Superpole: ruggisce il leone Spies per ipotecare gara e titolo. Alla Ducati serve il gioco di squadra (e anche Biaggi?)

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 3 ott 2009

Toh, chi si rivede! Al Magny Cours Ben Spies fa sua (1’37.709) la solita esaltante superpole ristabilendo la legge del re della foresta.

Almeno di sabato, domani si vedrà perché in questa SBK anche i leoni hanno vita dura. L’americanone, già con un piede in MotoGP ma con il polso destro a manetta , vuole fare il pieno: gara uno, gara due e titolo. E non sarà facile, né per Haga e né per nessun altro, dimostrare il contrario.

Anche perché, tutti, compreso il sempre caricatissimo Jonathan Rea, oggi gran bel secondo tempo, sono stati costretti a guardare da lontano l’alfiere della Yamaha, unico nel paradiso dell’1 e 37.

Quindi sull’1 e 38, oltre al giovane inglese della Honda (oramai number one di fatto della Casa dell’ala dorata), i due romani fratelli/coltelli Michel Fabrizio (1’38.196) e Max Biaggi /1’38.235), seguiti da Nory Haga (1’38.365), Leon Haslam, altro cliente d’assalto con 1’38625, e i redivivi Fonsi Nieto e Troy Cotser , che porta la sua BMW all’ottavo posto: niente male.

A seguire Byrne, Smrz, Muggheridge, Checa, Kagayama, Sykes, Xaus e l’esordiente Leon Camer, (solo?) sedicesimo con l’Aprilia ex… Simoncelli/Nakano.

Sarà corsa al fulmicotone.

A differenza di Imola, alla Ducati stavolta serve una strategia “pilotata”, un gioco di squadra: solo così si possono imbrigliare le velleità di Spies e tentare di mantenere la guida della classifica.

Attenti a Rea (che non combini casini …) e soprattutto a Biaggi: potrebbero davvero, specie il “corsaro”, scombussolare i piani dei pretendenti al titolo.

Fossimo Tardozzi, due paroline (oltre che con Fabrizio e Haga) con Max, le faremmo. Stasera.

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