Premier risponde ad Altroconsumo sulla vicenda del test sui caschi jet
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Dopo Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) ed ACEC (Associazione Costruttori Europei Caschi) oggi Premier risponde ad Altroconsumo in merito al test di sicurezza.
P.H.I. è certa sia della sicurezza del casco Premier JT3 che della sua piena corrispondenza alla normativa prevista dall’omologazione ECE 22-05 ed è pronta, in qualsiasi momento, presso qualsiasi ente certificato ed abilitato (ed a proprie spese) a testare di nuovo i caschi attualmente in possesso di Altroconsumo al fine di provare in maniera oggettiva, inconfutabile ed in contraddittorio che quanto sostenuto da Altroconsumo è falso, infondato e non corretto.
P.H.I. chiede in questo caso che uno dei suoi tecnici possa presenziare alla ripetizione dei test. Quanto sopra è più volte stato richiesto ad Altroconsumo che ha però ignorato le ns. legittime richieste omettendo qualunque replica in merito. Teniamo a far notare come l’unica prova che – a detta di Altroconsumo – il casco non avrebbe superato riguarda lo scalzamento, vale a dire un test eseguito manualmente sul sistema di ritenzione del casco e quindi soggetto a possibili errori nel caso che l’ operatore preposto non sia adeguatamente preparato e competente.
Abbiamo chiesto in più occasioni il nominativo dell’ ente o della struttura che aveva effettuato le prove, al fine di poter verificare congiuntamente ai i loro tecnici ed ai tecnici di Altroconsumo, i dati e le modalità del test. Anche questa richiesta è stata disattesa. Non ci è stata concessa alcuna possibilità di replica a quanto asserito da Altroconsumo; anche dopo che, in corso di analisi dei dati inviati, abbiamo evidenziato tempestivamente ai referenti di Altroconsumo una serie di errori, incongruenze e sviste a dir poco imbarazzanti.
Siamo stupiti ed amareggiati dall’ atteggiamento di Altroconsumo. Un atteggiamento scorretto e dittatoriale, volto a far notizia ed a danneggiare aziende che, come la nostra, si impegnano ogni giorno per produrre caschi adeguati alle aspettative del mercato ed per far fronte ad una dura crisi economica e che, come se non bastasse, si trovano a subire tentativi di affossamento del tutto gratuiti ed infondati che comporteranno per quanto riguarda la nostra attività, gravi conseguenze economico finanziarie. Siamo tuttavia rassicurati e confortati dalla ferma presa di posizione di Confindustria-Ancma che si sta muovendo per tutelare le aziende accusate ingiustamente da Altroconsumo.
Vogliamo infine ricordare che già nel 2009 Altroconsumo aveva sottoposto a test , con le medesime modalità, caschi per motociclisti del tipo “Integrale”. Anche in quel caso aveva pubblicato i risultati creando notevoli danni alle Aziende coinvolte, salvo successivamente dover prendere atto che quegli stessi caschi, nuovamente testati dalle Autorità competenti, si dimostravano conformi alla normativa Europea ECE 22-05.
Per maggior chiarezza e per il bene di motociclisti e scooteristi ci auguriamo che il test venga ripetuto al più presto.
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