Rossi "avanza". Ma l'ombra minacciosa di Lorenzo s'avvicina. E Stoner ...
Ogni gara fa storia a sé. E Laguna Seca non fa eccezioni. Ognuno (giustamente) ha il diritto di valutarla come vuole: corsa bella o corsa brutta?
Indubbiamente straordinaria per il “fulmine” Dani Pedrosa, che quando viene dato per spacciato risorge e domina un gran premio decisamente difficile e insidioso.
Indubbiamente in chiaroscuro per l’acchiappatutto Valentino Rossi, che incassa un bel bottino per la classifica generale ma non esce da Laguna Seca in veste di “matador”, come nel 2008.
Indubbiamente “eroica” per l’acciaccatissimo Jorge Lorenzo che addirittura cerca alla fine di infilzare il proprio compagno di squadra e comunque guadagna il podio dopo una corsa maiuscola.
Indubbiamente col sorriso a metà per l’introverso Casey Stoner, che conferma il proprio enorme potenziale (e della sua Ducati) ma anche il proprio traballante stato di forma. Tant’è.
In sintesi, Laguna Seca non ha dato la svolta annunciata: il mondiale resta apertissimo. Tre piloti lottano per il titolo e un quarto che, non del tutto out, può far pendere la bilancia pro o contro Rossi, Lorenzo, Stoner.
Il “pallino” è in mano al capoclassifica Rossi. Sempre un “brutto cliente” per tutti: uno che, come si è visto anche ieri, capitalizza al massimo le situazioni a proprio vantaggio. Però, forse qui sta la novità, non riesce più ad essere il “cannibale”.
Che vuol dire? Che con un “guastafeste irriverente” e di gran classe come Lorenzo (e un “killer” sempre pericoloso come Stoner) la strada di Rossi non è così spianata come sembra.
Le doti di Valentino e la sua intatta voglia di vincere non sono in discussione. Ma solo circostanze “fortuite” (leggi i due gran voli del maiorchino e dell’australiano) hanno probabilmente “salvato” Rossi a Laguna Seca. Quanto meno hanno tenuto celata una realtà con valori in campo ben più livellati di quanto gare e classifica dimostrano.
Per Rossi è sempre più difficile una fuga solitaria. E Lorenzo (ma anche Stoner se supera i suoi guai psicofisici) è pronto per la sciabolata vincente ai danni del ben più blasonato coequiper.
I prossimi due appuntamenti potrebbero essere decisivi per “segnare” la svolta.
Rossi ha una sola carta per allungare decisamente: correre all’attacco. Se il pesarese abbassa la guardia e gioca in difesa può far mettere le ali ai sogni di gloria di Lorenzo e di Stoner. Rossi lo sa e agirà di conseguenza.
Questa MotoGp, imbarazzante per la griglia sguarnita come non mai, si salva (ancora) solo così.