Castiglioni difende D’Onofrio sull'accusa di spionaggio industriale

Di LeleV_200mph
Pubblicato il 22 mag 2009
Castiglioni difende D’Onofrio sull'accusa di spionaggio industriale

Prosegue la non bella questione che si è sollevata tra Ducati ed Mv Agusta fine settimana scorsa e che vede Enrico D’Onofrio, neo amministratore delegato di MV Agusta (acquisita meno di un anno fa dalla Harley-Davidson), indagato dalla Procura di Bologna: a suo carico si ipotizzano la rivelazione di segreto industriale, l’illecita concorrenza ed il furto aggravato.

Ed a proporci gli aggiornamenti del caso è il sito di Motociclismo: ad oggi l’elemento indiziario nelle mani del PM Luigi Persico, che ha avviato l’inchiesta a partire da una denuncia presentata dalla Ducati all’autorità giudiziaria, è un computer sequestrato a casa di D’Onofrio.

In una operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza, coinvolta nell’indagine insieme con la Polizia postale, che vedrebbe il PC di D’Onofrio contenere dati ritenuti “riservati” da Borgo Panigale. Ma a tentare di chiarire le cose ci aveva già pensato il difensore del manager di Schiranna, l’avvocato Alessandro Diddi del foro di Roma.

Il quale aveva parlato di “non disegni o progetti: lui si occupa di finanza e quello che ha portato via sono numeri, dati di bilancio assolutamente pubblici, nulla di segreto. Numeri che conservava su un computer di sua esclusiva disponibilità, dotato di una password, come ognuno di noi sul luogo di lavoro ha”.

Voce alla quale è seguita quella del presidente di MV Agusta, Claudio Castiglioni, che interpellato sulla vicenda da La Gazzetta dello Sport ha preso subito le difese dell’amministratore del gruppo di Schiranna: “L’accusa contro D’Onofrio è una cosa cattiva, squallida e triste. A livello tecnico i progetti Ducati non ci interessano, facciamo moto diverse. Vedrete presto”.

Ed a riguardo l’avvocato Diddi ha aggiunto: “gli elementi oggetto dell’indagine giudiziaria sono presenti nel computer di D’Onofrio, a seguito del back-up delle sue cose che ha fatto nell’andare via dalla Ducati. All’interno di questa parte ideale del computer, c’era una serie di atti finiti nel back-up che, da parte di Ducati, si dice contenenti notizie riservate”.

Come andrà a finire?

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