Monza, superpole. Pioggia di record per il "corsaro" Max Biaggi
Il “corsaro” va all’arrembaggio e conquista a Monza una superpole con tre splendide perle.
Innanzi tutto il miglior tempo: 1’42.121, una sberla che è anche il nuovo “piolo” per la pista brianzola. Poi la media sul giro: 203,653 Kmh, a dimostrazione del missile Aprilia. Infine il fulmine accecante sul rettifilo: 330 kmh, la velocità più elevata della storia della SBK! Che dire ancora?
Che queste straordinarie performances sono state ottenute da un Max Biaggi in grande spolvero, il miglior Max Biaggi da quando corre nelle “derivate”.
Niente da fare, oggi, contro il campione romano, Neppure per i due indiavolati Crutchlow (Yamaha) e Fabrizio (Ducati), rispettivamente secondo in 1’42.154 e terzo in 1’42.499. A seguire Rea (Honda), sempre al massimo livello.
Il pilota della Yamaha conferma la sua felice predisposizione per la Superpole, mentre Michel, smanioso di chiudere astiose polemiche con i fatti, riporta la Ducati molto in alto. Anche se qui la bicilindrica di Borgo Panigale sconta un “gap” notevole in velocità di punta: ben 15 kmh nei confronti dell’Aprilia.
Comunque, due italiani in prima fila e quattro Marche differenti: Aprilia, Yamaha, Ducati, Honda.
Purtroppo la Superpole di Monza conferma lo stato di smarrimento di Haga, sfuocato e sempre troppo lento. Difficilmente il pilota giapponese riuscirà domani a compiere il miracolo del recupero sui primi.
Seconda fila con Haslam (Suzuki) e il ritrovato Xaus (BMW), sempre abbonato con le sue scivolate, ma stavolta anche proficuo con il cronometro. A seguire Toseland, settimo e ultimo a girare dentro l’1 e 42, poi Sykes (qui il motore della Kawasaki si è fatto vedere).
Al di sotto delle aspettative Camier (scivolato), Corser, Checa e Smrz (caduto nella prima manche). Ottimo Scassa, nella top ten davanti a un nugolo di “grandi” in sella a moto ufficialie, bravo Lanzi, che qui non può fare di più per mancanza di birra nell suo motore..
Se il tempo tiene, sarà una corsa da batticuore. Nessuno pare in grado di involarsi. Poi le scie faranno il resto. Monza richiede un gran motore, ma resta pista da piloti col pelo nello stomaco.