Le 10 moto di produzione più costose della storia

Qual è la di produzione più costosa del pianeta? La Gold Wing? Una Harley? Qualche oscuro prodotto di una casa mai sentita nominare? Scopriamolo insieme con questa succosa e a tratti sorprendente Top 10.

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 20 set 2013
Le 10 moto di produzione più costose della storia

La domanda di per sé è tanto semplice quanto banale: qual è la moto di produzione più costosa del mondo? Andando a scorrere i listini delle case più famose e ‘familiari’ al grande pubblico, ci si può imbattere nei 40.900 € richiesti per la nuova Harley-Davidson CVO Limited ‘Project Rushmore’, i 43.900 € Indian Chief Vintage Limited Edition, i 32.290 € per l’imponente Honda Gold Wing oppure, per rimanere in Italia, i 31.990 € necessari per accaparrarsi la Ducati 1199 Panigale R, i 24.290 € per la meravigliosa MV Agusta F4RR e i 22.650 € per la sportivissima Aprilia RSV4 Factory ABS.

Inoltre, rimanendo in tema ‘super-sportive’, oltre oceano c’è anche la EBR 1190 RS della Erik Buell Racing, disponibile al pubblico statunitense a 42.599 $ (circa 32.000 €), ma noi abbiamo voluto andare a scavare un pò più in profondità, andando a scovare quelle moto che possono essere sì considerate ‘di produzione’ – quindi non speciali ‘one-off’ ricoperte d’oro o tempestate di diamenti – e che possono circolare su strada (quindi escludendo improbabili missili cone la Dodge Tomahawk), ma che sono state create da case o atelier motocilcistici e sono comunque disponibili per qualunque cliente che volesse accaparrarsene una. A patto che, naturalmente, si disponga di un portafogli capiente e ‘ben farcito’.

Siamo quindi andati a ‘pescare’ le 10 motociclette più costose del mondo, e anche se non si tratta di 10 modelli totalmente sconosciuti al grande pubblico, probabilmente ce n’è qualcuno che è sfuggito all’attenzione di qualche lettore, forse anche quella che ha conquistato il primo posto.. Precisando che la rappresentanza italiana in classifica non mancherà, non ci resta che cominciare il nostro speciale countdown, che parte proprio da una moto nata nel Bel Paese

Vyrus 987 C3 4V V – 78.000 Euro

Ad aprire le danze è l’eccentrica Vyrus 987 C3 4V V, la versione top di gamma Volumex – o Supercharged – con compressore volumetrico creata dal genio di Ascanio Rodorigo ed introdotta dalla casa riminese nel 2009 insieme ad altre due versioni leggermente ‘più sobrie’ del modello: standard (da oltre 46.000 €) e ‘R’ (da 53.000 €).

Il modello, dal costo di 78.000 €, è equipaggiato con il potente bicilidrico a L Ducati 4T 4 valvole raffreddato a liquido da 1198 cc utilizzato per la serie 1098/1198, a cui Vyrus non ha esitato ad aggiungere la sovralimentazione per raggiungere la strabiliante potenza di 211 CV. Considerando che il peso della 987 C3 4V V e di circa 155 kg, il modello si propone con uno stabiliante rapporto peso potenza pari a 1.37 CV per chilogrammo, mentre la velocità massima dichiarata è di 310 km/h.

Quando nel 2008 l’atelier bolognese NCR Corse annunciò l’arrivo di una moto ‘celebrativa’ per il trentennale di una delle più leggendarie vittorie nella storia del motociclismo sportivo, ossia la vittoria di Mike ‘The Bike’ Hailwood al Tourist Trophy F1 del 1978 con una Ducati 900SS, c’erano pochi dubbi sul fatto che si sarebbe trattato di una realizzazione assolutamente unica e fuori dagli schemi, e le attese infatti non andarono affatto deluse. Forcella anteriore MotoGP Ohlins FGR 900 pressurizzata

Realizzata sulla base di una Ducati Sport 1000 e con una livrea ‘replica’ di quella utilizzata da Hailwood sull’Isola di Man 30 anni prima, la moto fu pesantemente rilavorata dagli artisti di NCR per ridurre il più possibile il suo peso con abbondante uso di carbonio e titanio – tanto che il prodotto finito fermava l’ago della bilancia sui 136 kg.

Il suffisso ‘CC’ che segue il nome F4 in questa particolare edizione del bolide di Schiranna sta per Claudio Castiglioni, ed è chiaro che una moto destinata a portare il nome dell’indimenticato condottiero varesino non poteva che essere qualcosa di assolutamente speciale ed unico, e questo è proprio il caso di questo capolavoro, presentato da MV come la sua espressione ‘più estrema’ e prodotto in tiratura limitata di sole 100 unità al prezzo di 100.000 € cadauna.

Anche se dal punto di vista visivo la F4CC non si discosta eccessivamente dalle melodiche linee disegnate da Massimo Tamburini per la ‘normale’ F4, questa particolare variante – introdotta a fine 2006 – aveva circa il 90% dei suoi componenti appositamenti realizzati per questo progetto, che nelle intenzioni della casa doveva rappresentare il top della propria capacità tecnologica volta a massimizzare il risultato prestazionale.

Non ci sono dubbi che la Confederate B135 Wraith Combat 2013 è una moto che colpisce al primo sguardo. L’originalità del suo design, così distante da ogni altra offerta ‘contemporanea’ – ed esclusione degli altri modelli firmati Confederate Motorcycles, naturalmente – la rendono un pezzo assolutamente unico nel panorama motociclistico, ed il suo fascino magnetico non poteva certo lasciare indifferente nessun appassionato.

E’ risaputo che il costruttore dell’Alabama fa del ‘minimalismo funzionale’ uno dei capisaldi della propria filosofia, ma il prezzo esagerato di questa moto, 135.000 dollari (poco più di 101.000 € al cambio attuale) è dovuto alla esclusività e ricercatezza dei suoi componenti e dettagli, a partire dal telaio, dalla massicia forcella e dai cerchi a 7 razze, tutti in fibra di carbonio realizzati artigianalmente.

Spinta da un bicilindrico da 1.966 cc di cilindrata in grado di sviluppare 125 CV e 176 Nm di coppia (abbinato ad un cambio a 5 marce) e con un peso a secco di 176 kg, la nuova la Confederate B135 Wraith Combat si ripromette di essere anche piuttosto prestante, anche se la casa non ha rilasciato dati ufficiali in materia. Questo modello è prodotto in una serie limitata di 7 esemplari, realizzati solamente su ordinazione. Con una clientela ‘abituale’ che comprende personaggi del calibro di Tom Cruise, Brad Pitt, Bruce Springsteen and Re Abdullah II di Giordania, supponiamo che anche questa meraviglia andrà rapidamente a ruba.

NCR Leggera 1200 Titanium Special – 108.600 Euro

All’osservatore distratto, la NCR Leggera 1200 può sembrare una semplice Ducati Hypermotard leggermente modificata, ma basta dare un occhiata più attenta e approfondita per accorgersi che non è esattamente questo il caso. D’altra parte, nel credo di NCR Corse sta scritto che tutto può essere migliorato, alleggerito e regalare maggiori prestazioni, e questo è esattamente il tipo di trattamento che hanno somministrato alla Hypermotard per dar vita alla Leggera 1200.

La NCR Leggera 1200 Titanium Special è l’estremizzazione del concetto della NCR Leggera prima intravista nell’estate 2010 e poi presentata nell’inverno di quello stesso anno. Fatta quasi interamente di titanio – il telaio, ad esempio, pesa solamente 4.8 kg – e dal peso di 115 157 kg (contro i 172 kg della Ducati Hypermotard 1100), si tratta ovviamente del supermotard più leggero e tecnologicamente avanzato del globo.

Sospensioni Ohlins, impianto frenante con pinze monoblocco Brembo Racing, cerchi in carbonio ssviluppati in collaborazione con BST, carenatura in fibra di carbonio e un motore rilavorato (con alesaggio allargato, valvole in titanio e covers in magnesio) in grado di produrre 140 CV completano il profilo della NCR Leggera 1200 Titanium Special. Proposta sul mercato nord-americano a 145.000 (circa 108.600 € al cambio attuale), la leggiadra supermoto di NCR Corse è anche il supermotard più costoso di sempre.

La Icon Sheene è un omaggio alla leggenda del motociclismo britannico Barry Sheene – due volte campione del mondo della 500 negli anni 70 con Suzuki – per cui il boss di Icon Motorcycles Andrew Morris ha sempre nutrito grandissima ammirazione.

Progettato in collaborazione con diversi personaggi che avevano lavorato con il mitico ‘Bazza’ durante tutta la sua incredibile carriera, la Icon Sheene è stata realizzata artigianalmente in Gran Bretagna e introdotta al grande pubblico nel 2010, in occasione del Goodwood Festival of Speed di quell’anno.

Quando si pensa a motociclette ai massimi livelli di performance – folli esperimenti a parte – si pensa di solito ad un motore bicilindrico oppure a un quattro-in-linea, dal quale spremere il massimo possibile in termine di cavalli e coppia. Questo però non era esattamente l’ideale di moto veloce per Mr.Ted McIntyre della Marine Turbine Technologies, che nella sua testa immaginava qualcosa di ben più radicale e brutale.

Dopo una lunga gestazione, la sua idea ha finalmento preso forma in questa incredibile MTT Y2K Superbike, che nella sua intelaiatura da sportiva ‘a passo lungo’, al posto di un motore ‘convenzionale’, incapsula una turbina a gas da elicottero Rolls-Royce Model 250, alimentata a cherosene ed in grado di sviluppare 320 CV (!), ma esiste anche la variante Streetfighter capace di produrre – tenetevi forte – 426 CV e 678 Nm di coppia al mostruoso regime di rotazione di 52.000 giri/min. Il risultato è una velocità di punta di 365 km/h, roba da far arrossire dozzine di automobili sportive!

Nuova presenza in classifica per la boutique bolognese NCR, che si piazza al terzo posto con la naked Macchia Nera, le cui sembianze sono state sviluppate insiem al noto designer Aldo Drudi (responsabile, tra le altre cose, delle grafiche dei caschi di Valentino Rossi). Anche in questo caso, il motore ‘donatore’ è di origine Ducati, ed in questo caso si tratta del 998RS Testastretta utilizzato nella stagione 2003 del Mondiale Superbike, accreditato di una potenza di 185 CV.

Ancora una volta, la ‘stella polare’ alla quale hanno guardato gli uomini di NCR Corse per concepire la ‘Macchia Nera’ è la riduzione dei pesi, ed il primo intervento in tal senso è ancora il bellissimo telaio in titanio realizzato in-house, cui si aggiunge un serbatoio in fibra di carbonio con fuel cap in titanio. Per farla breve, questo gioiello pesa solo 135 kg.

Tra le altre componenti vanno sicuramente citati la frizione Slipper Clutch Evoluzione, sospensioni dei maestri svedesi Ohlins davanti e dietro, sistema frenante Brembo di derivazione MotoGP con dischi da 320 millimetri e le ruote in Magnesio. Chiaramente tutto questo ben di Dio ha un prezzo: 225.000 $, circa 168.000 €. La ‘Macchia Nera’ è la terza presenza firmata NCR in questa classifica, ma non è certamente l’ultima…

Come si fa a creare una moto dal prezzo vicino al quarto di milione di dollari (per la precisione 232.000 $, pari a circa 174.000 €)? Semplice: basta prendere come base di partenza una moto che già costa un occhio della testa, che in questo caso è la già straripante Ducati Desmosedici RR, il bolide di Borgo Panigale derivato dal prototipo MotoGP che la casa bolognese presentò nell’estate 2006.

E’ infatti questa la ‘ricetta’ utlizzata dall’atelier NCR Corse per realizzare la sua magnifica Millona 16, nota anche con il nome di M16 (che riporta alla mente l’omonimo fucile d’assalto in una associazione di idee non così fuori luogo). Dopo l’immancabile ‘cura dimagrante’ a base ti titanio e carbonio somministrata dai tecnici NCR, la Millona 16 è arrivata a raggiungere un peso a secco di soli 144 kg, cui si abbina un motore (rivisto) in grado di sviluppare una potenza di oltre 200 CV alla ruota.

Ed eccola quì la moto pià costosa del mondo: la Ecosse Titanium Series FE Ti XX, ultima emanazione della famiglia di prodotti ‘Heretic’, che negli Stati Uniti viene proposta con un cartellino del prezzo di 300.000 $ (poco meno di 225,000 € al cambio attuale) ed è andata a sostituire nel 2011 la precedente Titanium Series RR, che aveva attaccato un cartellino del prezzo altrettanto ‘importante’: 270.000 dollari (circa 202.000 Euro).

La Ecosse Titanium Series FE Ti XX è dotata di un propulsore in alluminio billet da 2409 cc con iniezione, compressore volumetrico ed intercooler, ed è in grado di produrre ben 225 CV. Questo propulsore è incastonato in bella mostra in un telaio in tubi di titanio ‘Grade 9’, con rifiniture in ceramica. Le finiture in fibra di carbonio sono ovviamente varie ed abbondanti, mentre la sella extra-lusso è fornita dall’italiana Berluti. completano il profilo della moto la frizione idraulica, lo scarico in titanio rivestito internamente di ceramica e le sospensioni dei maestri svedesi di Ohlins sia favanti che dietro.

La Ecosse Titanium Series FE Ti XX è quindi la moto stradale più costosa del pianeta, ma a quanto pare il suo regno non è destinato a durare a lungo: Don Atchison, designer e fondatore della casa nel 2001, ha già annunciato che il costruttore è al lavoro su un modello chiamato ES1 che al momento del lancio ne usurperà la corona con un prezzo di 350.000 dollari (circa 262.000 €). Visto che stavamo proprio per accendere un mutuo per mettere le mani su una delle 13 Titanium Series FE Ti XX prodotte ogni anno – buona parte delle quali pare siano finite in Cina – a questo punto magari ci conviene attendere ancora un po’..

Ecosse Titanium Series FE Ti XX
Ecosse Titanium Series FE Ti XX
Ecosse Titanium Series FE Ti XX
Ecosse Titanium Series FE Ti XX
Ecosse Titanium Series FE Ti XX
Ecosse Titanium Series FE Ti XX
Ecosse Titanium Series FE Ti XX
Ecosse Titanium Series FE Ti XX
Ecosse Titanium Series FE Ti XX

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