Due "geni", Pasolini (del manico) e Cecchini (del motore). E' il motociclismo di ... 41 anni fa
Non sembra ieri, ma nemmeno … l’altro ieri. E’ una rarissima e preziosissima “perla” del motociclismo di … 41 (quarantuno) anni fa.
La foto mostra due personaggi unici: Renzo Pasolini e Giancarlo Cecchini. Il pilota riminese, straordinario e inimitabile, i cui sogni si sono infranti quattro anni dopo nel maledetto curvone di Monza. E il “mago” pesarese, (tutt’ora validamente … in pista) che porta sempre dentro il suo cuore il ricordo di Renzo, suo amico unico, da lui considerato “manico genio”.
Oggi sono i computer a dominare nel box del motomondiale. Qui Renzo e Giancarlo “scrutano” attenti, “coccolandolo”, il possente e affascinante motore della Benelli 250 quattro cilindri 4 T.
Nemmeno quel 1969 porterà fortuna al “Paso”. Ben altra sorte toccherà a quel motore e a quella bellissima moto, portata al debutto (nella prima splendida versione verde e grigio metalizzati) in una gara vittoriosa da Silvio Grassetti a Cesenatico nel 1962 e “reinventata” dal genio di Tarquinio Provini dal 1964 in avanti.
Il 1969 è l’ultima anno prima delle limitazioni della FIM ai superfrazionati nella duemmezzo.
Ma la Benelli, rinverdendo gli allori del suo rosso “bialbero” del 1950 con il cesenate Dario Ambrosini, non si farà sfuggire l’occasione, riprendendosi il titolo iridato della quarto di litro con l’australiano Kel Carruthers. Che tempi, ragazzi!