Bimota Tesi 3D Biposto 2010

Di L. Lallai
Pubblicato il 4 dic 2009
Bimota Tesi 3D Biposto 2010


La Bimota Tesi 3D è l’ultima evoluzione di un concetto nato i primi anni 90, e portato avanti nel corso di due decenni, ogni volta reinventato ed evoluto ma tenendo fede alle caratteristiche ciclistiche e motoristiche originali. Non è stato mai abbandonato il telaio ad Omega, i due forcelloni, uno anteriore e uno posteriore, e il motore Ducati Desmodue.

Per il 2010, però, la Tesi subisce un’ulteriore evoluzione, questa volta inedita e inaspettata: guadagna un posto a bordo, e perde i mezzi manubri in favore di un largo manubrione che ne stravolge estetica e guida. Le linee non cambiano tantissimo, e l’accorgimento estetico più evidente (oltre al manubrio) è lo spostamento degli scarichi, che ora culminano in un impianto laterale che richiama quello della DB7.

Con queste modifiche, la Tesi acquista una nuova dimensione, e pare voler abbandonare la pista per andare a rompere le uova nel paniere agli smanettoni di montagna, che avrebbero vita dura contro questo gioiellino. Il motore rimane il Desmodue 1100DS, due valvole, raffreddato ad aria da 95cv, e lo scarico ricollocato, oltre che esteticamente più appagante in questa configurazione, è servito a regolarizzare l’erogazione.

Bimota Tesi 3D Biposto
Bimota Tesi 3D Biposto

Aguzzando la vista, vediamo che il mono anteriore (che lavorava in estensione, sotto al motore), ora si trova in una posizione più classica, è Ohlins, e si trova infulcrato nel forcellone. Non c’è dubbio che anche in questa veste più “civile” la 3D non perde il suo fascino, e pur ampliando il suo range di utilizzo, sarà comunque un mezzo esclusivo. Promossa anche sta volta!

via | Solomoto

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