TEST: Faccia a faccia con la MV Agusta F4 2010

Di Lorenzo Baroni
Pubblicato il 16 feb 2010
TEST: Faccia a faccia con la MV Agusta F4 2010


Come sapete abbiamo testato la nuovissima MV Agusta F4 2010 sul circuito spagnolo di Almeria. Prima di pubblicare il test completo rispondiamo alle vostre domande.

Gabri 179: Quello che più mi interessa è la facilità di guida e l’erogazione del motore rispetto a BMW, APRILIA, giapponesi?
Motoblog: Caro Gabri, purtroppo, un confronto dettagliato sotto gli aspetti tecnici, dinamici e nel feeling di guida con le rivali sarebbe troppo lungo e dispersivo per essere contenuto in un’unica risposta. Se ciò che ti interessa, però, è la facilità di guida sappi che la nuova versione è decisamente più facile e comunicativa della precedente. Non solo per i 10.5 kg in meno di alleggerimento della moto, ma anche per dove e come è stato sottratto il peso, la moto infatti appare molto più facile e meno faticosa della vecchia come se i chili persi siano più di quelli effettivi.

In generale la guida è più moderna e più confortevole, serbatoio più stretto, che lascia maggiore libertà di movimento e più spazio per l’alloggiamento delle ginocchia. Ora anche i più alti non andranno a interferire con le “alette” del vecchio serbatoio. “Alette” ora molto ridotte e che sul modello precedente erano effettivamente molto belle esteticamente e in parte anche funzionali nell’uso in circuito, a condizione però di avere esattamente la giusta lunghezza delle gambe.

TEST MV Agusta F4 2010 Almeria (Spagna)
TEST MV Agusta F4 2010 Almeria (Spagna)
TEST MV Agusta F4 2010 Almeria (Spagna)
TEST MV Agusta F4 2010 Almeria (Spagna)
TEST MV Agusta F4 2010 Almeria (Spagna)
TEST MV Agusta F4 2010 Almeria (Spagna)
TEST MV Agusta F4 2010 Almeria (Spagna)
TEST MV Agusta F4 2010 Almeria (Spagna)

I semimanubri sono ora più ampi e meno spioventi che in passato mentre l’avantreno si mantiene solido come il precedente modello, ma dotato di minore inerzia direzionale, grazie non solo al minore peso della moto, ma anche grazie ai cerchi più leggeri e all’angolo di sterzo chiuso di 0,5° oltre che alla variazione nella posizione del baricentro. Anche l’erogazione è più progressiva e costante durante tutto l’arco di erogazione, forse la spinta ai bassi è leggermente inferiore rispetto alla precedente versione maggiorata (quella da 1078cc per intenderci), ma ciò che avverte il nostro corpo spesso poco si interfaccia con la funzionalità e il rendimento globale.

La spinta è quindi molto regolare e più dolce che un tempo, priva quindi di picchi evidenti o di repentine variazioni di coppia, tanto che la potenza scaricata a terra viene ora percepita meno durante la guida, salvo quando si osservano i tempi sul giro, che arrivano puntuali e con un impegno decisamente inferiore rispetto al modello precedente.
La moto fa strada è quì il punto, sfoggiando inoltre una coerenza ciclistica in ingresso di curva veramente impressionante. Sul veloce mantiene la stessa precisione, ma il vantaggio evidente è nei cambi di direzione, ora nettamente più rapidi che un tempo.

Anche eventuali correzioni di traiettoria sono ora più semplici e la moto asseconda di buon grado sia le frenate a traiettoria impostata che le variazioni dell’angolo di piega (tutte manovre utili e frequenti durante i primi giri di un circuito guidato e ricco di curve cieche come quello di Almeria…). Ci riserviamo comunque di approfondire tutto in modo quanto più scientifico possibile in un prossimo test di confronto tra tutte le sportive corredato da rilevamenti strumentali e a parità di pneumatici e circuito.

TEST MV Agusta F4 2010 Almeria (Spagna)
TEST MV Agusta F4 2010 Almeria (Spagna)
TEST MV Agusta F4 2010 Almeria (Spagna)
TEST MV Agusta F4 2010 Almeria (Spagna)

Erikdesmolover: A me più che il motore mi intressa sapere se è migliorata la guidabilità nel misto-stretto. Davanti ci sono ancora le mastodontiche marzocchi da 50?? Mi interessano principalmente le caratteristiche dinamiche! Diretta avversaria? Bmw?
Motoblog: Le ciclopiche forcelle Marzocchi da 50mm, fortunatamente, sono rimaste al loro posto anche se sono state completamente riviste nel funzionamento e nei componenti interni per rendere la moto più maneggevole, ma soprattutto più facile, confortevole e comunicativa anche nell’uso si strada. Il misto stretto è forse uno degli aspetti dinamici dove la moto è migliorata maggiormente. Se il precedente modello era un “torpediniere” da curvoni in appoggio con grandi velocità di percorrenza, la nuova versione diventa più facile e reattiva anche con le marce basse, aiutata anche dalla rivista manovrabilità dello sterzo.

TEST MV Agusta F4 2010 Almeria (Spagna)
TEST MV Agusta F4 2010 Almeria (Spagna)
Gallery Ufficiale MV Agusta F4 2010
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The emperor: Io vorrei sapere se è una sola evoluzione delle precedenti o è realmente nuova, e se può competere con bmw e aprilia che sembrano aver spostato il limiti delle sportive di serie. Mi piace che Motoblog, stia diventando sempre più importante nel panorama giornalistico essendo spesso presente ad importanti eventi. Complimenti.
Motoblog: La moto pur rappresentando una inevitabile evoluzione del modello precedente cerca di mantenere e conservarne gli aspetti migliori. Le novità sono numerose e tutte piuttosto importanti, dal nuovo forcellone più lungo del precedente di 20mm, al telaio più stretto e rigido, al cannotto di sterzo, alle nuove piastre, fino alle sospensioni e alle distribuzione dei pesi.
Dal punto di vista della efficacia e del tempo sul giro il precedente modello era già piuttosto competitivo e allineato con la concorrenza.

Questa nuova versione sposta ovviamente in avanti il quadro prestazionale della moto, aggiungendo in particolare una buona dose di modernità e flessibilità di guida. I riferimenti di Aprilia e BMW sono piuttosto alti (ma anche le prestazioni di Honda, Yamaha e co. non sono da meno) la nuova F4 infine ha tutte le carte in regola per competervi ad armi pari. Per ora i tempi e i confronti a distanza la vedono competitiva come la migliore concorrenza, per scoprire però le effettive differenze è necessario un confronto diretto a parità di pneumatici e con più tester, che abbiano capacità di guida varie tra loro.

Questo è importante per capire non solo quanto sia il reale potenziale della moto condotta da un pilota professionista e in attività, ma anche quale sia poi quella meglio sfruttabile dal pilota amatore. Per un confronto esente da vizi di forma sarebbe necessario valutare le moto su circuiti diversi per annullare la variabile legata al tracciato. Ovviamente ragionando a motori spenti un circuito velocissimo e con lunghi rettilinei sarà senza dubbio favorevole a moto che privilegiano la potenza massima, ad esempio BMW, uno più guidato sarà favorevole a moto più maneggevoli e guidabili in ingresso ed uscita di curva (Aprilia MV e altre). Non scordiamo infine che le rivali giapponesi restano rigorosamente della partita soprattutto se consideriamo il prezzo di attacco inferiore e una ciclistica non ideata espressamente per la pista e che lascia ampi margini di miglioramento qualora si voglia intervenire in questa direzione con componenti aftermarket.

In questi casi però parlare di confronto tra chi è meglio o peggio appare leggermente effimero, poiché i rendimenti sul giro ed i tempi sono comunque tutti vicinissimi tra loro, e al contempo lontanissimi dai tempi del potenziale cliente finale.
Assurdo infatti scegliere una moto perché quel pilota professionista ha fatto mezzo secondo meglio di un’altra quando poi noi giriamo a 5-6 secondi da quei tempi (nel migliore dei casi). La scelta va spostata su altri parametri, come quelli tecnici, estetici, funzionali, o nel feelling di guida anche se personalmente di solito consiglio di assecondare il cuore ed il lato più passionale ed emozionale che la moto sa trasmettere (possibilmente e rigorosamente dopo aver guidato personalmente il mezzo).

Gallery Ufficiale MV Agusta F4 2010
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Don peppino: Mah, tutto da vedere…bellissima ed evoluta, ma datata di base e non credo sia al passo con BMW, Aprilia e jap.
Motoblog: La risposta è già data nelle domande precedenti, comunque vedrai che nei confronti diretti che faremo nei prossimi mesi la moto non faticherà troppo nel tenere il passo della concorrenza.

Maison: Sarà datata, sarà pesante, nel misto-stretto sarà un cancello…. Bon, datemene una che tanto io sono un fermo, mi accontento di passare le ore a vedere quanto è bella.
Motoblog: Se spostiamo il contraddittorio sul piano estetico, allora la F4 torna in cattedra pronta a confrontarsi con la diretta concorrenza, che comunque ha fatto grandi passi avanti negli ultimi anni (spesso ispirandosi un pò proprio alle linee della bella MV). Proprio per questo le modifiche al design non sono state invadenti cercando di rispettare molto i canoni proposti da Tamburini con il primo modello. Va però riconosciuto che vista dal vero le differenze si notano più che in foto. Infatti il nuovo cupolino più lungo e affilato e ancor più il nuovo codone sinuoso e tondeggiante si distanziano chiaramente dal modello precedente (il nuovo codino infatti è più stretto nella zona del serbatoio e poi molto largo nella zona del passeggero per terminare con il nuovo faro posteriore, ricordando vagamente il codino della prima R1 o quello della vecchia desmosedici). Quasi identica invece la vista laterale dominata dalle carenature attillate e molto simili al passato non solo nelle colorazioni.

Gallery Ufficiale MV Agusta F4 2010
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Erikdesmolover: mah..definire un cancello una supersportiva così mi sembra esagerato!! anche se sinceramente una moto così me la metterei in salotto!
Motoblog: Concordo, ma spesso la gente non scrive effettivamente ciò che pensa (almeno spero…)

Jeanlambert: Speriamo di vederla presto in WSBK ma anche nel Superstock, sarebbe già interessante per scoprire come va. Comunque spero che quest’anno partecipi almeno anche se in forma privata al CIV e poi MV Agusta e’ sempre MV Agusta …
Motoblog: Il logo sul nuovo serbatoio recita: “37 Volte campione del mondo”, senza scordare che nel pochi anni la F4 con il bravo pilota Luca Scassa ha vinto il campionato italiano Superbike. Le corse sono quindi e ovviamente ben radicate nel DNA di MV Agusta e probabilmente non tarderemo nello scoprire una partecipazione in modo più o meno ufficiale alle competizioni. Probabilmente il primo passo verrà fatto nel CIV e con la Superstock, anche perchè nei campionati ufficiali, come è noto, il valore del team del pilota e dello sponsor hanno un peso almeno pari al valore intrinseco della moto.
Il pacchetto completo però ha un costo tutt’altro che trascurabile, e in Casa MV per ora, è meglio concentrarsi sul prodotto da vendere e sull’azienda. Personalmente però reputo questa moto comunque un buon investimento per un eventuale “sponsor importante” sia per l’attenzione che richiama automaticamente tanto il brand quanto l’estetcia della moto, sia per le rinnovate doti ciclistiche.

Gallery Ufficiale MV Agusta F4 2010
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Fra-r1: Io vorrei sapere se è veramente meno pesante come dicono, se l’erogazione è meno brusca, poi la guidabilità, se la sterzata è sempre poca e se l’altezza sella è di 86 cm da terra! Grazie.
Motoblog: Ciao Francesco, come scritto nelle risposte precedente la moto appare nella guida ancor più leggera di quanto i 10kg dichiarati facciano pensare. L’erogazione è più dolce e progressiva, merito non solo dei condotti di aspirazione variabile e della nuova elettronica e distribuzione. Ma anche del nuovo albero motore, più pesante del vecchio e privo del contralbero di bilanciamento, poi c’è il sistema di controllo della trazione, dolcissimo nel suo intervento tanto da essere avvertito con estrema fatica dal pilota anche quando entra in modo deciso.

Questo perché il taglio è molto progressivo, sul sistema di accensione con ritardi e mancate accensioni, ma sempre limitando la quantità di potenza trasmessa e mai tagliandola completamente. La taratura del controllo di trazione è selezionabile su sette livelli di intervento come sulla Brutale, quello che cambia però è la logica di intervento e le modalità. Diverso anche il modo di selezionare o variare l’intervento del sistema, che sulla F4 è più rapido e immediato rispetto alla Brutale. L’altezza sella ti confermo che è di 860mm mentre il raggio di sterzata è un po’ migliorato rispetto al passato pur risultando ancora inferiore alla concorrenza e un pò limitante nelle manovre da fermo. La potenza massima viene raggiunta poco dopo i 12.000 giri ma si mantiene molto vicina a tale valore fino quasi all’intervento del limitatore che avviene a 13.500 giri.

Di seguito vi riporto le velocità dichiarate nelle varie marce.
Rapporti primaria 50/79
Rapporto finale di trasmissione 15×41
Rapporti cambio:
Prima: Velocità* 13/38 128,2 km/h a 13500 giri/min
Seconda: Velocità* 16/34 176,4 km/h a 13500 giri/min
Terza: Velocità* 18/32 210,8 km/h a 13500 giri/min
Quarta: Velocità* 20/30 249,8 km/h a 13500 giri/min
Quinta: Velocità* 22/29 284,3 km/h a 13500 giri/min
Sesta: Velocità* 19/23 305,0 km/h a 13500 giri/min

Gallery Ufficiale MV Agusta F4 2010
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Gallery Ufficiale MV Agusta F4 2010
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