggio che in moto preferisco.
Prima di calcolare il percorso il navigatore ci chiede il tipo di percorso che vogliamo utilizzare; fra le varie opzioni (più veloce, più corto, senza pedaggio, a piedi, in bici, etc…) manca secondo me quello più importante per un motociclista: il più “divertente”! Andare in moto infatti è anche divertimento e piacere di guida, poter scegliere un percorso a “misura di moto” sarebbe veramente una chicca.
A questo punto ci viene presentato il percorso di cui possiamo visualizzare i dettagli. Se non ci piace possiamo chiedere al navigatore di calcolare un’alternativa.
Per chi avesse utilizzato altri navigatori della TomTom posso dire che il funzionamento è assolutamente equivalente a quello dei modelli per auto; questo è sicuramente positivo in quanto garantisce la stessa efficacia nell’utilizzo. Anzi, alcune funzionalità mi sono sembrate più semplici ed immediate. Le informazioni sono precise e puntuali, le svolte vengono segnalate con il necessario anticipo. Solo in alcuni casi alcune informazioni possono risultare poco chiare, in particolare il problema si presenta con incroci dalla forma “particolare” in cui non sono ben chiare le direzioni e in cui è facile confondersi un pò le idee.
In caso di deviazioni non previste dal percorso il navigatore calcola un’alternativa in tempi contenuti e consente di proseguire il viaggio verso la metà desiderata.
Durante il viaggio le informazioni vengono fornite sia sullo schermo sulla mappa sia nella barra di stato; oltre naturalmente alla voce che è il mezzo più efficace poiché consente di seguire le indicazioni senza distrarsi dalla guida. L’assistente vocale si dimostra particolarmente educato intervenendo solo il minimo indispensabile, aiutando nella guida senza disturbare o distrarre dalla guida.
Scorciatoie
Volendo testare il navigatore in moto, e considerato il clima piuttosto “ostico” che offre il nord in questo periodo, abbiamo deciso di fare qualche test “duro”!
Il nostro pilota ha chiesto al Rider di portarlo al lavoro per verificare se fosse davvero “in gamba”. Beh, è stata una vera sorpresa. Appena partito da casa gli ha fatto subito prendere una direzione che ritenevo sbagliata e invece … curve, curvette, curvoni! Una strada decisamente divertente per lo standard della pianura padana impiegando tra l’altro meno tempo per arrivare a destinazione; la strada scelta dal Rider si è dimostrata infatti meno trafficata e con meno semafori.
Insomma, non esiste l’opzione “strada tutta curve” ma sembra che il Rider sapesse che la moto del nostro pilota non ama i rettilinei. Naturalmente si tratta di un coincidenza; la strada più corta è spesso una stradina di campagna. Però è simpatico pensare che il navigatore, a differenze di quelli per auto, ami le pieghe!
Venendo all’uso pratico si nota che la visibilità in moto è buona e decido subito di disabilitare la mappa. Con la mappa disabilitata vengono visualizzate solo delle frecce bianche su fondo blu scuro che sono molto più visibili e ben comprensibili con un colpo d’occhio. Il Rider si riesce ad usare abbastanza agevolmente anche con i guanti invernali, sono riuscito a regolare il volume in movimento (la qualità è audio è più che sufficiente e le indicazioni si sentono bene) ma anche a cambiare, per errore, l’itinerario in movimento.
Questo potrebbe essere un aspetto negativo; sarebbe meglio se in movimento (il Rider rileva anche la velocità del mezzo) il menù fosse disabilitato per evitare che il motociclista si distragga dalla guida. In ogni caso le funzionalità utilizzabili sono ridotte in movimento (non si può specificare una destinazione completamente nuova ma solo tornare alla base o recuperare l’ultima destinazione impostata).
Conclusioni
Ammetto che ero un pò scettico sull’uso di navigatore satellitare in moto, mi sembrava un accessorio decisamente superfluo. Dopo aver effettuato il test devo in parte ricredermi; in determinate situazioni avere un aiuto efficace per trovare la direzione giusta può essere utile.
Permette di concentrarsi sulla guida senza preoccuparsi di dover trovare la strada giusta, l’albergo tanto agognato dopo km di pioggia, il ristorante con le bistecche buone.
Sono un motociclista un pò nostalgico e romantico, amo l’idea di non avere una meta e sono felice quando ho la possibilità di perdermi! Proprio per questo ho accettato di testare il TomTom Rider; per mettere alla prova questa mia visione della moto con un pò di tecnologia che dovrebbe invece semplificare la vita su due ruote.
Beh, un po’ in difficoltà mi ci ha messo. La comodità di andare a colpo sicuro, la possibilità di scaricare qualche bel itinerario, la semplicità di utilizzo. E poi è decisamente un bel oggetto.
Il TomTom Rider costa 799 euro ma è un ottimo prodotto e, inoltre, può essere utilizzato anche in auto aggiungendo l’accessorio apposito.
Questo è decisamente un punto di forza, permette infatti di utilizzare lo stesso navigatore in auto estendendone l’utilità e rendendolo interessante anche per chi, come me, in moto ama fermarsi a guardare una cartina seduto in sella in cima a un passo di montagna.
Credo quindi che sia una valida proposta per i viaggiatori che macinano km alla scoperta dell’Italia e dell’Europa e che vogliono essere sicuri di arrivare sempre a destinazione… in orario!