Marquez: "Vincere in MotoGP è qualcosa di speciale"
Il giovane talento di HRC, capoclassifica della MotoGP a metà stagione, condivide i suoi pensieri sul suo primo anno nella classe regina del Motomondiale in una lunga intervista ufficiale.
Con tre vittorie e altri cinque podi nel suo primo anno in MotoGP – e tre pole position – il rookie terribile di HRC Marc Marquez si sta godendo la tradizionale pausa estiva del Motomondiale guardando tutti dall’alto in basso dalla cima della della classifica piloti della MotoGP. Nonostante il 20enne spagnolo sia nuovo per la categoria, Marquez ha dimostrato di non soffrire di timori riverenziali verso nessuno (vedi il sorpassoa Lorenzo a Jerez o quello ai danni di Rossi al ‘cavatappi’ di Laguna Seca), proponendosi subito quale uno dei principali pretendenti al titolo mondiale della MotoGP.
Marquez, campione mondiale in carica della Moto2, ha confidato i suei pensieri sulla prima metà della stagione 2013 in una lunga intervista rilasciata dal team, che andiamo a riproporre in forma integrale:
Quale gara ti è piaciuta di più in questa stagione?
“Ce ne sono diverse, ma Austin è stata speciale: la mia prima vittoria! Mi è piaciuta anche Laguna Seca: era una pista nuova per me, sulla quale non avevo mai guidato… è un circuito speciale. Mi è piaciuta anche la gara di Jerez, perché ho spinto al 100%. Ci sono alcune gare in cui avrei potuto fare meglio, altre in cui sarebbe potuta andare peggio, ma nel complesso sono contento tranne che per il Mugello: è stato un week-end con tante cadute, di cui una in gara a soli due giri dalla fine che mi ha fatto perdere punti preziosi.”
Come ci si sente a vincere una gara della MotoGP?
“Dopo il test di Austin avevo capito che su quella pista avrei avuto una buona occasione per ottenere la prima vittoria, ma c’erano comunque dei dubbi, perché un test non è mai come il weekend del Gran Premio. In gara le cose sono completamente diverse. Quando ho vinto la corsa, in un primo momento mi sembrava solo un’altra vittoria, ma quando sono tornato a casa ho capito che una vittoria in MotoGP non è ‘solo una vittoria’, è un qualcosa di speciale, e ne sono rimasto entusiasta. Mi sono ricordato di tutte le persone che mi avevano aiutato a conquistarla”.
Pensi che sia stato normale vincere alla tua seconda gara?
“No, ma dipende molto dalle circostanze. Vincendo, abbiamo dimostrato di aver fatto qualcosa di buono. Il circuito di Austin si è dimostrato adatto a me fin dall’inizio, ma forse, se questo Gran Premio si fosse svolto a fine campionato, la mia vittoria sarebbe arrivato alla fine della stagione. Non si sa mai. Era una pista nuova per tutti, e aver fatto un test lì in precedenza mi ha aiutato molto”.
Si dice che 125 e 250 sono stati la scuola migliore in preparazione alla MotoGP. Tu cosa hai imparato dalla tua esperienza in Moto2?
“La verità è che non posso confrontare la 250cc con la Moto2, perché non ho mai corso in 250, ma quando ho fatto il salto dalla 125 cc alla Moto2 ho forse sofferto un po’ di più rispetto al passaggio in MotoGP. Il salto dalla Moto2 alla MotoGP non è grande come quello dalla 250 cc, perché io avevo già guidato con un motore a quattro tempi in Moto2 e il peso della moto è simile a quello di una MotoGP. Serve un po’ di tempo per abituarsi all’elettronica, ma il resto è abbastanza simile. Inoltre, anche il profilo del pneumatico è abbastanza simile. Ci sono aspetti positivi e, probabilmente, alcuni aspetti negativi.”
“In Moto2 ho imparato molte cose. Nella 125cc è diverso perché si può andare a gas spalancato dall’inizio alla fine, ma in Moto2 è necessario imparare a gestire i pneumatici, e adattarsi al serbatoio pieno o vuoto: sono aspetti che quasi non si notano con le moto piccole. E’ comunque una categoria molto combattuta, dove sei tu ed il tuo team a fare la differenza. Ho imparato molte cose, e tutta questa esperienza mi è utile adesso in MotoGP”.
Era più divertente della MotoGP?
“Dipende dalla gara. Mi piace di più guidare in MotoGP, perché in Moto2 c’era sempre il chattering o qualcosa del genere, e la moto non era mai perfetta. Eravamo tutti sullo stesso piano e la differenza doveva farla il pilota. La MotoGP è il classe più divertente, ma forse le gare più divertenti erano in Moto2. Adesso soffro ancora per il chattering su tutti i circuiti, ma rispetto alla Moto2 è quasi nulla.”
Come si sorpassa con queste moto così pesanti?
“In MotoGP sorpassare è dura, perché la moto pesa molto e bisogna essere molto sicuri quando si passa. Soprattutto in frenata, perché con i dischi in carbonio lo fai proprio all’ultimo secondo. Il pneumatico inoltre ti consente di frenare molto duramente, così non si vedono molti sorpassi. La velocità è tanta e quindi devi pianificare i sorpassi, ma se un rivale è a portata il piano può comunque essere riadattato.”
Marc Marquez sarà il Campione del Mondo 2013 se …
“Se sarà fortunato! Non voglio pensarci, perché – come abbiamo visto nelle ultime due gare – in un campionato può succedere veramente di tutto. Abbiamo ancora metà stagione davanti e queste ultime due gare sono andate abbastanza bene, ma dobbiamo vedere come saranno le cose in condizioni reali, cioè con Pedrosa e Lorenzo pienamente recuperati. Nel frattempo, noi stiamo ottenendo questi risultati e siamo proprio lì davanti, quindi la possibilità c’è.”
In tutte le gare che hai portato a termine sei finito sul podio. Come te lo spieghi?
“Questa è una grande sorpresa e una buona notizia. Fatta eccezione per il Mugello, in ogni gara sono finito sul podio. Anche la continuità è molto imprtante. Forse questo dato è ancora più impressionante delle vittorie. Essere in grado di lottare per il podio in ogni corsa è una buona cosa.”
Che cosa si prova a gareggiare con Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo e Valentino Rossi?
“Si impara molto. Sono i piloti che non gettano mai la spugna, come abbiamo visto. Si impara molto correndo dietro e con loro, si vede il modo in cui affrontano le gare, le loro strategie, e anche questo è un aspetto molto importante. Si imparano piccoli segreti che poi cerchi di sfruttare.”
Come sta andando tuo fratello [Alex, pilota in Moto3] in questa stagione?
“Sta sorprendendo tutti. Questo inverno mi è sembrato molto forte facendo motocross. Ero sicuro che fosse veloce. Ho dovuto spingere per stargli davanti a lui, ma il training invernale fatto a casa ha dato i suoi frutti. Ci sforziamo di dare il massimo insieme, e questo ci aiuta a rimanere in buona forma, perché anche attraverso l’allenamento ci aiutiamo l’un l’altro”.
Non ti ha mai battuto in allenamento?
“La differenza di età di tre anni si fa sentire, ma la verità è che lui sta andando molto veloce. Posso ancora reggere il confronto con lui, ma ci sarà un momento in cui non potrò più essere così sicuro perché io non ero forte fisicamente come lui alla sua età.”
Quali sono le tue vacanze ideali? Hai già dei piani per questa estate?
“Ho qualche piano. Spiaggia, sole e amici. Non avrò una pausa molto lunga, ma per una settimana vedrò di staccare la spina per poi continuare con gli allenamenti.”
Ci farai vedere qualcosa su Twitter? Ti piacciono i social media?
“Ci sto pensando, ma sarebbe bello prendersi una settimana di riposo anche da Twitter e Facebook.”