TEST Moto Guzzi Bellagio Aquila Nera
Si chiama Aquila Nera e identifica una nuova gamma di modelli Moto Guzzi, tre modelli diversi accomunati da scelte estetiche simili e facilmente riconoscibili. L’allestimento Aquila Nera prevede la presenza di una grande aquila sul serbatoio, il logo storico di Moto Guzzi, tutto affiancato ad una nuova livrea “dark” che valorizza la meccanica e la classicità delle linee di queste moto.
Le tre prescelte per l’allestimento Aquila Nera sono state la Bellagio 940cc, la Nevada 750cc e la California 1.100cc. Sulla prima delle tre si è concentrata la nostra attenzione eleggendola protagonista di questa nostra prova. La Bellagio è senza dubbio la moto con la ciclistica più moderna del gruppo e la guida più efficace e divertente anche per un utilizzo più sportivo e divertente.
Facile e maneggevole, caratterizzata da un’ottima posizione di guida, offre un motore brioso e veramente divertente, potente ai bassi regimi, dotato di un insospettabile allungo e accoppiato ad un cambio decisamente più rapido e preciso rispetto alle altre due compagne di avventura.
Dal punto di vista estetico l’allestimento “Aquila Nera” propone un concetto cromatico impostato sulla presenza del colore nero opaco, denominato “Coal Black” sia sui volumi delle sovrastrutture, quindi su serbatoio, fianchetti e parafanghi, sia sulle superfici del blocco motore. La finitura scura esalta così il contrasto del metallo, dall’alluminio dei cilindri alle spesse cromature presenti laddove si concentra l’attenzione dell’appassionato: ruote, impianto di scarico, ponte di comando.
Il tutto sottolineato dal prestigioso ritorno del marchio storico Moto Guzzi, quello con la grande aquila dorata che campeggia maestosa sulla scritta Moto Guzzi.L’impostazione di guida si dimostra ben più sportiva di quanto l’aspetto estetico lasci trasparire. Seduta two-up bassa e arretrata sulla ruota posteriore, pedane avanzate e un ampio manubrio drag bar che ne aumenta la guidabilità così come il fascino squisitamente americano.
La distribuzione dei carichi, ben ripartita tra gli assi e la centralizzazione delle masse, regalano alla moto una maneggevolezza sorprendente che invita ad affrontare i percorsi più tortuosi sostenuti dalla rapidità nei cambi di direzione e dal rigore di un avantreno sempre ben caricato. Il segreto dell’agilità e del rigore direzionale della Bellagio è l’inedito telaio tubolare a doppia culla in acciaio connesso con il monobraccio in alluminio ad articolazione progressiva che custodisce la trasmissione a cardano reattivo compatto.
Il tutto forma un sistema dalla grande rigidezza strutturale, che restituisce una risposta istantanea ai comandi del pilota. Solida e precisa in inserimento di curva si muove bene anche nel traffico più caotico, regalando grandi angoli di piega anche a basse velocità. Ottimo anche il feedback del posteriore facile da “sentire” e piacevole da controllare in uscita di curva. Strade tortuose da affrontare in terza o quarta marcia rappresentano il suo habitat naturale, dove la bontà del telaio viene limitata solo dal posizionamento troppo basso delle pedane.
Dal punto di vista ciclistico non mancano sospensioni regolabili, ruote a raggi che ben si accoppiano al curatissimo impianto di scarico cromato. Al grande piacere di guida della Bellagio contribuiscono le ottime e insospettabili prestazioni dell’inedito bicilindrico a corsa corta da 935,6cc, che eroga una potenza di 75 CV a 7.200 giri/min. Le prestazioni finali non sono lontane da quelle di una naked di media cilindrata stesso discorso per la guidabilità e l’efficacia di guida, il tutto accompagnato da un comfort inevitabilmente superiore.
Insomma per gli amanti dello stile custom che non vogliono rinunciare al piacere di guida sembra proprio la Bellagio la migliore risposta sul mercato, infatti anche guidando in modo aggressivo questa Guzzi non disdegna inserimenti rapidissimi e accelerazioni con la ruota in aria, con reazioni completamente diverse rispetto alle altre sorelle della gamma Aquila Nera. Molto contenuto anche il livello delle vibrazioni, smorzate efficacemente sia al livello delle pedane che sul manubrio, migliorabile invece la potenza frenante. Il prezzo infine è di 10.760 euro con un posizionamento piuttosto aggressivo rispetto alla migliore concorrenza del sol levante.
Piace
– Sportività e piacere di guida insospettabili
– Rendimento del propulsore
– Maneggevolezza e controllo di guida
Non piace
– Pedane basse rispetto alle doti ciclistiche
– Frenata migliorabile nell’uso sportivo