E' guerra fra MotoGP e SBK! Cui prodest?
La guerra fra i “gestori” della MotoGP (Dorna) e della SBK (Infront Motor Sports) non è stata dichiarata ufficialmente ma è già in corso.
E’ la classica guerra, se non fermata in tempo, che avrà come conseguenza la disfatta del grande motociclismo da competizione. A questo punto conta poco scervellarsi su chi ha torto e chi ha ragione.
La dichiarazione di Paolo Flammini (già pubblicata da Motoblog) non fa una grinza sul piano formale e/o legale. Ma, purtroppo è “tardiva” e “inutile”. Serve poco chiudere la stalla dopo che i buoi se ne sono andati.
Comunque non sarà l’appello al buon senso o il ricorso ad adire vie legali che fermerà la Dorna, impegnata a salvaguardare il (proprio) “business” del mondiale e non a “salvare” la MotoGP in crisi. Non è vero che i due aspetti sono strettamente legati.
L’ipotesi (sciagurata?) della Moto 1 è solamente l’ultimo atto di una catena di scelte che hanno destabilizzato e azzerato il motomondiale così come era venuto avanti per 60 anni: cos’è o cosa è stato l’introduzione della Moto 2, la liquidazione della 250, il ridimensionamento della 125?
Il promotore della Sbk ha sbagliato nel coltivare (bene) il proprio giocattolo, “infischiandosene” di quel che succedeva nel motomondiale.
Ma la responsabilità vera ce l’ha la FIM (Federazione Internazionale Motociclismo): ha venduto per un piatto di lenticchie le grandi corse accettando il ruolo di soprammobile e abdicando al proprio ruolo istituzionale di difensore del motociclismo super partes.
Adesso serve poco schierarsi da una parte o dall’altra, verificare, lo ripetiamo, chi ha più torti o più ragioni.
Il dato centrale è uno: la crisi generale ha accentuato i problemi di una MotoGP già in difficoltà. Ed è “ingenuo”, al di là delle apparenze, pensare che la crisi MotoGP non coinvolga e trascini giù nel pozzo anche la SBK e zone limitrofe.
Di fatto, il piatto è unico e tutti mangiano dentro quel piatto.
Una domanda è d’obbligo: stante questa situazione, può “questo” motociclismo reggere due mondiali come MotoGP e SBK? Chi non ricorda ciò che accadde nell’automobilismo negli anni ’70 con i due mondiali di F1 e Marche? Uno dei due (quello Marche) fu abolito.
Non sarà il caso di deporre le armi e, prima che sia troppo tardi, mettere tutti attorno a un tavolo per ridisegnare completamente un nuovo progetto?