MotoGP: e adesso? Giochi aperti. Tocca a Rossi rispondere
Una gara, a questo punto della stagione, non fa un “mondiale”. Ma il Mugello non lascia le cose com’erano prima di questo avvincente quinto appuntamento iridato. Non solo perché cambia la classifica generale, con Casey Stoner che si insedia davanti a tutti. Ma perché sono accaduti fatti che lasciano il segno e possono incidere prossimamente: bene per alcuni protagonisti e male per altri.
Lasciamo stare l’altalena delle condizioni meteo, i cambi moto, i cambi gomme, le tattiche e le strategie giuste o sbagliate delle squadre e dei piloti. Nella “lotteria” c’è chi guadagna e chi perde. E la ruota gira. Ogni corsa, sempre, fa storia a sé e sempre chi vince esulta e chi perde recrimina. Ma non si può togliere a chi vince il merito e la titolarità del successo.
E la vittoria di Stoner e della Ducati è una vittoria perentoria, piena e cristallina. Dicevamo dei fatti. Quali?
Primo. Il “canguro” trionfa per la prima volta sulla pista toscana e altrettanto fa la Ducati. La leadership in classifica generale dimostra la superiorità (almeno fin qui) del binomio ex campione del mondo. Altrimenti Stoner non sarebbe primo. O no? E questo doppio fatto (vittoria e leadership) dà slancio all’australiano e mette affanno gli avversari, Rossi per primo.
Secondo. Valentino Rossi interrompe il filotto positivo delle straordinarie sette vittorie consecutive al Mugello. Scivola in terza posizione in classifica e perde una sfida importante non solo contro l’australiano ma ancora anche (o soprattutto) contro il compagno di marca. Valentino è pilota di eccezionali risorse ma non è abituato a certe … “prelibatezze”, soprattutto ad avere un compagno di squadra di tale livello. Certe “novità” possono indurre all’errore, come Le Mans insegna (per il pilota) e come il Mugello insegna (per il team). Insomma Rossi resta evidentemente grande protagonista ma non è più solo lui a dettare la musica.
Terzo. Jorge Lorenzo, dagli spunti acerbi ma dalla falcata impressionante, mette ancora dietro il ben più blasonato coequiper e ha tutta l’aria di voler proseguire senza timori reverenziali. E’ lui, evidentemente, il futuro della Yamaha. A volte il futuro è già l’oggi. ed è questo il vero interrogativo che preme su Rossi.
Tutto il resto,( Honda compresa, peccato per lo sfortunatissimo Pedrosa!) allo stato attuale, fa parte del gioco ma non incide più di tanto sulla prospettiva del titolo mondiale 2009.