Da Sepang, Rossi insiste: "Qui comando io". Nel Team Yamaha e in pista ...
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Il caldo di Sepang è niente rispetto al “clima” incandescente che si respira nel box Yamaha. E gli scrosci d’acqua che hanno rovinato il primo test della MotoGP 2010 anticipano i fulmini e le saette che in questa stagione si scaglieranno a vicenda i due piloti ufficiali della Casa dei tre diapason, Rossi e Lorenzo.
Questa “storia” dello stop allo scambio dei dati della telemetria tra il box del campione pesarese e quello del pilota spagnolo non è solo un fatto tecnico. Di tecnico non c’è niente, anche perché la Yamaha verificherà tutti i dati e li “incrocerà” per migliorare le moto e procedere con lo sviluppo, lasciando di volta in volta ai singoli piloti le scelte ottimali. Allora?
Allora Valentino ha giocato d’anticipo, sul piano tattico e psicologico. Il nove volte campione del mondo ha voluto tastare il polso alla Yamaha e, ottenendo ciò che ha chiesto, ha capito (e fatto capire) che la Casa continua a sostenerlo in toto, assecondando ogni sua esigenza.
Soprattutto, il “dottore” ha voluto dare un primo e inequivocabile segnale allo scomodo coequiper Lorenzo: “Qui comando io e la Yamaha fa ciò che dico io!”. Tant’è che Lorenzo, con il suo “no comment”, è stato costretto a mandare giù il rospo.
Le corse, si sa, non si vincono solo in pista. E Rossi, anche su questo piano, è davvero maestro. Con questo pre inizio, la stagione 2010 sancirà alla fine l’uscita dalla Yamaha di uno dei due piloti.
Da Sepang, i tempi (da prendere con le molle, ma c’è sempre un motivo perché un pilota è davanti e gli altri dietro …) ripropongono il “vecchio” poker d’assi Rossi, Lorenzo, Stoner, Pedrosa. Il titolo 2010 sarà ancora affar loro. Con Ben Spies quinto… incomodo. Basta aspettare.