Da Genova all’Elefantentreffen 2010, missione compiuta

Di Gianluca
Pubblicato il 3 feb 2010
Da Genova all’Elefantentreffen 2010, missione compiuta


Come avevamo anticipato i nostri amici Alessandro Risso su BMW GS e Stefano Bisso su Suzuki GSX-R 600 K5 hanno passato il weekend all’edizione 2010 dell’Elefantentreffen, come abbiamo fatto noi del resto.

Aggiornamento: Aggiunte le foto di Stefano che monta le “catene fatte in casa” sulla sua Suzuki GSX-R 600 che gli hanno consentito di percorrere i tratti più pendenti nella neve.

Questo il racconto in prima parsona raccontato da Alessandro, che ringraziamo.

Partenza giovedì pomeriggio… Stefano ed io abbiamo preferito tenerci mezza giornata di margine che viste le previsioni meteo decisamente allarmanti. Prima tappa Bormio. Tappa di avvicinamento passando per la Serravalle. Il fondo non è dei migliori ma la temperatura è buona. Cia avviciniamo a Milano e puntiamo verso Lecco. Come al solito ci incasiniamo in tangenziale ma in qualche modo troviamo la giusta direzione. Prima sosta benzina ma alla cassa arriva una brutta notizia, la statale è stata invasa da una frana: ci aspetta una coda infinita e si viaggia a senso alternato. Servono quasi due ore per fare pochissimi chilometri.

Viaggio da Genova a Elefantentreffen 2010 di Alessandro e Stefano
Viaggio da Genova a Elefantentreffen 2010 di Alessandro e Stefano
Viaggio da Genova a Elefantentreffen 2010 di Alessandro e Stefano
Viaggio da Genova a Elefantentreffen 2010 di Alessandro e Stefano
Viaggio da Genova a Elefantentreffen 2010 di Alessandro e Stefano
Viaggio da Genova a Elefantentreffen 2010 di Alessandro e Stefano
Viaggio da Genova a Elefantentreffen 2010 di Alessandro e Stefano
Viaggio da Genova a Elefantentreffen 2010 di Alessandro e Stefano
Genova - Elefantentreffen 2010
Genova - Elefantentreffen 2010

Non c’è fretta, vero, ma incomincia a far freddo pesante e stare fermi fra due TIR non piace a nessuno. Piano piano superiamo il lungo serpentone di luci fra portiere che si aprono e auto che fanno inversione senza pietà; certo non cambia molto in una normale giornata di lavoro vissuta da motociclista. Ancora chilometri per arrivare a Sondrio e poi finalmente Bormio dove ci aspetta un bel piatto caldo di pizzoccheri e un paio di birre.

Venerdì ci svegliamo con un bel -7°C! Carichiamo le moto e puntiamo verso la Svizzera passando per Livigno; a Tre palle ci sono -17°C e la strada è una gigantesca lastra di ghiaccio ma tutto intorno è uno spettacolo di cristallo e la giornata è splendida. Il freddo morde forte ma teniamo duro e proseguiamo fino a Landeck per poi entrare in autostrada verso Insbruck. Si incominciano a vedere i primi elefanti, qualche sidecar e partono i racconti in autogrill; c’è chi ha alle spalle più di 20 elefantentreffen e ogni anno continua ad andarci.

Proseguiamo verso Monaco ma a pochi chilometri dalla meta incomincia a nevicare copiosamente e il buio incalza. Difficile vedere, la neve si ferma sulla mascherina e le luci delle auto che procedono nel senso opposto ci accecano. Guidare così è snervante e a tratti hai paura, il cuore batte forte, molli il gas, con una mano pulisci la visiera e cerchi di vedere dove stai mettendo le ruote… l’autostrada si trasforma, diventa improvvisamente città, finalmente siamo arrivati a Monaco, in un magico clima natalizio.

La neve non ci spaventa più, è solo compagna di viaggio, e ci rende ancora più “marziani” agli occhi di chi ci guarda dall’interno di una climatizzatissima automobile. Centro di Monaco, albergo con box, cosa si può chiedere di più? Ovvio una cena all’HB con stinco di maiale e una splendida made in Munich. Sabato si riparte per Solla, passando per Deggendorf. Umidità al 95%, ci sono 4°C ma sembra faccia molto più freddo. Pensandoci bene anche l’anno scorso avevo patito parecchio questo tratto di autostrada che oltretutto è privo di aree di servizio e rifornimento.

Più ci avviciniamo all’elefante più il paesaggio diventa bianco e invaso da motociclisti di ogni nazionalità. In una sosta benzina in piena foresta nera alcuni motociclisti ci raccontano che la notte precedente ha nevicato parecchio e che è stata dura. Finalmente siamo arrivati, la “buca” è completamente ricoperta da uno spesso strato di neve, questo è un vero Elefantentreffen!

Passiamo diverse ore fra le tende, esplosioni, profumo di carne ai ferri, curiosissimi esemplari di moto e motociclisti (curiosissimi esemplari anche quelli), ma arriva l’ora di continuare il viaggio, e a differenza dell’anno scorso niente tenda ma ancora chilometri.
Sono le 4 del pomeriggio, puntiamo verso Salisburgo passando per Passau. Ancora autostrada e ancora neve, sempre più forte sempre più intensa. Diminuiamo la velocità, il Gs traccia la strada alla Suzuki ma adesso è troppo forte inizia a far buio e così è troppo pericoloso. Mancano 30 Km a Salisburgo ci fermiamo in un’area di servizio munita di hotel e ristorante!

Tutto sommato siamo stati fortunati. Continua a nevicare per tutta la notte e al mattino le moto sono coperte da uno strato di circa 10 cm. Sarà un rientro veramente duro. Da Salisburgo a Insbruck nevica costantemente e in alcuni tratti è veramente
difficile rimanere in sella. Durante il tragitto incontriamo molti gruppi di motociclisti, alcuni dicono di essere caduti senza danni si ma con molto spavento, alla fine è sempre un’autostrada e non tutti si preoccupano di passare a velocità notevoli a pochi centimetri dalle moto. Data la bassa velocità ci serve molto tempo per arrivare a Insbruck, ma è proprio in quel momento che come in un miraggio compare il sole.

Siamo senza parole, il ritmo aumenta e in breve tempo passiamo il Brennero, fino a Trento e poi Verona. Sembra incredibile pensavo ci sarebbe voluto molto tempo ma invece sono le 18:30 e siamo a Genova. Un altro Elefante è passato, nella mente ci sono ricordi ed emozioni contrastanti, voglia di tornare a casa al caldo e voglia di ripartire per fare ancora chilometri. Domani guarderemo le foto e con la mente ripercorreremo il viaggio verso Solla con la consapevolezza di essere stati parte di questa meravigliosa pagina di motociclismo che da 54 anni si ripete e fa parlare di se.

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