Ad Assen, Jorge Lorenzo fa il vuoto e diventa ... "professore".
La corsa: no story. Voto 6. Non c’è storia per il primo posto. Ma neppure per il podio. Onore al trionfatore. Ma la MotoGP scivola. E scivola. Verso il fondo.
Lorenzo: matador super. Voto 10 +. Domina l’intero week end e anche in gara fa quel che vuole con la Yamaha (voto 10 +) “perfetta”. Quarto centro stagionale, Jorge vola verso il titolo.
Pedrosa: recupero. Voto 8+. Dopo il disastro di Silverstone e prove scialbe, lo spagnolo della Honda (voto 8) rialza la testa e torna sul secondo gradino del podio. Poco? Chi si contenta gode.
Stoner: no buono. Voto 7-. Il “canguro” torna sul podio e fa il suo miglior risultato stagionale, ma vola … basso. Ci prova, ma è solo alle schermaglie, e la Ducati (voto 8+), così, abbaia ma non morde. No buono.
Spies: conferma. Voto 8+. Non fa il replay di Silverstone ma ci va vicino con un quarto posto che vale molo: l’americanone “sbriciola” il compagno di Team Edwards, e “doma” piloti più blasonati.
Dovizioso: grigio. Voto 6. Getta alle ortiche la gran corsa di Silverstone con una gara “soft”. Troppi alti e bassi. Anzi, pochi “alti”, molti “bassi”.
De Puniet: forte. Voto 7+. Paga molto per una brutta partenza, poi insegue bene e dà lezioni a molti, fino all’hondista ufficiale Dovizioso. Di più non si può.
Hayden: ombra. Voto 4. L’americano non si vede e la sua Ducati naviga nelle retrovie. Roba da Team “privato”.
Edwards: basta. Voto 4-. L’americano è alla frutta. Non è l’ora di chiudere?
Simoncelli: spaesato. Voto 5. Non è il Sic della 250. Premesse (anche stavolta) non mantenute.
Capirossi: the end. Voto 3. L’imolese non sa più dove andare e la sua Suzuki (voto 3) lo accompagna nel fondo.