MotoGP Brno 2013, Ducati ancora in 'Profondo Rosso'
Dovizioso e Hayden ancora una volta protagonisti di una gara 'tra di loro', a distanza siderale dalle prime posizioni: 7° ed 8° posto per loro davanti ad Andrea Iannone.
Tra i prototipi giapponesi e le CRT, sembra delinearsi sempre più una categoria ‘di mezzo’ riservata alle Ducati Desmosedici, che anche nel Gran Premio della Repubblica Ceca hanno fatto corsa a sè senza impensierire nessun pilota Honda o Yamaha e chiudendo con un distacco ancora una volta a mezzo minuto dal vincitore, che con sempre maggior frequenza si chiama Marc Marqez (Honda Repsol).
Come ormai accade da qualche gara, i piloti del team ufficiale Dovizioso e Hayden si sono ritrovati a viaggiare in perfetta solitudine ed a lottare tra di loro per la miglior posizione lasciata ‘vacante’ dagli avversari, nel caso di Brno il 7° posto (grazie alle cadute di Crutchlow e Smith del team Yamaha Tech3) agguantato dal forlivese ‘allo sprint‘ sull’americano. I due erano stati inizialmente tallonati dall’altra GP13 del team Pramac Racing affidata ad Andrea Iannone, ma il giovane e malconcio pilota di Vasto perdeva poi successivamente terreno limitandosi a difendere la posizione dal ritorno delle CRT di Aleix Espargaro (Power Electronics Aspar) e Colin Edwards (NGM Mobile Forward Racing).
Dopo essersi finalmente aggiudicato l’ennesimo derby in famiglia – aveva perso il confronto diretto con Hayden nei due precedenti rounds americani – Andrea Dovizioso cerca di fare buon viso a cattivo gioco, cercando di cogliere i lati positivi della gara ma senza nascondersi i grossi problemi della squadra:
“Per quello che ci potevamo aspettare oggi sono abbastanza contento, anche perché ho mantenuto un passo costante e soprattutto sono riuscito a scendere sotto l’1.58 verso la fine. Ho fatto tutta la mia gara davanti a Nicky, ho spinto al massimo e sono stato molto pulito nella guida. Sono soddisfatto della mia prestazione, ma logicamente il distacco è troppo: 35 secondi sono veramente tanti.”
Anche Nicky Hayden cerca di salvare il salvabile, ma ancora una volta il suo racconto non può che limitarsi a quello del confronto diretto con il compagno di squadra:
“Ancora una volta il gruppo davanti era più veloce di noi. Nei primi giri Dovi ha allungato, ma sono riuscito a raggiungerlo e a lottare con lui. Di nuovo verso la fine ci siamo trovati vicini, ma non c’era lo spazio necessario per fare un sorpasso pulito senza rischiare un contatto. Lui ha fatto davvero una bella gara, chiudendo tutte le traiettorie negli ultimi due giri. Siamo riusciti a migliorare la mia moto durante il warm-up e infatti in gara, sull’asfalto irregolare, ho avuto il miglior feeling di tutto il weekend. Ho fatto il giro di allineamento con la gomma anteriore dura, ma per la gara ho montato quella morbida. E’ stato un rischio, ma alla fine si è rivelata la scelta giusta.”
Andrea Iannone ha chiuso nono con la Desmosedici GP13 del team Energy T.I. Pramac Racing Team dietro agli ufficiali Ducati, anche se con un distacco attorno ai 16 secondi, ed anche lui dopo una gara condotta per la maggior parte in perfetta solitudine. L’abruzzese ha corso con ancora diversi acciacchi rimediati nelle uscite precedenti, ma la sua analisi del GP della Repubblica Ceca cerca di ostentare una qualche forma di positività:
“La gara è cominciata bene, sono contento. Durante i primi giri il mio passo era molto simile a quello di Nicky e Dovi, e sono riuscito ad essere costante. Questo vuol dire che stiamo migliorando, stiamo crescendo e lavorando bene. Dopo il 10 giro ho iniziato a far fatica, non avevo forza nelle frenate ed in accelerazione e non riuscivo a stare attaccato alla moto. Questo weekend è stato comunque positivo, dopo due cadute, e dopo le faticose giornate affrontate, anche a causa del mio infortunio, abbiamo fatto una buona gara. Certo se potessimo avere una settimana di stop, per me fisicamente sarebbe meglio, volare direttamente a Silverstone e disputare un’altra gara la prossima settimana non aiuta. Spero solo che non peggiori perché almeno so cosa aspettarmi. Vediamo.”
La profonda crisi di risultati per il Ducati Team sembra quindi avvitarsi su se stessa, senza apparenti spiragli di ripresa per l’immediato futuro. L’astinenza dalla vittoria come noto risale all’epoca di Casey Stoner, ma questa annata sembra delinearsi addirittura peggio di quelle del vituperato biennio targato Valentino Rossi, con la casa bolognese che in questo 2013 rischia di mancare del tutto l’appuntamento con il podio, fino ad oggi comunque raramente sfiorato (il miglior risultato è il quarto posto di Dovizioso a Le Mans, la stessa pista dove Rossi aveva conquistato un terzo e un secondo posto nei due anni sulla Desmosedici.
Nella sua analisi del dopo-Brno, il Direttore Generale di Ducati Corse Bernard Gobmeier, assicura come sempre il massimo impegno, ma è chiaro che la pochezza dei risultati in MotoGP – combinata a quella altrettanto deludente nel Mondiale SBK – dovrà indurre i piani alti del management Audi ad intervenire pesantemente sul progetto, che al momento non sembrerebbe avere vie d’uscita:
“Ancora una volta è stato un weekend difficile per noi, perché abbiamo avuto gli stessi problemi della scorsa settimana a Indianapolis. Entrambi i nostri piloti hanno fatto un ottimo lavoro e si sono impegnati al massimo ma sappiamo che, nonostante i piccoli miglioramenti ottenuti finora, dobbiamo fare ancora molta strada per migliorare la GP13. Saranno ovviamente necessari altri step tecnici per aiutarci a raggiungere il secondo gruppo. Continueremo con il nostro intenso programma di test: abbiamo ancora materiale nuovo da provare per cercare di migliorare il comportamento della nostra moto.”