Divorzio Ducati-Stoner in "chiaroscuro" ...

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 9 lug 2010
Divorzio Ducati-Stoner in


In uno stile a metà strada tra quello del burocraticismo sovietico o quello della commedia italica del “c’eravamo tanto amati”, un comunicato della Ducati chiude la vicenda del sodalizio con Casey Stoner. Poi quel che segue con il “canguro” alla Honda è un’altra storia. E un’altra storia ancora sarà il passaggio di Valentino Rossi alla Casa bolognese.

Il primo dato certo è che la Casa italiana perde l’unico pilota che (per ora) in 60 anni ha portato a Borgo Panigale l’unico titolo conquistato nella massima cilindrata del motomondiale. Perde un pilota tutt’ora altamente competitivo e vincente, che solo una gestione poco accorta, ha tolto mordente e voglia di vincere, relegandolo in anteprima nel ruolo di ex.

Stoner non ha nessuna malattia, corre semplicemente … “controvoglia” e al … “risparmio” rendendo alla Ducati “pan per focaccia”. Così facendo, Casey sbaglia, perché il pilota, da sempre, prima di tutto corre per se stesso e per il massimo risultato. In questa MotoGP 2010 il binomio Stoner-Ducati aveva (e avrebbe) il potenziale per essere competitivo al massimo livello e anche per battersi alla pari per vincere il titolo mondiale.

Non è stato così (cadute ecc.) e non è così (svogliatezza) perché sin dalla passata stagione alla Ducati e dintorni (main sponsor) si è lavorato con arroganza e maldestria per accaparrarsi Valentino Rossi. Non che l’obiettivo fosse … “sbagliato”, quanto meno sul piano dell’immagine. Ma la mala gestione del rapporto con Stoner è costata alla “rossa” almeno un altro possibile titolo iridato. E i titoli buttati sono buttati: non si recuperano.

Ricapitolando: allo stato attuale, in questa vicenda dai tratti kafkiani, la Ducati perde Stoner che passa alla Honda, che si rafforza enormemente; la Yamaha vince a mani basse il mondiale MotoGp ma stavolta non con Rossi (infortunato) bensì con Jorge Lorenzo, dimostrando che non era (solo) il pilota a vincere ma la moto “superiore” dell’intero lotto, tant’è che domina anche con un “giovane”.

Adesso, in attesa della “bomba”, il campionato 2010 si trascina stanco e senza storia. Almeno in pista. Fuori, nei bar e nei blog, la polemica impazza. Chissenefrega della pista.

Questo è il motociclismo targato Dorna. Quello parlato. E dell’immagine da rotocalco. Con una griglia di partenza misera. Aspettando Godot. Intanto, chiudendo il televisore e schiacciando un pisolino sul divano.

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