Presentazione Team Gilera Metis 2009 a Monza: intervista all'Ing. Dall'Igna
Si è tenuta oggi, presso l’Autodromo Nazionale di Monza, la conferenza stampa del Team Gilera Metis 250; sul palco piloti illustri del passato e del presente di questo glorioso marchio italiano, che si appresta a celebrare nel corso del 2009 il suo primo centenario.
In questa occasione siamo riusciti a intervistare il responsabile tecnico dei progetti Gilera 250 e Aprilia RSV4 Superbike, l’ignegner Dall’Igna, a cui abbiamo chiesto quale sarà il futuro del Gruppo Piaggio nel panorama delle competizioni motociclistiche mondiali. Ecco cosa ha risposto.
D: durante la conferenza Lei ha detto che la Moto2, evoluzione futura dell’attuale classe 250GP, non sarà rispetto al campionato attuale altrettanto interessante; per quale motivo?
Dall’Igna: “dal punto di vista sportivo non ci sarà un passo indietro, i piloti saranno sempre allo stesso livello; dal punto di vista tecnico invece si, i motori saranno di serie e questo penalizzerà decisamente il livello tecnico; inoltre i telai e la ciclistica saranno prodotti artigianalmente e non da case produttrici di moto, portando un arretramento dell’aspetto tecnologico generale della moto.”
D: Gilera e il Gruppo Piaggio in generale non hanno attualmente in produzione un motore di 600cc 4 tempi adatto a questo tipo di campionato e non potrebbero quindi schierare una moto ufficiale: per poter gareggiare utilizzereste mai un motore costruito da altri?
Dall’Igna: “in questo momento a noi non interessa questo tipo di campionato, perchè non sarebbe più un campionato per le aziende produttrici; non si sà ancora se produrremo un tipo di moto adatta alla Moto2, ma sicuramente non ci saremo dall’inizio.”
D: dopo il primo round Superbike di Phillip Island, qualche team si è lamentato della presunta irregolarità della vostra Aprilia RSV4, una moto che non si è ancora vista presso i concessionari e che sarebbe più vicina ad un prototipo che ad una derivata dalla serie. Come stanno le cose?
Dall’Igna: “la federazione internazionale ha già risposto alle critiche dei nostri avversari confermando la nostra assoluta legittimità a partecipare al campionato, abbiamo già prodotto le 250 moto richieste per l’omologazione; inoltre la nostra moto è assolutamente una derivata dalla serie, in linea con il regolamento in ogni suo punto. Il fatto che la nostra moto sia più avanti tecnologicamente rispetto alle altre è una scelta aziendale e commerciale, e il fatto che i nostri avversari lo notino e lo dichiarino apertamente non può che farci piacere, in fondo ci fanno una buona pubblicità.”
D: la scelta di far correre piloti come Max Biaggi e Shinya Nakano è stata dettata dalla necessità di sviluppare la moto e di affrontare il campionato d’esordio con un team esperto; vi aspettate già ottimi risultati quest’anno o affiderete le vostre speranze mondiali future nelle mani di piloti più giovani e aggressivi?
Dall’Igna: “noi abbiam bisogno di far crescere la moto, e questa cresce solo assieme ai piloti; il nostro team è stato scelto per poter portare presto la RSV4 a livelli di competitività elevati; vincere il mondiale al primo anno sembra una possibilità difficilmente realizzabile, ma Aprilia è per tradizione una casa che ha necessità e capacità di vincere e credo che a medio-breve termine riusciremo a portare a casa risultati molto buoni.”
D: la scelta di correre in Superbike è da considerare un ripiego rispetto all’esperienza poco fortunata della MotoGp in cui non siete riusciti a dimostrare il vostro valore? Il campionato MotoGp è troppo costoso ed elitario? La Superbike è un campionato per veri appassionati di moto mentre il Motomondiale è più “generalista”?
Dall’Igna: “noi corriamo in Superbike per promuovere la moto di serie; volevamo fare una moto innovativa e diversa da quelle precedentemente prodotte a Noale, e per mostrare le qualità tecniche dell’RSV4, il campionato migliore è quello delle derivate dalla serie. La MotoGp è comunque un campionato molto interessante e appassionante; nessuno dei due campionati toglie qualcosa all’altro perchè son due campionati molto diversi.”