ANCMA: parziale soddisfazione per la riforma del Codice della Strada
L'Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori valuta positivamente la riforma, ma sottolinea che molto ancora va fatto per la sicurezza delle starde per i motociclisti.
In seguito all’approvazione da parte del Governo solo di parte delle proposte presentate per la riforma del Codice della Strada, Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori) ha espresso parziale soddisfazione promettendo che insisterà affinché vengano soddisfatte tutte le richieste sulle quali lavora, da tempo, con la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.
Tra le istanze accolte, la richiesta di attribuire al Ministero dei Trasporti l’incarico di emanare linee guida per le amministrazioni locali riguardo alla progettazione e alla costruzione di infrastrutture che tengano conto delle due ruote.
ANCMA ha apprezzato le dichiarazioni del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, che ha confermato la necessità di tutelare gli ‘utenti deboli’ della strada, menzionando in particolare ciclisti e motociclisti e con un preciso riferimento alla questione guard-rail, ma ha già fatto sapere che non si accontenterà del risultato parziale raggiunto. Secondo l’Associazione infatti, l’Italia necessita di un percorso legislativo completo che miri a rendere le infrastrutture adeguate per i motocicli e ciclomotori.
Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA, ha nel merito dichiarato:
“A noi non bastano le linee guida non vincolanti. Serve un impegno civile da parte del Governo sull’esigenza di sicurezza anche di chi va in moto”, dichiara Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA, “In proposito esprimiamo apprezzamento per le dichiarazioni rilasciate dall’On. Lupi durante la conferenza stampa del Consiglio dei Ministri, in occasione della quale il Ministro ha affermato la necessità di tutelare l’utenza debole della strada, menzionando in particolare ciclisti e motociclisti e ha sottolineato che la progettazione e la costruzione delle infrastrutture debba tenere conto delle esigenze di sicurezza delle due ruote, con particolare riferimento ai guard-rail. Aggiungo che si tratta di misure che, una volta approvate, non comporterebbero oneri per la Pubblica Amministrazione. Al contrario, consentirebbero allo Stato di risparmiare fino a 1,5 miliardi di euro: a tanto ammontano, infatti, i costi sociali riconducibili all’inadeguatezza delle infrastrutture stradali per i centauri.”
L’On.Paolo Gandolfi, relatore del Disegno di Legge sulla riforma del Codice della Strada in discussione presso la Commissione Trasporti della Camera, ha confermato:
“È nostra intenzione rafforzare al massimo le condizioni di sicurezza di motociclisti, ciclisti e pedoni, cercheremo di farlo nel lavoro in Commissione integrando i testi del DDL del Governo e quello di iniziativa parlamentare. Gli obiettivi sono comuni e condivisi e per raggiungerli meglio ascolteremo le associazioni dei diversi utenti della strada e di coloro che si battono per migliorare la sicurezza stradale”.