Yamaha: approvato il piano biennale di riduzione dei costi
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Yamaha nel 2009 ha vinto praticamente tutto: MotoGP, WSBK, WSS, Cross e chi più ne ha più ne metta. Benchè questo fattore abbia senza dubbio portato capitale fresco nelle casse, il 2009 è stato il peggior anno nella storia dei tre diapason: le perdite fatte segnare nell’ultimo bilancio sono le più importanti mai registrate nei 55 anni di storia; un piano biennale di ripresa è stato approvato ed entrerà in vigore da subito, per concludersi nel 2012.
Riduzione dei costi: questo è il leitmotif della nuova sfida Yamaha, che conta di ridurre le spese fino a 35 miliardi di Yen nel 2011 e 60 miliardi nel 2012. Come rendere tutto ciò possibile, lo spiega una lunga sequenza di nuovi progetti: riduzione dei siti di produzione, che passeranno da 12 a 7 in Giappone e da 10 a 7 nel resto del mondo; la chiusura delle fabbriche comporterà una riduzione della forza lavoro,e ai 1700 licenziamenti del 2009 seguiranno altri 1000 nell’anno in corso, precisamente 800 in Giappone e 200 in Europa.
Anche i manager verranno toccati dal provvedimento, e tutti i pezzi grossi dell’azienda troveranno un compenso mensile netto più basso nella busta paga: Bonus di produzione sospesi e una riduzione dal 15 al 30% della stipendio, a seconda della carica ricoperta. Putroppo anche molti dipendenti che non ricoprono ruoli importanti all’interno dell’azienda vedranno uno stipendio ridotto del 10%
Ridurre i costi vuol dire anche ridimensionare la produzione. Si punterà sempre più sui mercati emergenti dove la mobilità low cost fa da padrone: da una produzione di ciclomotori e motocicli leggeri del 20% nel 2009 si raggiungerà addirittura il 60% nel 2012. I motori a carburatori, antiquati ed esosi in fase di produzione, verranno abbandonati in favore dell’inieizione, e la ricerca continuerà a sviluppare, in maniera sempre più importante, il settore ibrido ed elettrico.
Nel provvedimento non si parla del settore “Racing”, che con tutte le vittorie dell’anno appena passato, dovrebbe riuscire a sostenersi economicamente, in maniera indipendente dalla casa madre.
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