Festival di cadute al Sachsenring. Rossi, "magia" bagnata. Yamaha "cannibale". Bene Ducati: non solo Stoner!
Nel festival delle cadute nel “toboga” del Sachsenring (causa la pioggia battente e un asfalto non proprio ok), l’emozione vera l’ha offerta Valentino Rossi con una pole costruita, voluta e conquistata nel rush finale, con un crono che non lascia scampo agli avversari: 1’ 32.520.
La caparbietà e il tocco di magia dell’otto volte campione del mondo, una fiocinata da cui non esce un filo di … “sangue”, non perdonano nemmeno in condizioni atmosferiche e della pista quasi proibitive.
Il primo a rimetterci è Jorge Lorenzo, in testa fin quasi allo scadere del tempo, ma poi costretto alle spalle del compagno di squadra, per 640 millesimi. Poi Casey Stoner, 1’33.759, che deve accontentarsi (e si accontenta!) del suo bel terzo posto a un secondo e due decimi dietro ai due piloti della superlativa Yamaha e davanti al ritrovato Nicky Hyaden (1’34.404) che porta finalmente la sua Ducati factory molto in alto.
Peccato che l’americano sia volato via malamente proprio allo scadere delle qualifiche, addirittura catapultandosi addosso all’altro ducatista, l’incolpevole Canepa, portato via in barella.
Peccato! Un vero peccato per entrambi, specie per l’americano, che comunque sembra davvero ritornato ai vertici (non solo in condizioni da bagnato) smentendo dopo anni la “maledizione” che ha visto la seconda moto di Borgo Panigale condannata nelle retrovie. Il recupero della Desmosedici trova conferma anche nel nono posto di Kallio, tutt’ora non al massimo per il dito maciullato.
L’impressione è che Stoner abbia voluto … non strafare: non abbia cioè volute mostrare tutte le batterie di cui dispone. Vedremo domani.
Bel bottino per De Angelis (1’334.490) e De Puniet (1’34.594) quinto e sesto davanti a Edwards e a Dani Pedrosa, solo ottavo (1’34.725). Lo spagnolo sul bagnato ha deluso, forse ha scelto semplicemente di evitare rischi … inutili e di giocarsi tutto domani. Ottavo Capirossi, davanti appunto a Kallio e a un deludentissimo Dovizioso (1’34.892), cui il nuovo motore Honda non sembra portar bene.
A seguire Vermeulen e Melandri, più volte a terra, quindi Toseland e Canepa quindicesimo (1’36.012), cioè ultimo.
La danza delle cadute era stata aperta da Melandri, due dritti e un gran botto finale. A seguire, a terra: De Puniet, Canepa (anche prima dell’arrembaggio di Hayden), De Angelis, Elias, Pedrosa (largo) e Capirossi, proprio alla fine.
Il meteo promette bene. Con pista asciutta sarà una corsa da leccarsi i … baffi. Se dovesse piovere, dati i pochi partenti e le eventuali nuove cadute, non sarà difficile andare a punti…