BMW GS: 30 anni di storia

Di Stefano Marzola
Pubblicato il 8 apr 2010
BMW GS: 30 anni di storia


All’inizio fu la R 80 G/S. Stiamo parlando del 1980, anno in cui al Salone di Colonia venne presentata la prima GS, la Gelände Strasse (“strada sterrata”). Una moto essenziale ma di una cubatura abbastanza fuori dai canoni dell’epoca, se non altro per il segmento a cui apparteneva. Anzi, un segmento che è stato inaugurato proprio quel giorno, prima della BMW le enduro stradali non esistevano. Si parla di moto che al fuoristrada prediligevano i viaggi a lungo raggio ma comunque avevano la capacità di portare più o meno ovunque, sebbene un po’ di malizia del pilota fosse una caratteristica necessaria per avventurarsi lontano dall’asfalto.

Caratteristica della R 80 G/S era il motore boxer, un’architettura tipica dei propulsori BMW che ancora oggi resiste ed è molto apprezzata per alcune sue caratteristiche, come la morbidezza nell’erogazione e la corposità dei bassi regimi. Attorno a questi due cilindri sporgenti sono stati realizzati negli anni le evoluzioni del progetto originario: si è passati dalla 80 G/S alla 80 GS, poi la R1000GS, la R1100GS, la R1150GS ed, infine, la R1200GS: di modelli con la sigla GS ne sono stati venduti oltre 500.000 in tutto il Mondo. Ma il motore boxer è stato in alcuni modelli sostituito da alternative: ad esempio, il monociclindrico della prima F650GS o il bicilindrico parallelo frontemarcia della seconda F650GS e della F800GS.

Ma non solo: un’altra caratteristica che ha debuttato sulla GS era il monobraccio posteriore, chiamato “Monolever” che ancora oggi è una peculiarità della gran parte della gamma BMW, sebbene negli anni sia stato profondamente modificato. Il monobraccio, peraltro, ha anche la funzione di ospitare il cardano, altra caratteristica che BMW raramente abbandona nelle sue motociclette.

BMW GS 30 anni
BMW GS 30 anni
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Per venire ai nostri giorni, l’ultima evoluzione – la R 1200 GS – è da diversi anni la moto più venduta in Italia (sommando i numeri della versione standard e di quella Adventure). Una moto alla quale viene universalmente riconosciuto un equilibrio eccezionale unitamente alla sua versatilità che consente di affrontare viaggi da centinaia di chilometri o le curve di un passo dolomitico con la stessa efficacia, sia da soli che in coppia. Il carattere da fuoristrada negli anni si è sempre di più allontanato ma ciò non toglie che qualche puntatina fuori dall’asfalto le sia concessa.

E, visto che abbiamo appena detto che non sono più moto da fuoristrada, facciamoci subito smentire dal video che segue dove Francesco Catanese guida la BMW F 800 GS del pilota Stefano Sacchini. Avendo avuto la fortuna di correre accanto a Catanese, vi posso assicurare che quello che fa con una GS 800 lo riesce a fare allo stesso modo con la R 1200 GS Adventure, un mastodonte da 223 kg a secco!

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