Bimota Tesi 3D Biposto 2010
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La Bimota Tesi 3D è l’ultima evoluzione di un concetto nato i primi anni 90, e portato avanti nel corso di due decenni, ogni volta reinventato ed evoluto ma tenendo fede alle caratteristiche ciclistiche e motoristiche originali. Non è stato mai abbandonato il telaio ad Omega, i due forcelloni, uno anteriore e uno posteriore, e il motore Ducati Desmodue.
Per il 2010, però, la Tesi subisce un’ulteriore evoluzione, questa volta inedita e inaspettata: guadagna un posto a bordo, e perde i mezzi manubri in favore di un largo manubrione che ne stravolge estetica e guida. Le linee non cambiano tantissimo, e l’accorgimento estetico più evidente (oltre al manubrio) è lo spostamento degli scarichi, che ora culminano in un impianto laterale che richiama quello della DB7.
Con queste modifiche, la Tesi acquista una nuova dimensione, e pare voler abbandonare la pista per andare a rompere le uova nel paniere agli smanettoni di montagna, che avrebbero vita dura contro questo gioiellino. Il motore rimane il Desmodue 1100DS, due valvole, raffreddato ad aria da 95cv, e lo scarico ricollocato, oltre che esteticamente più appagante in questa configurazione, è servito a regolarizzare l’erogazione.
Aguzzando la vista, vediamo che il mono anteriore (che lavorava in estensione, sotto al motore), ora si trova in una posizione più classica, è Ohlins, e si trova infulcrato nel forcellone. Non c’è dubbio che anche in questa veste più “civile” la 3D non perde il suo fascino, e pur ampliando il suo range di utilizzo, sarà comunque un mezzo esclusivo. Promossa anche sta volta!
via | Solomoto
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