Icon Sheene: un tributo a Barry Sheene in serie limitata da 250CV

Di L. Lallai
Pubblicato il 25 mar 2010
Icon Sheene: un tributo a Barry Sheene in serie limitata da 250CV


Barry Sheene è stato un eroe, per me come per tante altre persone. Credo che la Icon Sheene sia uno splendido tributo ad un uomo fantastico, e sono stato davvero fortunato ad avere il supporto della sua famiglia per questo progetto.” Sono le parole di Andrew Morris, creatore della Icon Sheene, una special davvero particolare che il tuner ha voluto dedicare al grande campione del passato.

Il particolare davvero spiazzante di questa moto, è che la sua potenza non ha nulla a che vedere con i cari vecchi Suzuki che Iron Man portava alla vittoria (e distruggeva spesso), perchè tale bestia è accreditata di 250CV, ottenuti grazie alla sovralimentazione del 4 cilindri in linea del GSX 1400.

Costruita nei pressi di Nottingham dalla Icon Motorcycles, oltre che essere la più potente moto dotata di immatricolazione e targa per poter circolare liberamente, è anche particolarmente costosa: quasi 120.000€ per portarsi a casa questo gioiellino, non a caso soprannominato “the ultimate road bike”. Solo 53 Icon Sheene verranno costruite, e ognuna rappresenterà un anno della vita del campione.

Icon Sheene
Icon Sheene
Icon Sheene

Andando più nell’aspetto tecnico, la sovralimentazione è affidata ad una turbina Garret, che associata al monoblocco raffreddato ad aria della GSX 1400 sviluppa la stratosferica potenza di 250CV. Gli organi interni, ovviamente, hanno avuto bisogno di materiali più resitenti, quindi spazio ai pistoni Wiseco e bielle Carrillo con altri particolari racing e ad alta resistenza.

Il telaio è inconfondibilmente uno Spondon, con grossi tubi in alluminio che abbrcciano il propulsore. Le sospensioni sono affidate anteriormente a Bitubo, con una forcella upside-down dedicata, e al posteriore vediamo un nuovo forcellone Fabrication Tecniques, in alluminio, davvero bello.

Cerchi in carbonio, pinze freno ISR, nuovi dischi e leve, sovrastrutture in fibra di carbonio (che tanto ricordano le vecchie Suzuki Katana), serbatoio in alluminio e scarico artigianale. La gestione elettronica è affidata ad una centralina Bosch Motronic, che tiene a bada l’esuberanza dell’esercito di puledri dandogli una certa compostezza.

via | MCN

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