Nori Haga: "Titolo 2010? Tutti dovranno fare i conti con il sottoscritto"
Quarantuno manche vinte e una serie infinita di piazzamenti. Il curriculum vitae di Noriyuki Haga in World Superbike parla chiaro: per coronare una splendida carriera al 34enne giapponese manca solo un traguardo, il titolo mondiale.
L’iride sfiorata nel 2007 (vittoria a Jame Toseland) e mancata nuovamente poche settimane fa in Portogallo (affermazione di Ben Spies), non sembrano scoraggiare NitroNori, deciso più che mai a primeggiare nel 2010. “E’ stato il mio primo anno con il team Ducati ufficiale e ci è voluto del tempo per prendere confidenza con la moto.” – ha dichiarato il centauro della Rossa di Borgo Panigale.
“Sin dall’inizio della stagione Ben è stato un avversario ostico ed è stata una dura battaglia con lui tutto l’anno! Detto questo, ho avuto un inizio di stagione come mai mi era successo e ho guidato la classifica per la maggior parte del campionato. Alla fine penso che sia stata un’annata positiva in termini di vittorie e di podi, ma purtroppo alla fine è mancato il titolo”.
Complimenti meritati al rivale Spies, pilota che ha collezionato il maggior numero di vittorie (14): “Per essere stato il suo primo anno nel Mondiale Superbike, e senza conoscere la maggior parte delle piste, non posso negare che abbia disputato una grandissima stagione. Ma ce la siamo giocata fino alla fine e talvolta è accaduto che le gomme che meglio si adattavano alla nostra moto non fossero disponibili. Se fosse successo, forse le cose sarebbero andate in maniera diversa. Ma non lo sapremo mai”.
Un Haga che a tratti è sembrato un po’ snaturato, concentrato più ad accumulare punti che ad attaccare in pista il diretto rivale: “Quest’anno sono stato fortunato perché la Ducati mi ha sempre dato una buona moto. Non ho mai avuto un reale problema tecnico che significa che ho sempre potuto guidare con fiducia. Non penso di aver guidato in maniera differente dal solito. Ovviamente sapevo che avevo bisogno di essere consistente e ho cercato di fare il meglio possibile e portare a casa il maggior numero di punti. Ma è quello che ho sempre fatto”.
Tutto questo non demoralizza il Samurai Brianzolo, deciso a centrare l’obiettivo di una vita nel prossimo campionato: “Mi sento carico e motivato per il 2010. I risultati precedenti non si possono cambiare, sono già il passato. Si riparte pronti ad una nuova battaglia. L’unico rammarico è sempre per le cose che non dipendono da me; io do sempre il 100% ma alcune cose, come dei piccioni sulla pista, non si possono prevedere!”.
Tanti i piloti da temere, nomi vecchi e nuovi: “Sicuramente Michel Fabrizio, Max Biaggi e Jonathan Rea, e poi suppongo anche Cal Crutchlow. Dovrebbe essere un’altra stagione interessante e io non vedo l’ora che inizi”.
Una stagione che ripartirà senza Davide Tardozzi, uno dei simboli della bicilindrica bolognese: “Di certo mi mancherà e mancherà al campionato perché è uno di quei team manager con la maggiore esperienza nel paddock. Anche quando correvo con la Yamaha mi ero accorto che era uno dei migliori, sempre il primo a schierarsi dalla parte dei piloti se pensava che qualcosa fosse ingiusto. I piloti hanno bisogno di figure come lui”.
Ultimo anno in Superbike per poi avventurarsi negli States. Verità o voci senza fondamento: “Assolutamente no. Sono sicuro che il 2010 non sarà la mia ultima stagione nel Mondiale Superbike e non ho neanche preso in considerazione la possibilità di andare a correre in America! Non penso al prossimo passo perché intendo continuare a lungo in Superbike, almeno fino a quando sarò in grado di lottare con i migliori”.