TEST: Faccia a faccia con la Aprilia RSV4 R
Come anticipato abbiamo testato la nuovissima Aprilia RSV4 R sul circuito portoghese dell’Estoril. Nella prima parte del test abbiamo voluto rispondere alle tutte le vostre domande. Il test completo invece lo potrete leggere tra qualche giorno.
Erikdesmolover: Domanda per i tester: Quale è la sua diretta concorrente? Capisco che la filosfia del v4 trova applicazione solo su Aprilia ma come ciclistica a chi la vedete più vicino? Ducati o jap? Grazie da Erikdesmolover
motoblog: Le concorrenti reali sono molte, soprattutto nel caso della versione R che costa 16.000€ f.c., per filosofia costruttiva, prestazioni e prezzo le più vicine concorrenti sono, Yamaha R1 16.990€, e la Honda CBR1000RR ABS 16.310€ e poi ovviamente la BMW S 1000 RR 15.850€. Il posizionamento della BMW va però considerato anche in funzione degli accessori strategici come il pacchetto ABS-Traction Control con le tre mappature proposto a parte a 1.250€ (optional praticamente irrinunciabile su questa moto) e quello del Cambio elettronico (360€) per terminare con la colorazione bianca replica Superbike (400€).
Infine come potenziale concorrente abbiamo la versione base della 1198 proposta però a 16.990€ e dotata di meno cavalli, modello che ha in comune con la RSV solo la provenienza da un’altra azienda italiana e in parte il motore a V. Per il resto l’Aprilia può contare su un tipo di guida si coinvolgente come quella Ducati ma senza dubbio più intuitiva e moderna, oltre che capace di prestazioni più elevate grazie al suo V4.
Come dotazioni tecnica la RSV propone un impianto frenante di altissimo livello (simile a quello utilizzato sulla versione S della 1198) e soprattutto un telaio e una ciclistica all’avanguardia, figlia di un progetto appena nato e sviluppato senza vincoli utilizzando tutto il know how dell’azienda veneta. Quindi se la domanda è se sia più vicina ad una giapponese o ad una sportiva italiana, diciamo la risposta sta nel mezzo perché si basa sul brand del Made in Italy forte di un blasone vincente nelle competizioni ed un carisma tipico delle moto da serie limitata.
A questo però di affianca una grande innovazione tecnologica, un motore quattro cilindri proprio come avviene per tutta la produzione giapponese, ma dall’insolita architettura a V che oltre ad esaltarne il carattere e donargli personalità, permette anche di ottimizzare il comparto ciclistico con un telaio stretto e compatto e un forcellone molto lungo possibile grazie all’avanzamento dell’asse dell’albero motore, che regala “trazione meccanica” e minimizza i trasferimenti di carico.
Warez: Vorrei sapere come si comportano le sospensioni rispetto alla versione Factory e se l’inserimento in curva assolutamente fantastico della Factory è rimasto invariato.
motoblog: Le sospensioni della R presentano la stessa taratura elastica e nei freni idraulici della versione Factory. Vale a dire che la molla ha lo stesso modulo elastico ed è tarata con il medesimo precarico. Ovviamente stiamo parlando della moto nella taratura di serie, ricordiamo a tal proposito che l’Aprilia nel libretto di uso e manutenzione fornisce già una ottima regolazione di base con due tarature consigliate, una per la pista e l’altra per l’uso stradale. Bene queste due tarature presentano valori di risposta delle sospensioni praticamente identiche tra la versione R e la Factory.
Le differenza tra l’accoppiata Sachs-Showa e le Ohlins emerge in caso di regolazione, poiché l’unità Ohlins permette numerose regolazioni in più e poi una volta posta sotto sforzo in pista per lungo tempo mantiene una probabilmente una risposta più costante anche all’aumentare dei giri. Pongo il probabilmente perché questa situazioni non è facile da riscontrare. La fase di inserimento comunque si dimostra rapidissima e praticamente identica a quella della Factory, confermandosi come una delle sportive più veloci in assoluto a portarsi verso il punto di corda e mantenendo una insolita neutralità anche inserendo la moto con i freni ancora molto tirati.
Dove si evince una differenza con la versione R è nei rapidi cambi di direzione svolti ad altissima velocità, in questo frangente la versione R paga rispetto alla Factory dei cerchi leggermente più pensati (poiché realizzati in alluminio fuso e non mediante forgiatura), oltre che un peso totale più elevato di circa 6 chili. Ciò nonostante è bene sottolineare che la R seppur leggermente meno rapida nei della Factory resta comunque tra le sportive più maneggevoli in assoluto.
Vinxlt: Stavolta hanno fatto centro, bravi! Ma uscirà anche una versione 600?
motoblog: La versione 600 è ovviamente la vaglio del Gruppo Piaggio, la sua reale industrializzazione è legata però a numerosi aspetti e a valutazioni complicate ancora tutte da verificare. E anche nel migliore dei casi si tratta di un progetto di cui non sapremo nulla prima di due anni.
Zandro: Mi lego alla domanda di Erikdesmolover, avete da poco provato a portimao la BMW s1000rr, riuscite a darci un confronto veloce tra le due…
motoblog: Un confronto veloce tra le due non è affatto facile, poiché gli aspetti da valutare sono numerosi e tutti ricchi di sfaccettature. Comunque possiamo affermare che dal punto di vista economico la BMW in versione accessoriata ha un prezzo leggermente superiore, anche per quanto riguarda la potenza massima la BMW è un po’ avanti rispetto all’italiana.
Dove però la RSV4 R si fa valere è nella guidabilità, nelle sensazioni che sa regalare al pilota tipiche delle migliori moto da corsa e poi nella coppia e nella progressione del motore dai 4 fino ai 10.000 giri dove la spinta è certamente superiore a quella della tedesca. Insomma se la BMW è più comoda nella posizione di guida e punta tutto sulla potenza massima e sul suo efficacissimo sistema di controllo della trazione.
La RSV4 R fonda le sue migliori armi su un rendimento e una efficacia in pista tipica della moto da corsa, esalta il coinvolgimento emotivo del pilota nella guida e sfodera una bontà ciclistica e meccanica che per essere efficace sembra non necessitare aiuti o correzioni elettroniche.
Gabr179: il 15 novembre ho provato a sul circuito di Montmelò la versione Factory, veramente uno spettacolo! Guida fantastica e ti mette subito a tuo agio! Frenata, maneggevolezza, stabilità, prontezza ai bassi, agli alti invece il motore mi è sembrato potente ma non così rabbioso. Forse perché sono abituato alla mia R1 07 ex Lorenzini by Leoni (180 cv alla ruota!) mentre questa era completamente standard, pure lo scarico. Cmq è una moto che vale la spesa, molto più di altre italiane. Io un pensiero ce l’ho fatto seriamente… chissà!
motoblog: Senza dubbio la differenza di prestazioni tra una moto di serie in regola con il codice della strada e con le norme anti inquinamento e una moto da corsa come la R1 del team Lorenzini sono piuttosto evidenti, soprattutto agli alti regimi, dove viene utilizzato in prevalenza il motore in pista. Dal punto di vista ciclistico invece concordo nel notare un eccellente equilibrio dell’Aprilia e soprattutto un assetto pronto corsa già nella versione di serie.