MotoGP Silverstone, Lorenzo in vetta nelle prime “libere”. Marquez “solo” secondo. Rossi in seconda fila virtuale.
La clessidra fa scorrere inesorabilmente il tempo e Silverstone segna il round stagionale numero 12, come dire che gli inseguitori della “lepre” capoclassifica iridata Marquez, in primis Lorenzo e Pedrosa, non possono fallire il GP d’Inghilterra.
Smentendo le previsioni negative, la prima giornata di libere si svolge col cielo terso e temperatura primaverile, caso mai a preoccupare i piloti è l’asfalto da … cross, che manda in tilt le sospensioni con evidenti scuotimenti della ciclistica e offusca l’immagine (oltre la sicurezza) di un circuito fra i più selettivi e spettacolari di tutto il mondiale.
Tre Honda, quelle di Marquez, Pedrosa, Bautista, viaggiano in fila indiana ma costrette a subire la (momentanea) supremazia della Yamaha di Jorge Lorenzo, miglior tempo (2’02.735 contro il suo 2’04.035 delle FP1) staccato subito, all’inizio del turno.
Dopo le Honda, in seconda fila, quinto e sesto tempo, le Yamaha di Rossi (+0.746), apparso fin troppo … rilassato e soddisfatto della posizione guadagnata rispetto alle FP1) e di Crutchlow (+0.771), più guardingo del solito, sapendo che … nemo propheta in patria.
Sale quindi Dovizioso dal decimo al settimo posto, che scavlaca Hayden (decimo +1.355) ma con gap di 924 millesimi, come dire, niente di nuovo per le rosse di Borgo Panigale. Fra i due ducatisti, Smith ottavo (+1.016) e Bradl nono (+1.050).
Fra i big, il più scontento è apparso Pedrosa per il suo gap di quasi mezzo secondo, anche se fortunatamente molto meno preoccupato della sua spalla, tornata ok. Rossi è abituato a camuffare la propria insoddisfazione, derivata non tanto dalla posizione ma dal distacco (sette decimi e mezzo) non certo lieve dal compagno di squadra Lorenzo, decisissimo a riaprire la sfida del mondiale con Marquez.
I 5900 metri di Silverstone promettono grande show, con qualifiche dove nulla è dato per scontato. C’è solo da sperare nella clemenza del meteo. A domani.